giustizia/pistoia. ARRESTI TURELLI-VILUCCHI: SI RIPETE IL COPIONE DELLA PROCURA CHE VIOLA DI CONTINUO I DIRITTI DELLA DIFESA

Com’è che i sostituti della città di Vanni Fucci inanellano ricorsi di legittimità a ogni loro passo? Viene da chiedersi se ciò sia frutto di negligenza, imperizia, ingorantia legis o sistematico metodo che ha radice nella scarsa cura del confezionamento delle indagini, come ha dimostrato con solare evidenza anche la recente vicenda dell’ex-sindaco Bertinelli


Meglio non rispondere ai sostituti se violano i diritti della difesa


 

Rispondere a qual fine? E poi che dire

a chi ti chiede ma… non vuol sentire?


 

La Nazione, 5 marzo 2022

 

Prima di procedere, è necessario chiarire
che questo intervento rappresenta
un contributo di libera critica
al modus operandi – a mio avviso
più che discutibile – caratteristico e costante
nella Procura di Pistoia

 

Ieri mattina Lara Turelli – comandante dei vigili di Agliana abbattuto come un Mig dal trio Benesperi-Aveta-Ciottoli ancor prima che dalla procura e dal luogotenente Maricchiolo di Quarrata – ha deciso di non rispondere ai sostituti. Il suo legale, Pamela Bonaiuti, ha parlato di “violazione dei diritti della difesa”.

Non entro nel merito tecnico di questioni di cui non sono competente, ma quanto al dire che la procura di Pistoia possa aver violato i diritti della difesa, ne sono testimone in primissima persona perché nel regno dei Pm di qua:
è uso quasi costante non tener in alcun conto il dovere dell’inquisitore di raccogliere anche prove a favore degli indagati ex art. 358 c.p.p., perché, da ciò che ho visto e vissuto in decenni di cronaca, non di rado la procura e i sostituti partono “a tesi” nel senso che – come amava dire Piercamillo/cavillo Davigo – tutti sono innocenti solo perché non se n’è ancora dimostrata la colpevolezza.
E quanto a scatenare guerre alle streghe, il terzo piano di palazzo di giustizia/vista-Duomo sembra particolarmente pronto e incline: Bertinelli docet;
è inoltre uso procurale quasi costante, non tener conto delle possibili incompatibilità e conflitti fra procura & persone (in ipotesi) offese e/o indagate. Le indagate a Pistoia sono, di fatto, già colpevoli in partenza come nei casi Bertinelli, Sarno, Turelli-Vilucchi, Bianchini/Perrozzi-Mazzanti sindaco – e chi più ne ha più ne metta.

A tal proposito, per esempio, né la procura né il tribunale hanno inteso ragioni dopo che sulle orribili vicende quarratine (i favoritismi certi e smaccati riservati al Ctu Romolo Perrozzi e non solo) è stato loro chiesto di assicurare:
— a) che il sostituto Claudio Curreli non conosceva in alcun modo (né personale e diretto né per interposta figura coniugale) il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi;
— b) che il sostituto Claudio Curreli non risultava in conflitto di interesse per il fatto di lavorare su materie analoghe e affini con la moglie Nicoletta Maria Curci nello stesso tribunale;
— c) che per il sostituto Claudio Curreli era del tutto ininfluente risultare pubblicamente coordinatore di una rete di accoglientisti di clandestini in Italia. E può un sostituto lavorare per due padroni: la legge e i disobbedienti ai danni della legge?

Il dottor Giuseppe Grieco al tempo degli Untouchables

Ma è cosa normale, e quindi legale, tollerare che il sostituto Giuseppe Grieco, infilato al posto di Curreli in aula nel maxi-processo (decine di querele e una ventina di accusatori) che riprende lunedì 7 marzo prossimo per le cure del giudice Luca Gaspari, si permetta di chiedermi:
— a) «Ma lei perché non si è iscritto a Fratelli d’Italia?». E lei, dottor Gireco, perché non è iscritto al Pd o a Rifondazione Comunista?
— b) «Romiti, ma non si pone il problema di stare insieme al Bianchini? Non vede che è sepolto dalle querele?». E lei, dottor Grieco, non si pone il problema di stare in una procura che non batte ciglio se, invece di indagare sulla verità dei miei scritti, mi fa mettere ai domiciliari?
— c) «Ma lei, signor Bianchini, quali interessi personali ha nella vicenda-strade e favoritismi a Perrozzi a Lecceto?». Io, dottor Gireco – così ho risposto in aula –, chiedo la rigorosa applicazione di una legge nazionale e di due regolamenti urbanistici che il sindaco Mazzanti di Quarrata si rifiuta di applicare e fare rispettare: non ho quindi nessun interesse personale.
Ma lei, però, dottor Grieco, e il dottor Curreli e il dottor Coletta e il logotenente Maricchiolo, quali interessi personali, portati avanti con così zelante determinazione da crociati, avete nell’insistere in difesa del ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, omettendo (ipotesi di abuso d’ufficio?) di non voler prendere atto dei falsi documenti prodotti in Comune?
Dov’è finita la vostra «obbligatorietà dell’azione penale» dinanzi a varie notitiae criminis da me documentate e, in aggiunta, per tabulas? Siete certi di essere soggetti alla legge e pienamente rispettosi di essa? Siete sicuri che state agendo in perfetta armonia con il dettato costituzionale?

È – ancora – cosa buona e giusta, normale e lecita che, sempre Giuseppe Grieco, abbia ficcato il naso in chat WhatsApp non riguardanti materie del processo in corso, ma miei rapporti familiari e privatissimi con propri familiari e su fatti che nulla avevano a che fare con l’argomento in discussione?
Donde discende, agli inquirenti, il diritto assoluto di muoversi a loro insindacabile piacimento ed arbitrio, fino al punto da introdurre in aula devianti questioni suggestive assolutamente estranee e privatissime?

L’Avv. Andrea Niccolai [La Nazione 3 ottobre 2015]
È – ancora – cosa buona e giusta, normale e lecita che il sostituto Giuseppe Grieco si permetta di pronunciare in aula frasi di contenuto simile a questo: «Se lei, Bianchini, non avesse insistito tanto a scrivere, oggi non saremmo giunti in quest’aula»?
O la procura, al contrario, riguardo alle segnalazioni da me pubblicate e chiaramente indicate, non avrebbe piuttosto dovuto svolgere serie e approfondite indagini prima di rinviarmi a giudizio per lo zelo compulsivo del sostituto Claudio Curreli?Le indagini pistoiesi di regola suscitano forti e giustificate perplessità: si ricordi, ancora una volta, il caso lampante di Bertinelli.
Sbaglio, avvocato Andrea Niccolai, presidente della Camera Penale?
Le indagini, soprattutto, vanno svolte: e prima di dar credito alle lagne di chi, Ctu del tribunale come il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi; o la famiglia Andrea Alessandro Nesti ex-Vpo e consorte, per scrupolo forse dovrebbe essere destinato ad altra corte penale che non a quella presso cui lavora o ha lavorato per anni, e nella quale si vanta di essere, o essere stato, noto e apprezzato.

La diffida di Claudia Vilucchi e dell’avvocato Manzo

Lo stesso problema si pone con matematica certezza nella vicenda Turelli-Vilucchi.

La Vilucchi, fra l’altro, mi ha fatto scrivere e diffidare dal suo avvocato Manzo, sostenendo che non vuole comparire associata alle mie critiche nei confronti della procura – è anche lei per i bassi profili alla Dell’Anno? Che fa? È in fase di captatio benevolentiae…?

A prescindere da certe insanie evidenti, la vicenda Turelli non è stata – credo – sviscerata per niente. Anche perché ruota intorno a personaggi pur essi in ipotesi di incompatibilità ambientale a Pistoia.

Intendo riferirmi alla figura del comandante deposto dal Consiglio di Stato. Andrea Alessandro Nesti, infatti, si scelse, come vice-comandante, Sonia Caramelli (la pavona era il suo soprannome, dottor Grieco), ma violando a piè pari il diritto di anzianità della Turelli stessa con una motivazione indegna di un Vpo (vice procuratore onorario), per tre anni attivo in procura, noto ai CC della polizia giudiziaria e perciò – ritengo – indegnamente accolto e tutelato come “persona offesa” da e in un ambiente che era stato il suo.
Cosa bisogna essere o aver fatto per essere incompatibili, signori della procura di Pistoia? 
Tutto questo non è stato affatto evidenziato da nessuna seria indagine: perché a Pistoia le indagini, si fanno ma solo – mi permetto di intuire – «a seconda dei casi e delle persone attuali».

Indagini davvero concluse?

E lasciamo andare il costo della famosa operazione «chiavA della vigilA Taversi», alle cui dichiarazioni il luogotenente Salvatore Maricchiolo ha prestato cura e attenzione immediata, mentre ignorava tutti i falsi documenti comunali del sindaco Mazzanti da me segnalati con cura e dovizia di particolari.
Il comandante della stazione CC di Quarrata e la procura della «gente comune» di Coletta seguono e difendono cittadini più degni, mentre prendono a calci certi paria che non rispettano ciecamente le «autorità costituite» della Gip Patrizia Martucci?
Ma il Medioevo non era finito con il 1492?

Non ci siamo proprio. Sotto nessun punto di vista. Ed è per questo – visto che, almeno all’apparenza, perfino la procura di Genova, competente sui problemi pistoiesi, dà l’impressione di fare di tutto per accreditare il proverbio «lupo non mangia lupo» – che c’è chi pensa di costituire un “comitato perseguitati e vittime del tribunale di Pistoia”. Vedremo.

APPENDICE

È il caso di ricordare che Lara Turelli – se non erro – è ritenuta responsabile anche di esposti anonimi.

Per questa specie di reato, forse, la comandante licenziata dal Benesperi si sarebbe dovuta rivolgere non all’avvocato Bonaiuti, ma, con maggiori possibilità di uscirne in un manto di luce da Signora di Lourdes, al presidente della Camera Penale, l’avvocato Andrea Niccolai.

Lui, infatti, organizzatore di convegni contro l’indemocraticità della giustizia turca di Erdoğan, riuscì a fare assolvere tranquillamente il fu-comandante Andrea Alessandro Nesti anche se costui si era reso reo confesso, in aula, di aver confezionato un bell’esposto anonimo. Meraviglioso per un ex-Vpo, no?

Conclusione: si può dire in piena tranquillità che il tribunale di Pistoia ha giudici terzi e imparziali?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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