Prima di procedere, è necessario richiamare espressamente l’articolo 21 della Costituzione e chiarire a tutti gli attori di questo vergognoso psicodramma che quel che scrivo rappresenta un contributo di libera critica al modus operandi – a mio, e non solo mio, avviso più che discutibile – caratteristico e costante nella Procura di Pistoia
Per eccesso di specificazione: quattro parole su un maxiprocesso politico
Stamattina, 7 marzo 2022, in Aula Signorelli al tribunale di Pistoia, si celebra – almeno a quanto sento dire – la conclusione del maxi-processo politico contro Linea Libera; il suo detestato (dalle «autorità costituite» della Gip Patrizia Martucci) direttore, che non piega la testa al potere, ma solo alla verità; al suo collaboratore di Agliana, il giornalista Alessandro Romiti che ha – secondo l’infelicissima e fallace opinione del PM Giuseppe Grieco – “il vizio scriteriato di mettersi con gente come me, che sono sommerso dalle querele”.
In 35 anni di insegnamento (di cui oltre 10 all’università con cattedra di letteratura latina) ho sempre avuto grossi problemi nel decidere il voto di un esame orale. Giudicare è un mestiere che mi inquieta: se correggo uno scritto è più facile; ma le parole volano e… come faccio, dinanzi a un esame orale, a decidere a cuor leggero 18-24-29 (voto-insulto) o 30 e, magari, la lode?
In aula stamattina il dottor Luca Gaspari dovrà fare come il teologo di Eugenio Montale: “arrestarsi e asciugarsi il sudore”.
Gaspari è giudice a me noto ed io gli sono noto, anche perché in altra occasione, dovette decidere (analogamente a quanto accaduto nei giorni scorsi con Bertinelli & C.) che tutta la valanga di sporcizia rovesciatami addosso da Luigi Egidio Bardelli di Tvl, non costituiva reato. Quindi chi mi aveva fatto rinviare a giudizio (il dottor Renzo Dell’Anno, l’uomo dei bassi profili dell’inceneritore e non solo), aveva lavorato né più né meno allo stesso modo con cui Curreli ha suturato – ma con il fil di ferro – le infinite sganghere querele, del tutto sciocche e calunniose, rovesciateci addosso (a me a Romiti) da cittadini perfetti che vogliono farci piegare alla “stanza dei cervelli all’ammasso”, ossia quella del potere -e tutti sappiamo che non esiste un potere buono.
Il dottor Gaspari, da me stimato, e che, su Bardelli, decise senza incertezze per «il fatto [cioè la libera critica, pur vivace e tagliente, graffiante e irritante, caratteristica della mia scrittura – n.d.a.] non costituisce reato», abituato alla mia sàtira, come farà a cercarsi gli spazi necessari e sufficienti, ma soprattutto logicamente incontestabili, per potersi disinvoltamente contraddire, solo perché la procura di Pistoia, a difesa del ragionier non-dottor Perrozzi e altri benedetti delle «autorità costituite», ha fatto di tutto per vedermi condannato?
La procura di Coletta ha, infatti, ingoiato di tutto e di più in oltre due anni di articoli nei quali non ha – evidentemente – ravvisato in alcun modo né minacce, né violenze private, né stalking né niente di niente. O altrimenti non si sarebbe, forse, mossa come un elefante nel classico negozio di cristalli?
Ripensando a Dell’Anno, che mi mandò a giudizio per un suo amico, Luigi Egidio Bardelli, da cui andava in missione a servire i pasti ai suoi assistiti con handicap, mentre al contempo girava la montagna a raccogliere funghi nei boschi della Dynamo Camp, e non voleva essere disturbato mentre era insieme alla sua guida, un suo caro conoscente, peraltro ladro, ma mai consegnato alla giustizia in nome dell’obbligatorietà dell’azione penale: ripensando a questo, oggi alle 9, potrei dover affrontare chissà quante condanne per colpa dei 16 onorevoli e benemeriti cittadini che seguono:
- Iossa Fasano Augusto, psichiatra o professionista simile, a me peraltro ignoto; osannato, sviolinato, servito e riverito dalla signora Milva Maria Cappellini in Nesti, moglie del fu comandante dei vigili di Agliana con il vizio degli esposti anonimi.
Gli inquirenti – che fra l’altro non hanno svolto alcuna indagine: giustizia verace, no? – si saranno mai avvisti del fatto che la querela da costui presentata è realizzata su una carta che, usualmente, è sempre stata adoperata dal dottor Andrea Alessandro Nesti…? Io non credo proprio. - Maffei Lucia, preside della scuola media di Casalguidi, a me peraltro ignota, che come tutte le «autorità costituite» in rosso (mi dicono), peggio di Putin, non accetta non le mie critiche, ma quelle della Vab di cui pubblicai una nota di rammarico per il fatto che costei non aveva accettato di fare una qualche festa che non ricordo bene. Lei disse causa Covid: ma la Vab parlava di tenere i bambini all’aperto e, quindi, a regola di Covid.
Misteri delle sinistre democratiche e progressiste: non pensò neppure un istante di chiedere di farsi pubblicare una rettifica, come legge comanda. Passò diritta alla querela, sùbito accolta: ecco perché, forse, i democratici Doc “hanno fiducia nella magistratura”, sempre. - 3 & 4. Don Piergiorgio Baronti e Marconato Roberto (rispettivamente padrone e gestore della Capannina del Bottegone, rumorosa fino all’insopportabilità).
Loro l’hanno presa male perché ho pubblicato una lettera di lagnanze di gente che, abitando nei pressi della struttura, non riusciva a dormire di notte. Ma allora è vero che le sinistre non tollerano critiche?
Offesi entrambi nell’onore e nel decoro – secondo Curreli. Che don Baronti non sia poi un cristallo di rocca (è sui giornali) a Curreli non interessa affatto: interessa solo che non lo si tocchi: anche don Baronti ha affari in Africa ed è accogliente. Ha rapporti con Terra Aperta?
Va tutto comunque bene, se è contraerea contro Edoardo Bianchini: perché? Questo impudente osa, forse, dare fastidio a un suo potenziale conoscente e amico?
Ho chiesto a tutto il tribunale di Pistoia con chi il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi abbia avuto curatele da Ctu: ma il silenzio di tomba ricevuto me lo consente di poter pensare che ci possa essere qualcosa che non torna? - Sergio Sabrina Gori, ex sindaca di Quarrata adirata perché da me definita qual è, inutile. L’unica traccia della sua utilità resta il debito – a carico dei cittadini – della piscina di Vignole, dietro la quale ci sarebbe un bel pasticcio di incompatibilità in odore di reati vari, di cui però la procura, che deve lavorare per la «gente comune», s’impipa alla grande.
Tanto utile, la Sabrina Sergio Gori, da andare a far l’assessore a San Marcello per intercettare soldi di bandi europei, e da tornare a valle con varie migliaia di euro in tasca e intercettazioni di € europei zero. Documento da me pubblicato, ottenuto per accesso al Comune di San Marcello. Sono, forse, colpevole se, non di rado, dubito che i sostituti non sappiano leggere? - Pira Sonia. Caso limite. Leghista che, conoscendomi, pensava di potermi irretire con gli occhi verdemare e convincermi a scrivere solo a suo favore. Ossessionata da ciò che meglio conosce (le – come lei dice – bugggie) si era offesa, lei, personaggio pubblico, godente di lauto emolumento in una partecipata. E non sopportò una battuta del tipo «pira di nome e di fatto» non made in Bianchini, ma frutto di una lettera di presa in giro di un suo antagonista politico che (com’è strana la vita!) ora si è iscritto proprio alla Lega. Chi sarà?
E poi, Sonia! Via! Presentò la querela a Roma perché là, come minimo, poteva contare su un centinaio di sostenitori. Che politica di larghe vedute e disposta a farsi anche perculare quale personaggio pubblico.
Epperò ogni querela, per Curreli, sembra essere assolutamente cosa necessaria se inquadrata in un’ottica di salvaguardia di altri interessi, qualisisiano. -
7 & 8. Benesperi Luca, sindaco di Agliana, e Ciottoli Maurizio, assessore alla polizia municipale che, alla fine, ha fatto sì (con la segretaria Paola Aveta e il sindaco con problemi di colite) che si scatenasse la guerra alle streghe contro Lara Turelli e Claudia Vilucchi; con un’indagine di un anno, 18 mila pagine di intercettazioni telefoniche e un inutilissimo boscabbaccano di cui avremo notizie a tempo e luogo.
Entrambi, Benesperi e Ciottoli, inaffidabili, sia politicamente che umanamente. Ci hanno addossato di tutto, con sommo piacere della procura: minacce, estorsioni, violenze private (sicuramente del loro cervello, quando non anche di quello degli investigatori che, secondo il costume pistoiese, se indagini hanno fatto, le hanno fatte solo in una direzione: quella dell’accusa, violando anche gli elementi a favore degli indagati-inputati). È giustizia questa?
Meno male che ci sono le registrazioni del mio cellulare, illecitamente aperto e illecitamente abusato da Giuseppe Grieco che da lì ha tratto materie fuorvianti ad usum proprium, portando in aula persone e fatti che nulla avevano a che vedere con l’accusa.
Strano, però, che Grieco abbia adocchiato e letto quello che mi diceva un certo uomo dell’arma che – sembra – era stato già oggetto di sospetta persecuzione e accanimento giudiziario anche con l’avallo del dottor Renzo Dell’Anno.
Di Ciottoli basterà solo ricordare una falsa testimonianza in aula, resa al dottor Gaspari, sulla storia di un incontro con un avvocato non in Comune ad Agliana, ma a casa della sua stimatissima segretaria generale Paola Aveta. - 9 & 10. Cappellini Milva Maria in Nesti e Nesti Andrea Alessandro. Una coppia d’alto affare, scriverebbe il Manzoni.
Lei, aspirante scrittrice (spesso di storie inquietanti e fondate su uno spirito tendenzialmente aggressivo – vedi Le cronache di Agrùmia, pseudonimo di Agliana: cronache stranamente cancellate dal web, ma tuttavia conservate con cura da Linea Libera, giornale in ogni modo offeso e umiliato in quelle pagine piene di disprezzo); aspirante scrittrice, dicevo, magicamente assolta da ogni peccato dal sostituto Claudio Curreli con citazione di una bellissima sentenza della Cassazione perché provocata dalla malvagità di Linea Libera contro il marito Vpo, vice pretore onorario in quella stessa procura in cui la Blimunda (altro nome della Cappellini) risultava nota e amica di Alessandra Casseri, segretaria del sostituto Giuseppe Grieco.
Quanto al marito, l’ottimo comandante Nesti (così lo definiva Rino Fragai), non basta, per un bel colpo di spugna, prendere atto (sempre ammesso che la procura di Pistoia voglia, possa e sappia leggere) di tutti i guai causati al Comune di Agliana, provati per tabulas e assolutamente ignorati dai CC della polizia giudiziaria durante le indagini (?) dei vari casi?
Volete spingerci, sostituti della procura di Pistoia, a pensare che avete intenzione di favorire anche questa coppia d’alto affare? - Perrozzi Romolo, molestato, stalkerizzato, rincorso, minacciato e che altro?
Si è preoccupato, il suo sostenitore Curreli, di accertare quante volte lo ho molestato col cellulare che mi è stato sequestrato? Ve lo dico io: zero volte. Ma Curreli, ricordatelo bene, non ha fatto indagini.
Si è preoccupato Curreli di accertare quando è stata l’ultima volta che io e Perrozzi ci siamo guardi in faccia? Ve lo dico io – e ne ho le prove –: il 31 dicembre 2008, al mattino, quando uscì sbraitando sulla strada e inveendo perché l’auto-spurgo Bertei & Tasselli di Pistoia stava ripulendo le fosse biologiche di via di Lecceto 12 e lui non voleva, perché il Montalbano “è solo suo”.
Di cosa stiamo parlando, dunque, procura di Pistoia? Curreli ha mai letto le carte da me pubblicate sulla chiusura illecita delle strade interpoderali/vicinali operata dal Perrozzi, come anche uscito in testimonianza in aula? Non sembra proprio.
Ma se non lo ha fatto, quali ne sono i motivi? Si può chiedere o il popolo italiano, in nome del quale si amministra la giustizia (?), non è libero ma schiavo dei Pm? Il popolo che paga gli stipendi ai Pm, è datore di lavoro dei medesimi o è un civis nullo iure, cioè un clandestino di quelli che Curreli favorisce in ingresso nel nostro paese con la sua supervisione in Terra Aperta? - Lastraioli Diletta, avvocata permalosa del ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, Ctu noto (?) a Curreli & C. È la prima volta, in oltre 50 anni di cronaca, che vedo un avvocato che querela qualcuno solo per una risposta perculante a una sua, mi si consenta, insensata diffida di parte perròzzica.
Anche gli avvocati, che si sentono spesso Dèi come i pubblici ministeri, farebbero di più l’interesse dei loro clienti, se non li spingessero al ridicolo solo per qualche € in più.
Sono accusato di recar disturbo al Perrozzi perché piazzo sempre la mia auto dinanzi ai suoi (?) passi carrabili, peraltro illeciti, come dimostrato, ma senza che Curreli ne abbia mai voluto prendere atto per indagini da affidare al ligio luogotenente Salvatore Maricchiolo?
Bene: è stato accertato il numero di volte in cui io avrei ostruito il passo carrabile (illecito) del Perrozzi? No. L’avvocata querelina che dichiara che io impedisco il parcheggio al Perrozzi, si guarda bene dal dire anche che costui ha altri 1500-2000 metri di parcheggi sempre lì, intorno a casa sua. Ma il sostituto Curreli se ne rende conto o no? - Betti Ferdinando, sindaco di Montale. Si sente offeso per essere stato definito rigido come un baccalà o uno stoccafisso. Non tollera, come tutti i democratici politicamente corretti, di essere criticato. Loro sono infallibili. Mi accusa di avere offeso addirittura un… corpo dello stato.
Credo solo che dovrebbe semplicemente ringraziare di essere stato graziato dal dottor De Gaudio sul tema del Carbonizzo di Fognano. E non aggiungo altro per spirito di Misericordia. Se Mattarella dovesse rifarsela con Crozza per tutte le perculate che il comico gli ha fatto, dove si andrebbe a finire? Alla ghigliottina? - Artioli Corrado, ex presidente della Misericordia di Agliana. Abbattuto appena alzato in volo dalla testimonianza di Gioietta Signori, moglie di Paolo Vagnozzi, fatto generosamente fallire da questo presidentissimo misericordioso. L’avvocata Ilaria Signori, sua difensora, a questo punto può prendersi una riposante vacanza.
- Daniela Ponticelli, del Pd – come da suo profilo Facebook almeno di qualche tempo fa – è, senza ombra di dubbio, una blindata dell’ordine dei giornalisti toscani.
Lei si sente offesa nell’onore e nel decoro, ma il suo onore e decoro quanto resisteranno alla luce del sole, se decidessi di pubblicare i verbali con cui, in almeno tre o quattro occasioni, i suoi compagni di partito le hanno salvato il sederino d’oro?
In realtà è una creatrice di fake news e una spia dell’Asl Toscana centro; ed è tutto documentato per tabulas e per testimoni. Ma per Curreli il delinquente abituale sarei io.
Oltretutto – e qui parlo sia come ex-giornalista professionista che come filologo di professione – la Ponticelli scrive in una lingua e in una forma non di rado indecenti. - Nanni Paola, professoressa di ginnastica laureata a Torino (una carriera, credo più appropriata alla sua preparazione) ce l’ha con noi perché abbiamo detto la verità su molte, troppe situazioni.
La procura, su lei e il sindaco Betti, dovrebbe, forse, aprire un’indagine – seria però, non come si usa a Pistoia. Per esempio sul giro strano che aveva fatto la pistola della discussissima vigilessa Amalia Barbara Vuono.
Ecco perché stamattina, 7 marzo 2022, se mi trovassi nei panni del giudice Luca Gaspari, sarei davvero molto preoccupato. Anche da un altro punto di vista. E mi spiego.
Sul caso Perrozzi-stalking, chi è che subisce le molestie ed è costretto a cambiare vita, chi continua a fare tutto ciò che vuole a prescindere da leggi e regolamenti, come il ragioniere non-dottor Ctu del tribunale, Romolo Perrozzi; o, piuttosto chi, come me, Edoardo Bianchini, fino al 2008 poteva recarsi liberamente in via di Lecceto 12, senza problemi e parcheggiare l’auto sulle piazzole della vicinale di via Lecceto, mentre da allora in poi non ha più potuto rimettere piede nella sua casa dell’infanzia; oppure mia madre, Bruna Lapini, disabile dal 100%, che non è mai più potuta tornare nella sua casa natale ed è morta senza poterla rivedere nonostante le denunce da lei presentate alla procura che, abilmente, alla sua maniera solita, le ha mandate tutte al macero?
Questo non sarà una spina nel fianco
per il giudice?
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
LA PROCURA DI PISTOIA SA CON CERTEZZA
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CHE LE STRADE E LE PIAZZOLE DI VIA DI LECCETO A MONTORIO SONO STATE CHIUSE ILLECITAMENTE DAL RAGIONIER NON-DOTTOR CTU ROMOLO PERROZZI, FAVORITO DAL COMUNE DI QUARRATA. NE HA LE PROVE CERTE, MA NON INTERVIENE. PERCHÉ?
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CHE VARI DOCUMENTI DEL COMUNE DI QUARRATA SONO FALSI E OMISSIVI E CHE VARI FUNZIONARI E DIRIGENTI NE SONO RESPONSABILI, MA NON INTERVIENE. PERCHÉ?
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CHE, PERTANTO, SINDACO E STRUTTURE TECNICO-AMMINISTRATIVE DI QUARRATA DOVREBBERO ESSERE PERSEGUITE IN BASE ALLA FAMOSA (MA DEL TUTTO ARBITRARIA) “OBBLIGATORIETÀ DELL’AZIONE PENALE”, MA NON INTERVIENE. PERCHÉ?
SAPPIANO ORA TUTTI CHE LA PROCURA
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NON HA FATTO SVOLGERE ALCUNA INDAGINE IN MERITO.
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HA DECISO DI PERSEGUITARCI METTENDO IN PONTE UN VERGOGNOSO MAXI-PROCESSO POLITICO.
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PREFERISCE, DA FATTO, FAVORIRE ILLEGALITÀ E PRIVILEGI, PIUTTOSTO CHE ONORARE I PROPRI DOVERI SECONDO COSTITUZIONE.
È DUNQUE UN DOVERE RISPETTARE CIECAMENTE LA «AUTORITÀ COSTITUITE» COME SOSTIENE IL GIP PATRIZIA MARTUCCI? O DOVERE CIVICO È INDICARE I GRAVISSIMI PROBLEMI DEL SISTEMA-PALAMARA SULLA PIAZZA DI PISTOIA?
LA GIUSTIZIA, A PISTOIA,
DOVE LA METTIAMO, SOTTO I PIEDI?