Anche il vigile Cecchini, dopo l’operazione del duo De Gaudio-Serranti, torna libero dai domiciliari. Ma non sarebbe tutto più facile se l’armata di Tommaso Coletta aiutasse davvero la «gente comune» invece di innescare processi odiosi stile-Zelensky?
Non si entra nel merito degli arresti, ma si deve tenere d’occhio la loro legittimità. A Pistoia ogni decisione del PM e dei sostituti segue sempre con rigore le regole del gioco o, visti i risultati al riesame, non di rado si procede più “a corpo” che “a misura”?
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Manrico Michele Gabriele Cecchini, uno dei vigili urbani di Montecatini Terme agli arresti domiciliari da luglio scorso grazie alle decisioni del duo Leonardo De Gaudio-Luisa Serranti, è, da oggi 26 ottobre 2022, di nuovo e finalmente libero.
Gli è rimasto solo il divieto di dimora nel territorio comunale di Montecatini, ma l’improvvida misura afflittiva – tipica, a parere di chi scrive, della mentalità condannistico-persecutoria peculiare della procura di Pistoia – non è più in piedi.
Il tribunale del riesame ha deciso di cancellare, con un colpo di spugna netto, la misura detentiva inconcepibile in punto di diritto.
La notizia è freschissima ed anche a lungo attesa da questa – fra virgolette – “vittima” dello zelo di certi magistrati.
Senza voler essere particolarmente severi nei confronti della procura e del tribunale penale pistoiese, a volte è del tutto incomprensibile il comportamento di certi uomini di legge che si piccano, e si impiccano, a cappi di questo genere, poi demoliti dal riesame e dall’attenta applicazione delle norme del collegio presieduto dalla dottoressa Elisabetta Improta.
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Al primo rèfolo di vento con indizio di reato, a Pistoia scattano i domiciliari: che si tratti di un violentatore presunto; di una presunta colpevole di chissà quali reati in quanto applicata a una procedura fallimentare; di una comandante dei vigili accusata di un presunto furto di chiave di auto ai danni di una sua subordinata; o di un giornalista che – come chi scrive – chiede giustizia e si trova accusato di stalking (forse anche solo perché gli inquirenti non hanno una chiara nozione del reato), Pistoia si connota con caratteristiche più marcate della misteriosa e oscura Area 51 degli Usa: il deposito – reso famoso dai telefilm – sui tenebrosi X-files.
Fermo restando che il riesame taglia di netto certi piaceri sottili di – come sembra – perseguitare alcuni, più che perseguire incalliti delinquenti di professione.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Nel frattempo la cosiddetta stampa organica pistoiese non si azzarda a commentare, pena l’esclusione dalla diffusione delle informazioni da parte della “mensa del padre”. E i grandi deputati del popolo – 5 nell’ultimo quinquennio 5 – hanno recitato il ruolo dei begli addormentati russando alla grande dinanzi a disfunzioni macroscopiche nell’uso della giustizia, perché nemmen loro sanno cos’è l’articolo 21 della Costituzione