giustizia & sanità. ECCO COME L’ITALIA PREMIA I SUOI FIGLI A FINE-CORSA

Torniamo sulla questione della signora sequestrata al figlio che la assisteva, parcheggiandola poi fra ospedali (Pistoia e Pescia) e Rsa (Pescia e altre aree Valdinievole) in mesi di “cure” i cui risultati sono ora sotto gli occhi di tutti



Ripartite da qui per capire bene come si vive e si muore in questa provincia baciata da Dio e aperta all’accoglienza dei migranti irregolari cari al sostituto Claudio Curreli e alla sua organizzazione Terra Aperta:

auschwitz non fu in polonia. ecco cosa accade a una anziana abbandonata dall’usl e finita in un fascicolo che galleggia nei cassetti del sostituto giuseppe grieco

neverending agony. quando malasanità e malagiustizia si sposano per annientare il cittadino nell’indifferenza della procura

il silenzio di dio. chiedere alla giustizia di pistoia è come telefonare al creatore del mondo: il telefono suona a vuoto…


 

In Rsa si muore così. 1

 

Noi di Linea Libera, stampa clandestina, e rei (presunti, ma già condannati a priori) di esercizio abusivo della professione di giornalista (gli piacerebbe, a dimolti, poterlo veder dimostrato, in modo tale da poter contare su una «morte bianca» in nome del giustizialismo di certa magistratura deviata…), noi preferiamo, più che blaterare di «prossimità sociale», che preserva comunque la terzietà e l’imparzialità secondo le favole ti Tommaso Coletta a Tvl-Canto al Balì; noi preferiamo far vedere e mostrare la realtà tra l’evidenza dei fatti e il ragionamento fondato sulla logica, fuggita dal 1946 dalla procura di Pistoia.

Consolatevi con altre foto che mostrano solo una cosa: che la pubblica amministrazione italiana è il peggio che un uomo possa aspettarsi.

È l’affermazione del vizio della parola insensata di fronte al disastro di una realtà in cui chi dovrebbe vigilare (e Coletta e i suoi uomini si fanno grossi e grandi citando l’art. 73 R.D. 30 gennaio 1941, n. 12 [ordinamento giudiziario], il pubblico ministero veglia sulla osservanza delle leggi, potendo intervenire «in ogni altra causa in cui ravvisa un pubblico interesse») è inerte, colpevolmente inerte e, in fine, dolosamente inerte, nei confronti della crudeltà ipocrita e viziata del mondo.

La questione «signora sotto sequestro» è un’altra delle medaglie che si aggiungono alla ineluttabile dittatura della procura.

Pensate solo a questi eventi:

  1. mostro di Firenze: un solo pubblico ministero in aula, Paolo Canessa
  2. crollo del ponte Morandi: per 59 imputati un solo pubblico ministero in aula, Walter Cotugno, se non erro
  3. stampa clandestina di Linea Libera: un pubblico ministero (Tommaso Coletta) e due sostituti (Curreli, tra l’altro incompatibile a Pistoia; e Contesini) in aula per due persone, me e Alessandro Romiti
  4. denuncia delle vergone amministrativo-penali del Comune di Quarrata: due sostituti in aula, Curreli e Grieco, docenti di “giornalismo montanelliano”
  5. decreto penale della Gip Patrizia Martucci, con ammenda di 150 € per presunti (e mai provati schiamazzi notturni): un sostituto facente funzione (Giuseppe Grieco) in aula dinanzi al giudice Alessandro Azzaroli, con trasformazione di 150 € in giorni 15 di carcere (bel chiappo per lo stato italiano svillaneggiato da cotale giustizia!)
  6. la “puttanata” del rinvio a giudizio per offese all’assessore Alessandro Galardini, reo dimostrato di aver definito le forze dell’ordine come fasciste: un sostituto in aula (Leonardo De Gaudio). Per i maltrattamenti alle persone fragili (4 o 5) in Maic, Maria Assunta in Cielo, di Luigi Bardelli-Diego Pancaldo, una semplice Vpo, Angela Pasqua, dato che il titolare Curreli aveva dato buca
  7. una chiavA presumibilmente sparita fra i vigili di Agliana: due sostituti in aula, Leonardo De Gaudio – attualmente impegnato con i CC Nas-Firenze, si dice, sul tema delle sostanze nocive alla salute – e Luisa Serranti che non riesce a distinguere un fornitore da un contribuente pur venendo dall’Agenzia delle Entrate. Entrambi molto fedeli a Coletta
  8. l’evidente periculum in mora (sto facendo ironia giudiziaria, perché la signora che vedete nelle immagini, non rischia danni economici, ma, grazie alla malagestione giudiziario-sanitaria, ma in concreto la vita) sottovalutato dal sostituto Giuseppe Grieco che, dinanzi a prove così orripilanti, mena il can per l’aia sull’inchiesta che dovrebbe concludere circa le condizioni della paziente
In Rsa si muore così. 2

Voglio, tuttavia, aggiungere altro, per stigmatizzare la «Pistoia Eden di Dio» dove Tom Col, con la sua tenda, garantisce tutto a tutta la «gente comune».

Breve lezione di letteratura comparata. Ho svolto anche lezioni di “alta cultura” su questo tema in ambiente universitario; e pertanto ho diritto di parlate molto più dei Pm e sostituti pistoiesi, sempre pronti a non leggere, a non informarsi a non esperire indagini ammòdo:

  1. omicidio del bimbo nello scontro tra imbecilli senz’anima e una madre che gira su una Smart: e Matteo Di Pietro finisce agli arresti domiciliari.
    A me personalmente 104 giorni di domiciliari perché fra Coletta, Curreli e Grieco si sono inventati lo stalking giornalistico, reato inesistente. Più o meno è la stessa cosa, no?, dire che un Perrozzi è favorito da Dio-Mazzanti/Comune di Quarrata e fare un macello sotto l’effetto di droghe. Che ne pensate?
  2. Ore e ore di tempo lavorativo utile, perse in tre o quattro procuratori e sostituti (gente dai 4 ai 600 € al giorno), per scrivere ricorsi, anche per Cassazione, per punire chi la verità la mette in piazza; ma solo pochi minuti e istanti spesi per la vita di una vecchia signora degna – come fu detto sprezzantemente al figlio – di morire e di levarsi di torno, sia da lui che dalla spesa per la salute pubblica.

Credo che di peggio non possa capitare in questo mondo stercoreo in cui ciò che conta è solo lo sterco del diavolo, e tutto deve essere adulterato da Mammona perché tutto resti inesorabilmente com’è: permettendo così, a chi esercita il potere (e lo esercita male), di continuare a farsi d’oro senza fare assolutamente nulla per contrastare il vero male di vivere.

Chi muore giace e chi vive si dà pace. Magari va in chiesa e ringrazia Dio di poter contare su un impiego da nababbo, ancorché disonorevole e vergognosamente svolto.

Provate a demolire queste osservazioni, su, al terzo piano. Ammesso che sia possibile.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


In Rsa si muore così. 3

In Rsa si muore così. 4

Print Friendly, PDF & Email