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FIRENZE. Il Direttore della gestione dei servizi di Alia Domenico Scamardella, si è presentato con una molto pedagogica intervista alla collega del Tg3, dalla quale si capisce che l’utenza di Alia dovrà essere “educata” alla differenziazione.
Bene, diciamo noi (chi scrive è sensibile e attento alla pratica della raccolta dei rifiuti) ma siamo sicuri che la colpa sia solo degli utenti? Non manca forse un’autentica cultura vocata alla differenziazione spinta, alla maniera dell’esemplare sistema di gestione dei rifiuti del distretto del triveneto conosciuto come Contarina?
La rieducazione degli utenti maldestri e inefficienti, viene condotta da operatori/scrutatori che aprono i sacchetti abbandonati e cercano così delle tracce che siano utili a ricondurre il contenitore a qualche utente, che poi, sarà probabilmente sanzionato.
Bene osserviamo noi, il principio è corretto: chi sbaglia paga.
Ma siamo proprio certi che le sanzioni siano legittime e correttamente attribuite o forse lo sono in modo solo troppo presunto e approssimato, data la mancanza di una certezza del riferimento al soggetto responsabile, ovvero a chi avrebbe abbandonato il sacchetto indifferenziato?
Infatti, proprio ad Agliana ha visto la vicenda del sig. Mirashi che, nel 2015 fu illegittimamente e ingiustamente accusato dal Comandante di Pm Alessandro Andrea Nesti di aver abbandonato un sacchetto di spazzatura.
L’episodio insegna che la sola esistenza di uno scontrino fiscale o di un appunto intestato all’interno del sacchetto, non sia una traccia probatoria conclusiva, univoca e giuridicamente certa: così l’ha pensata infatti il Giudice che ha revocato una sanzione a carico dello sfortunato utente, ingiustamente accusato di aver abbandonato un sacchetto in una via periferica.
E quindi Alia, abbia chiaro che il giustizialismo e la “rieducazione” che tanto piace ai suoi dirigenti non è sempre facilmente applicabile, almeno fino a quando esistono Giudici illuminati e, per l’appunto, garantisti.
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La migliore educazione civica è quella che si ottiene con lo sviluppo di sistemi di progressione consapevole dell’esperienza di una raccolta differenziata e non con la persecuzione degli utenti con sanzioni spesso ingiuste e quindi destinate alla revisione di un giudice.
Questa si chiama politica “virtuosa dei rifiuti” che permette anche di ridurre i costi e abbattere le tariffe dell’utenza, eliminando ogni politica di incenerimento.
Insomma, i cittadini/utenti di Alia, si preparino alla rieducazione, aprano il borsello (che le tariffe e i ricorsi cresceranno) e, come dice il proverbio: mal voluto….
[alessandroromiti@linealibera.it]