Gli studi tecnici sono nati nell’ottobre 1984 e sono stati protagonisti della progettazione di molti lavori simbolo del territorio. Oggi i due professionisti guardano al ricambio generazionale con la nascita di Quota Ingegneria guidata da Carlotta Sanesi e Matteo Del Principe
PRATO. Il raddoppio della declassata da Capezzana fino al confine comunale con Agliana, il completamento del depuratore di Baciacavallo, l’acquedotto tra Prato e Pistoia, la farmacia all’ospedale vecchio, la sede di Confesercenti in via Pomeria, decine di lottizzazioni sia pubbliche che private. Viaggiando per Prato sono tantissime le opere pubbliche e private firmate dagli studi tecnici degli ingegneri Massimo Ceccarini e Massimo Perri.
Due studi nati nell’ottobre 1984 con sede entrambi in viale Vittorio Veneto e che, recentemente, hanno festeggiato i quarant’anni d’attività. Due studi che hanno accompagnato la città nelle sue trasformazioni, fino a essere tra i più longevi di Prato. Avendo al contempo la capacità di guardare anche al futuro e al ricambio generazionale con l’apertura di Quota Ingegneria, una società di cui Ceccarini e Perri sono i direttori tecnici, e guidata dall’ingegnere Carlotta Sanesi e dal geometra Matteo Del Principe.
“All’epoca avevamo entrambi 28 anni e ci eravamo da poco laureati a Firenze in ingegneria civile, con indirizzo in strutture – raccontano Ceccarini e Perri —. Siamo partiti fin da subito da viale Vittorio Veneto: la zona era strategica, qui sotto c’erano gli uffici del Comune e poi parliamo di un punto di prestigio della città. I primi lavori: una perizia per il tribunale e poi una ristrutturazione di un immobile in piazza San Marco”.
La svolta per i due studi avvenne in concomitanza col condono edilizio. “In ognuno dei due studi portammo avanti circa 200 pratiche a testa in poco tempo – proseguono —. Si lavorava tutti i giorni fino a sera, a volte anche dopo cena e la domenica mattina. Per entrambi furono preziosi i consigli di Tosco Andreini all’epoca segretario di Confesercenti Prato. Tutte quelle pratiche fecero conoscere ad entrambi tante persone, i più importanti costruttori: fu quello il vero inizio con la firma, per ognuno dei due, di numerosi progetti di opere pubbliche e private molto importanti”.
Negli anni però il lavoro, così come la città, è cambiato. Nel bene e nel male. “La rivoluzione tecnologica ha reso tutto più veloce – spiegano —. Ma al contempo l’evoluzione dell’apparato normativo, con l’accumularsi di norme, ha per certi versi rallentato il mestiere.
L’edilizia produttiva è stata il tratto distintivo della città, mentre sulle residenze civili sono progressivamente diminuiti i gruppi di investimento. Le evoluzioni normative, le esperienze accumulate però hanno portato anche a cogliere nuove e importanti occasioni professionali. Pensiamo ai collaudi tecnico-amministrativi, che l’ingegner Perri ha fatto per il Centro Pecci, per la Camera di Commercio, e che ora sta facendo per le nuove scuole Pier Cironi. Si tratta di alcuni dei più importanti interventi pubblici in città degli ultimi anni”.
Come detto i due ingegneri hanno saputo anche guardare al futuro. Non solo alle trasformazioni del mestiere ma anche al ricambio generazionale, per il quale sono stati coinvolti gli ex collaboratori di ognuno dei due studi che, da due anni, hanno aperto Quota Ingegneria: società che vede valorizzata l’esperienza quarantennale sia di Perri che di Ceccarini.
“I nostri sono stati studi che, complessivamente, sono arrivati ad avere anche più di dieci dipendenti – concludono —. Con l’apertura di Quota Ingegneria crediamo di avere assicurato il passaggio generazionale delle nostre esperienze, evitando di vedere perso tutto il know how e dando continuità al servizio portato avanti alle nostre clientele. Un percorso che ci auguriamo possa avere il successo professionale che Quota Ingegneria merita”.
[stefano de biase]