GLI STUDENTI INCONTRANO I PROFUGHI DI MONTEMURLO

L'incontro con i migranti
L’incontro con i migranti

MONTEMURLO. Le classi 3F, 3D e 2B della scuola media “Salvemini-La Pira” di Montemurlo, con le insegnanti Alessandra Piccioli, Nadia Vinciprova, Elena Romanelli e Francesca Pecchioli, hanno partecipato nei giorni scorsi ad un incontro, organizzato in collaborazione con il Comune di Montemurlo, per conoscere le storie di migrazione dalla voce dei suoi protagonisti.

Nell’auditorium della scuola, infatti, ad incontrare gli studenti, sono venuti Bacari e Moussa, due ragazzi di poco più che vent’anni che arrivano dal Gambia e dal Senegal e che da aprile scorso fanno parte del gruppo di trentadue migranti, ospitati del Centro di accoglienza (Cas) di via Alfieri a Montemurlo, gestito dalla Coop 22.

“La scuola media sta facendo un lavoro importante sull’interculturalità e sulle problematiche della migrazione – spiega l’assessore alle politiche sociali, Luciana Gori –. Per questo motivo ci siamo resi disponibili a organizzare un incontro con gli ospiti del centro di accoglienza presente sul territorio, testimoni diretti di una tragedia che coinvolge migliaia di persone”.

Il viaggio di Bacari e Moussa verso l’Italia non è stato semplice, è durato mesi ed è stato caratterizzato da insidie e difficoltà. Bacari ha raccontato che nel Gambia da oltre vent’anni è in atto una dittatura che soffoca ogni diritto umano e governa con brutalità (per questo l’Unione europea ha deciso di tagliare ogni sostegno economico al Paese – n.d.r.). Moussa, invece, è sfuggito alla rivolta per l’indipendenza della Casamance in Senegal e alle violenze dilaganti.

L’Assessore Luciana Gori
L’Assessore Luciana Gori

Il loro viaggio attraverso l’Africa sub-sahariana è durato due settimane, stipati a bordo di furgoni, sui quali scarseggiava acqua e cibo. Poi, sono arrivati nell’inferno della Libia, dove, hanno raccontato i due giovani “opera una vera e propria organizzazione mafiosa e dove tutti si sentono autorizzati a vessarti, a farti violenza e a metterti in carcere senza un motivo. Quelli pagano vengono poi caricati sui barconi diretti sulle coste italiane, gli altri sono lasciati morire in carcere”.

Infine, sempre in tema di migrazioni e diritti umani, sabato scorso alla Sala Banti gli studenti delle classi terze medie della scuola “Salvemini-La Pira”, coordinati dalla professoressa Elena Romanelli, hanno preso parte ad un iniziativa in ricordo del quarantesimo anniversario dalla proclamazione della Repubblica Araba Saharawi Democratica (Rasd). Nell’occasione è stato presentato un video che racconta la storia di questo popolo esiliato da quarant’anni nell’inospitale deserto algerino, che deve la sua sopravvivenza al sostegno internazionale e che reclama il diritto all’autodeterminazione.

Il Comune di Montemurlo, dal 2001 gemellato con la cittadina saharawi di Bir Lehu, è intervenuto con l’assessore Luciana Gori, che ha ricordato l’impegno dell’amministrazione comunale nell’ospitalità dei bambini saharawi, che ogni estate trascorrono in Italia un periodo di vacanza. “Dato che a Montemurlo, marzo è il mese delle donne, non posso non ricordare la figura della donna saharawi, punto di riferimento e centro della società civile. Un esempio di emancipazione per tutto il mondo arabo e non solo, che spesso tende a relegare le donne a ruoli di secondo piano”, ha concluso l’assessore Gori.

[masi – comune montemurlo]

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