«GLI UCCELLI» DI ARISTOFANE ALLA GREEN GALLERY VANNUCCI

Francesca Della Monica
Francesca Della Monica

PISTOIA. Domani sera, al termine della rappresentazione, ognuno, giustamente, si sarà fatto la propria idea e a sua volta partorirà un’emozione che potrebbe essere distante, anche anni luce, dall’idea originaria.

Noi, fortunati privilegiati, abbiamo avuto l’onore di assistere ad una fetta di prove, l’altro pomeriggio alla Saletta Gramsci e siamo pronti a scommettere che Gli uccelli di Aristofane, tradotto da Dario Del Corno, con la drammaturgia di Sandro Lombardi e Fabrizio Sinisi e per la regia del maestro Federico Tiezzi, docente del Teatro laboratorio della Toscana e che andrà in scena, alle 17, alla Green Gallery di Vannucci piante, in via della Dogaia, a Piuvica di Quarrata, sarà una cascata di emozioni. Incontenibili.

Ad assicurarci di non avere sentori difformi dalla realtà ci ha pensato oggi pomeriggio, nella saletta del Manzoni riservata al Presidente, nell’occasione Rodolfo Sacchettini, Francesca Della Monica, una delle collaboratrici più strette e sintoniche del regista fiorentino, che ha presieduto, con il padrone di casa, il Direttore artistico Saverio Barsanti, l’addetta stampa Francesca Marchiani e Regina Piperno, segretaria di produzione di Tiezzi, la conferenza stampa di presentazione dell’evento che si consumerà domani pomeriggio al vivaio Vannucci.

Francesca Della Monica, 53 anni, livornese di nascita, fiorentina d’adozione, ma che da oltre dieci anni fa la spola con Rio de Janeiro e San Paolo, in Brasile, è una docente che ha saputo trasformare, soprattutto grazie all’avvento professionale e inevitabile collaborazione di e con Federico Tiezzi, l’utopia in possibilità, riuscendo, dopo uno studio meticoloso e dettagliato, ad allargare, inesorabilmente, i propri orizzonti, laddove, abitualmente, sguardi e attenzioni non arrivano. Affascinante, preparatissima, alla ricerca, anche sintattica e neologistica, di quello che impartisce ai propri allievi, incarna alla perfezione l’ossessiva meticolosità professionale di Federico Tiezzi, contaminando, chi ha la fortuna di ascoltarla, il proprio entusiasmo, che si avvale di un background lunghissimo ma che rappresenta la minima parte del percorso che dovrà ancora fare. E’ questo il segreto del Teatro Laboratorio della Toscana: riuscire a deconcentrarsi dai punti luce e nevralgici della scena, che sono poi quelli della vita, e spostare l’accento, affatto casualmente, ai margini, che sovente si riassumono sotto l’etichetta degli effetti collaterali.

uccelli - aristofane“Non sono per nulla effetti collaterali – premette alla cascata emotiva di Francesca Della Monica, Rodolfo Sacchettini, che introduce la conferenza – e questo nuovo sodalizio tra l’Atp e la scuola di Tiezzi è probabilmente l’apice di un percorso che fa delle contaminazioni, geografiche e artistiche, la sostanza della volontà laboratoriale di questa Associazione, che si sviluppa all’insegna della crescita e dell’investimento, anche intergenerazionale tra il vecchio, che è il materiale sul quale stiamo costruendo il futuro, e il nuovo. Le due residenze artistiche ad altrettante compagnie under 35 e le varie location non convenzionali che stiamo adottando dimostrano, inequivocabilmente, la nuova struttura destrutturata di questo teatro”.

“Questa compagnia comunque (Ugo Benini, Lisa Capaccioli, Valentina Cardinali, Nicola Ciaffoni, Elisa Giovannetti, Alessandro Marini, Marta Paganelli, Matteo Prosperi, Caterina Simonelli, Jacopo Squizzato, Anna Tereschenko, Luca Terracciano, Valentina, Vandelli e Andrea Volpetti) – tiene a sottolineare Francesca Della Monica – è davvero straordinaria: un’età media intorno ai 25 anni che ha recepito, alla perfezione, la docenza di Tiezzi, rielaborando con personalità e profondità gli incipit, rigorosissimi, del loro maestro”.

Venerdì 12 dicembre poi, alle 21, attraversando l’emisfero timbrico, il carrozzone si sposta in in teatro, al Picocolo Mauro Bolognini, per la rappresentazione de Il pappagallo verde. Abbiamo provato a chiedere, a Francesca Della Monica, quale relazine ci sia o possa esserci tra le due rappresentazioni. “Il mondo”, ha risposto.

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