gott mit uns. A PISTOIA DIO È SICURAMENTE A FIANCO DI DON BIANCALANI

Perfino procura della repubblica e tribunale appaiono come un San Michele Arcangelo a difesa del don contro le nequizie del diavolo maligno inteso come quella massa di popolo che non ha diritti e che deve solo obbedire in silenzio


L’oscuramento dei dati è dovuto alla paura della gente per giudici e avvocati permalosi. Eppure la giustizia è fatto pubblico, anche se Tommaso Coletta e Giuseppe Grieco hanno il vizio di secretare tutto ciò che gli pare e piace. A ogni modo, per chiarezza, il giudice è Luca Gaspari, la sostituta dell’accusa è Linda Gambassi e l’avvocata della difesa è Elena Baldi


GIUSTIZIA, TRASPARENZA E VERITÀ

SONO STATE CACCIATE VIA DA QUA?


 October 05, 2022 • 5:44:20 PM

Stamattina i cosiddetti organi d’informazione rigurgitano, in maniera alluvionale, una notizia straordinaria: don Massimo Biancalani condannato perché i locali, in cui accoglie gli irregolari e quelli che non sono tracciabili perché usciti (ce lo ha detto lui stesso) dalle vie normai dell’accoglienza, sono una vera e propria discarica.

La montagna (non possiamo che chiamarla così, la “giustizia” pistoiese) ha partorito il classico, famosissimo, ridicolo topolino.

In questo caso le doglie del parto e i muggiti per esse ce li hanno aggiunti i giornalisti organici pistoiesi: quegli stessi che, se vedono un magistrato a 12 miglia marine di distanza, puliscono per terra per poi stendere il tappeto da preghiera e prostrarsi agli ordini di chi, come dio, “affanna e suscita, atterra e consola” (citazione manzoniana dal 5 Maggio) le nostre vite di comuni cittadini soggetti alle schizofrenie dell’applicazione del diritto.

E alla faccia di qualsiasi terzietà e imparzialità che a Pistoia, come forse in tutto il resto d’Italia, sono solo un optional per il popolo bue: utile solo a pagare gli stipendi di chi lo prende a legnate e non di rado senza pietà.

Va bene essere ignoranti come somari e stupidi come capre. Ma veicolare questa notizia come un qualcosa di eclatante, non è diverso, a nostro parere – di noi che non conosciamo, secondo i sostituti Curreli e Grieco, il giornalismo alla Montanelli –, dal dare la notizia che un bambino si è introdotto in un bar di via degli Orafi ed è stato arrestato per furto di lecca-lecca.

I lecca-lecca sono materia assai diffusa nella città di Vanni Fucci. Della famosa condanna di Biancalani noi, spudorati stalker di Linea Libera, eravamo al corrente fino da lunedì scorso, 3 ottobre, alle 22:24. Abbiamo, infatti, ricevuto a quell’ora il famoso decreto del giudice (con dati già cancellati perché il terrore corre sul filo) che Report ha pubblicato.

La magistratura pistoiese – che ben poco brilla e che non vede la ressa degli irregolari a Vicofaro (colpa o grazia di un Curreli che tiene la Terra Aperta; e della compiacenza dei suoi colleghi che ignorano opportunamente questo disdòro?) si limita solo a rilevare il sudiciume e l’immondizia, sostituendosi – a quanto pare – ad Alia.

Ha una trave nell’occhio, ma preferisce vedere la cispa della «gente comune» tanto cara al capo Tommaso Coletta, rispettoso, a Firenze, della dinastia dei Turchi.

Da Linea Libera avevamo deciso di non pubblicare il decreto penale, perché ci sembrava, in metafora, una cura chemioterapica a base di acqua e zucchero e basta.

Gli altri organi d’informazione invece, stamattina ne fanno invece una notiziona da guerra russo-ucraina.

Giudici e giornalisti, politici, amministratori, prefetti, autorità religiose e «autorità costituite» della Gip Patrizia Martucci, si esaltano per traguardi e fatti che non hanno importanza più di una caccola o di una scorreggia di quel povero vecchio rincoglionito e incontinente di Biden. Il politicamente corretto è salvo e non si può dire che non venga fatto il proprio dovere.

È la cultura democratica e progressista che genera distorsioni come queste? Allora qualcuno o qualcosa ci scampi dai democratici, perché, come al tempo dei tempi, il Gott sta con chi vive senza regole; e ammazza il vitello più grasso per il figliol prodigo senza dare nemmeno una pecora al figlio che lavora come un somaro con la schiena curva, suda e tace.

Un decreto penale come quello riservato al don senza regole, per chi vive accogliendo irregolari e clandestini illegali è una ridicolezza quanto a motivazione e pena comminata: è un pro forma da conformisti di campagna. E l’ammenda non verrà mai pagata, mentre nessuno farà mai nulla. È una trappola per topini fora-sacco e non per capibara che ruotano intorno al mondo dell’accoglienza.

A Pistoia – lo dico e lo sottolineo in piena convinzione e retta coscienza – il pericolo non è don Biancalani.

Il vero nodo da sciogliere – e, se è il caso, con la stessa spada come il nodo di Gordio per Alessandro Magno – è la procura, inefficiente e sbilanciata. Una realtà più o meno caotica che, ignorando fatti macroscopici come il problema Vicofaro, perséguita, con vero e proprio accanimento e stalking giudiziario, cittadini di mente libera; e infligge loro botte di carcere da 2 anni e 10 mesi o da un anno e 8 mesi (senza condizionale) solo perché in tre o quattro catoni e benefattori della giustizia (Claudio Curreli, Giuseppe Grieco, Patrizia Martucci, Luca Gaspari, salvo se altri) si sono messi in testa che non bisogna turbare il malgoverno e la corruzione che regnano sovrani dappertutto e che, secondo loro, vanno perfettamente bene così come sono, dato che – la storia lo insegna – dove regnano oscurità e confusione, il potere che tende all’assoluto ha vita più facile e sicura.

Dove, infatti, c’è marcio e saprofitismo, si genera un tal prolasso morale che nessuno, alla fine, sa più capire un tubo di ciò che succede e gli eventi, leopardianamente parlando, possono tranquillamente procombere.

Complimenti a tutti i pistoiesi. Ai loro 5 parlamentari inutili fino al 25 settembre, che non hanno aperto bocca su niente. E alla vergogna di uno stato di disfacimento morale e civile in cui San Michele Arcangelo non può proprio difendere nessun pistoiese comune e perbene dalla schiera delle forze del male di Sauron in netta avanzata!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


San Placido monaco

 

Il santo di oggi è San Placido, monaco, discepolo prediletto di San Benedetto, quello della rondine sotto il tetto. Buon onomastico e auguri a tutti i Placidi della terra, specie se, mentre svolgono i loro doveri e le loro incombenze, si astengono dal favorire gli uomini più che accertare la verità.


Intervento di critica e commento ex art. 21 della Costituzione più bella del mondo


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