L’esponente pistoiese interviene contro le etichette a semaforo
PISTOIA. La Dieta Mediterranea, tanto importante proprio perchè bilanciata, oltre ad essere patrimonio immateriale dell’Unesco, viene di fatto minacciata dalle etichette, che per i consumatori, devono essere massimamente comprensibili e tutelare gli alimenti.
Cos’è la Nutri-Score, l’etichetta a semaforo tanto discussa in UE, cosa cambia rispetto all’etichetta a batteria NutrInform, e perché siamo fermamente contrari?.
Spieghiamolo: Il Nutri-Score è un logo che mostra la qualità nutrizionale dei prodotti alimentari con punteggi da A a E. Con il NutriScore i prodotti possono essere confrontati in modo facile e veloce.
Come viene calcolato il Nutri-Score? Il punteggio Nutri-Score è determinato dalla quantità di nutrienti sani e non sani:
Punti negativi: energia, grassi saturi, zucchero, sodio (livelli elevati sono considerati non sani)
Punti positivi: la proporzione di frutta, verdura e noci, di oli di oliva, colza e di noci, di fibre e proteine (alti livelli sono considerati buoni per la salute).
Imporre in Europa un sistema di etichettatura degli alimenti che assegna un semaforo, dal verde al rosso, secondo un ottuso algoritmo legato alla composizione dell’alimento, dunque senza tenere in considerazione quanto quell’alimento sia buono, salutare e quale sia la porzione consumata, è un sistema che vuole boicottare la nostra qualità.
Così come il Vino dealcolizzato, adesso questo tentativo da parte di grandi produttori stranieri, che possono così manipolare e modificare prodotti industriali (loro) di scarsa qualità per ottenere il semaforo verd’. Ciò danneggerebbe profondamente l’immagine dei prodotti tipici italiani, e le aziende produttrici che, proprio perché utilizzano procedimenti tradizionali e, ad esempio, non sostituiscono lo zucchero con l’aspartame, udite udite! riceverebbero il ‘semaforo rosso’.
Il Made in Italy che riguarda, in questo caso, la nostra dieta mediterranea, che è un insieme di principi e modelli che mettono a sistema tradizioni, innovazione, ecologia integrale e sviluppo sostenibile, e si fonda oltre ai principi di buona salute, nel rispetto per il territorio e la biodiversità, garantendo la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura del nostro Paese, con il via libera alle etichette a semaforo, verrebbe seriamente compromesso.
La sfida sulle etichette alimentari tra il Nutriscore francese e il NutriInform Battery italiano determinerà di fatto il futuro della alimentazione di milioni di persone, con inevitabile la ricaduta dei costi in termini sanitari.
Perché se è vero, come lo è, che la nostra dieta è quella maggiormente bilanciata, e quindi salutare, qualora ci dovesse essere scostamento dagli schemi mediterranei, maggiore sarà l’incidenza di malattie cardiovascolari. “Proviamo quindi a trovare il punto di sintesi nella sfida sulle etichette, coniugando le informazioni puntuali e specifiche di cui al NutriInform con quelle sintetiche che, in presenza di un codice cromatico, sembrano essere più comprensibili per i consumatori. Le tecnologie e gli algoritmi, guidati dai nostri sani principi, in questo senso possono essere di grande aiuto” come dichiara la Sen. Maria Virginia Tiraboschi.
L’Italia deve vincere questa battaglia in Europa contro questa nuova misura: il Nutriscore.
Perchè occorre salvaguardare i nostri 313 prodotti con marchio di qualità che rappresentano le nostre medaglie al valore per il Made in Italy, con un valore pari a ben 500 miliardi.
Forza Italia da sempre si è posta contro l’adozione in Europa delle etichette semaforo, perchè per il nostro Paese e le nostre produzioni è inaccettabile, e come responsabile Dipartimento Made in Italy, resto fermamente contraria, e basita riguardo le cosiddette sostenibilità alternative, perché consideriamo taluni cibi, per esempio gli insetti, totalmente estranei alla nostra cultura alimentare nazionale.
Senza pensare che di fronte alla enorme e giusta tutela alimentare, che ha standard elevato e che annovera investimenti di circa 3 miliardi, tali prodotti avrebbero le stesse garanzie?
Serve più che mai, per scongiurare questo pericolo, l’impegno da parte del governo tutto per creare un fronte comune in Europa contro questo attacco alle nostre eccellenze agroalimentari apprezzate in tutto il mondo.
[antonella gramigna]