GRANDE MALESSERE SANITÀ

Ha affondato la sanità...?
Ha affondato la sanità…?

PISTOIA. Ci vuole una buona dose di ottimismo nel confidare che la sanità privata possa risolvere gli innumerevoli problemi dell’attuale sanità pubblica. Da una parte i servizi privati, anche volontaristici, possono essere un utile strumento di supporto ad un sistema che dà sempre meno risposte all’utente; dall’altra è necessario porre molta attenzione e fare dei distinguo.

I sistemi integrati di gestione pubblico-privato stanno producendo dei modelli aberranti, vedi il project-financing per la costruzione dei nuovi ospedali, che si è rivelato un moltiplicatore di costi spaventoso (fra appalti e subappalti in alcuni casi fino ad 4-6 volte il costo iniziale!).

E che dire delle affermazioni del governatore Rossi sulla possibilità di assicurazioni private per fasce di reddito? Come affermò Monti la sostenibilità futura del sistema sanitario nazionale potrebbe non essere garantita se non si individueranno nuove modalità di finanziamento per servizi e prestazioni. Le vecchie modalità le conosciamo: fiscalità generale, assistenza integrativa e, purtroppo, pagamento diretto delle prestazioni da parte dei pazienti.

Ma due sono i modelli verso i quali i nostri politici ci stanno guidando: assicurazione privata per le fasce alte di reddito (ovviamente detassando il reddito), oppure assicurazione privata per le prestazioni specialistiche e diagnostiche.

Nel primo caso i cosiddetti ricchi troveranno più conveniente rivolgersi alle assicurazioni private, mentre i gruppi a medio e basso reddito, i malati cronici e gli anziani (che le assicurazioni private non vogliono) rimarranno all’interno di un sistema sanitario pubblico che, depauperato di consistenti entrate fiscali, sarà molto al di sotto dei livelli standard minimi.

Nel secondo caso, cioè la creazione di assicurazioni private per le prestazioni specialistiche e diagnostiche, si avrebbe con tutta probabilità la rimozione dell’intero settore della diagnostica e della specialistica dai livelli essenziali di assistenza (Lea) delle prestazioni del Ssn, consegnando alle assicurazioni un mercato di svariati miliardi di euro/anno, con netto incremento dei rischi di sprechi ed inappropriatezza, come insegna l’esperienza americana, dove chi non ha assicurazione è escluso dall’assistenza sanitaria.

In entrambi i casi andremo verso la distruzione del Sistema Sanitario Nazionale universalistico introdotto con la legge 833 del 1978 , sistema che tutte le grandi democrazie occidentali, come anche l’America di Obama, prendevano ad esempio.

[breschi-ciriello-sforzi – consiglieri comunali]

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