BELLA AUTORETE, DON RODRIGHI DELL’ASL!
I ‘BRAVI’ DI DON ENRICO…
Volevo ringraziare le centinaia di persone che hanno voluto esprimermi, in vario modo, la propria vicinanza, la propria solidarietà, la propria indignazione per la “Censura Disciplinare’ che la mia Usl ha voluto infliggermi.
Mi preme precisare che sono stato ‘censurato’ e non sospeso per cui i ‘miei’ pazienti potranno continuare a contare sulla mia presenza e sulla mia disponibilità.
D’altra parte, in una Sanità come quella Toscana, organizzata in maniera ‘similfeudale’ con una pachidermica gerarchia di figure scelte direttamente dal Granduca che, a loro volta, identificano i propri numerosi collaboratori prevalentemente in funzione della loro ‘fedeltà’, è inevitabile che qualcuno possa diventare… più realista del re.
Personalmente ritengo però che tale comportamento di… ‘colpirne uno per educarne cento’ non possa che essere controproducente. Dalle reazioni ricevute, direi proprio di sì ed anche dal punto di vista politico, mi è parso un discreto ‘auto goal’…, ha offerto alla Lega, l’occasione di iniziare la campagna elettorale per le Regionali con qualche mese d’anticipo…
NEL MONDO delle capre di Sgarbi va necessariamente iscritta anche la regione che si vanta di aver avuto per prima la brillante idea di abolire la pena di morte, ma che abbuia opportunamente il secondo step di questa sua civiltà: l’averla istituita di nuovo l’anno successivo o giù di lì.
La Toscana è anche la Regione che porta le scuole ad Aschwitz-Birkenau per educare i suoi cittadini all’accettazione del mondo ebraico, ma al tempo stesso il suo nobile partito-PoDere sostiene i palestinesi, e i preti progressisti espongono le bandiere palestinesi in chiesa – e lo sappiamo tutti che gli ebrei stanno cari al Pd come un dito in occhio.
La Toscana è la regione numero 2 del progressismo avanzato. Lorenzo il Magnifico fu l’ago della bilancia della politica italico-europea, e oggi il signor Rossi è l’ago della bilancia della fedeltà al Pd o derivati: non ha saputo pesare 428 milioni di euro di ammanco all’Asl di Massa quand’era responsabile della salute dei toscani, ma in compenso Enrico ha saputo creare il consenso con l’uso della forza subdola che prevede la gerarchizzazione del partito e di partito attraverso un sistema di fedeli scagnozzi che spiano le persone e, invece di essere giornalisti ligi ai loro doveri di rispetto della verità, si comportano da veri e propri cani lupo-SS (Servizio Sanitario) ai vari livelli della piramide, ai cui angoli sono posti, in nome della post-ideologia comunista, tutti gli Erisìttoni di partito.
Ma poiché il sapere del Pd è piuttosto modesto (basta pensare a certi ministri… Fedeli) sarà bene spiegare ai sostenitori del regime toscano chi è il personaggio di cui parliamo: «Empio e violento, Erisittone non temeva la collera degli dei. Abbatté deliberatamente un bosco sacro a Demetra, con l’intenzione di costruirsi una sala da pranzo. Per punire la sua empietà la dea lo condannò ad una fame inesauribile. Per cibarsi, Erisittone dilapidò tutte le ricchezze della propria famiglia. Infine vendette più volte Mestra, sua figlia, al mercato. Costei aveva infatti avuto dal suo amante Poseidone il dono di prendere qualsiasi forma, il che le consentiva di mutarsi in un animale diverso ogni giorno per essere venduta e sfuggire poi ai suoi padroni» (vedi qui).
E l’inesauribile fame di potere del Pd toscano è tale che, a prescindere da qualsiasi forma di ostentato (quanto, a nostro giudizio, falso) rispetto della legalità, da qualsiasi premessa di “resistenza” al nazifascismo, da qualsiasi strombazzatura dell’Anpi-partigiani, pur di mantenere il potere a ogni costo, i progressisti toschi (da tosco = tossico – non toscano) sono capaci di pagare – con i nostri soldi – perfino chi ci spia per poter punire il nostro diritto di esprimere liberamente le nostre opinioni, come è accaduto a Lucca con il dottor Fausto Trivella e a Pescia con il diabetologo dottor Giuseppe Fiore.
I comunisti (perché come ho scritto diverse volte, il comunismo non è una tessera e un’idea, ma è la mentalità del dover ridurre tutti a una uguaglianza di tipo “neccio cotto fra i testi”: piatto come una sogliola), i non-più-compagni di nome ma stracompagni di fatto, sono come le femministe: hanno paura di non aver abbastanza palle per emulare i maschi e, proprio per questo, finiscono per apparire rabbiose come quei poveri cagnolini che fanno un casino della Madonna, ma che non intimidiscono neppure un gattino di sei settimane.
L’ufficio stampa dell’Asl Toscana Centro, quello diretto da Daniela Ponticelli/Ponticelli Daniela, ha fatto dare una «spazzolata» al dottor Fiore: ma la gente, che lo ha conosciuto e apprezzato, ha dato a sua volta uno «squasso» (come dicono nell’Emilia delle sardine), cioè un «diluvio» di spazzolate, alla politica del signor Rossi e subalterni; così Erisìttoni sciocchi da non capire che la politica e il consenso non si fanno con il terrore e la repressione, come proprio loro dicevano in quel 68 di cacca che ci ha portato a questi punti innominabili qua.
Le mosse contro il dottor Fiore e, a Lucca, contro il primario oculista, dottor Fausto Trivella (fra l’altro finito anche su Il Fatto Quotidiano), sono state davvero un clamoroso autogol; uno spararsi sui piedi o, peggio, sui coglioni, cosa che i comunisti (di mente) non riescono a capire nonostante tutti i loro discorsi-sega sul valore e la conoscenza della storia – di cui loro hanno solo sentito parlare tra una briscola, una scopa, un moccolo, un caffè e un fiasco di vino nelle case del popolo, di cui oggi si vergognano.
Non ci arrivano, gli stracompagni, e non ci arriveranno mai, perché la loro fame di potere li rende come degli Erisìttoni, ciechi e peggiori di una tenia la quale, alla fine, però, dopo essersi ingrassata ben bene a spese dell’ospite malaugurato, con qualche dose di Niclosamide, Praziquantel o Albendazolo schianta (letteralmente) finendo in pezzi e uscendo di scena dalla naturale porta di servizio: l’insostituibile e utilissimo buco del culo.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
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