SAN MARCELLO. “Re della montagna”, “Imperatore delle corse in salita” lo chiamavano. Nove volte titolo europeo e 17 volte quello italiano, vincendo un totale di 450 gare automobilistiche.
Per chi vive sulla Montagna Pistoiese (e non solo) il ricordo di Mauro Nesti, il campione delle corse d’auto in salita, è una figura immortale. Un campione conosciuto e riconosciuto da tutti, perché lo sport è un valore di tutti.
Ma Mauro era anche un uomo, come ciascuno di noi. Così ieri pomeriggio, 21 maggio, nella sala consiliare del Comune di San Marcello Pistoiese, Gianni Tomazzoni ha presentato il suo libro “Grazie Mauro”, dinanzi a un pubblico corposo e alla presenza della sindaco Silvia Cormio, dell’assessore allo sport Luca Buonomini e, naturalmente, della figlia di Mauro, Alessandra Nesti.
“Questa è una giornata di festa meravigliosa – le parole della figlia Alessandra – vedere questa sala piena di amici di mio padre, parenti, colleghi, meccanici e tutti coloro che hanno contribuito alle sua carriera sportiva, mi riempie di felicità”.
“È per me un onore rendere questo omaggio a un campione e a un amico – ha esordito lo scrittore di Rovereto, culture di gare in salita – ho visto Mauro correre per la prima volta nel lontano 1973, quando avevo 5 anni. E lì nacque la mia passione. Da giornalista e fotografo, poi, ho potuto conoscerlo più da vicino”.
Già nel 2000 era uscito un altro volume su Mauro e sulla sua vita sportiva. “Qui invece si racconta anche dell’uomo Mauro, oltre che del pilota – ha continuato Tomazzoni – 220 pagine con una ventina di testimonianze di amici, meccanici e piloti della vita del campione e anche alcuni aspetti nascosti della sua esistenza. Ad esempio in pochi sanno che Mauro correva anche in bicicletta”.
Anche la sindaco, amica della figlia di Mauro, ha ricordato alcuni episodi a contatto con il pilota: “Mauro era un grande campione e aveva una padronanza assoluta alla guida. Ricordo una volta in cui mi accompagnò con la sua auto in mezzo a una strada piena di neve e io lo guardavo guidare affascinata, rapita dalla sua bravura”.
“Mauro era straordinario – ha ricordato Roberto, che ha corso con il Re della montagna il campionato europeo del 1985 e che ieri, per omaggiarlo, ha preso la parola insieme a altri colleghi e amici – non ero convinto di volerlo fare ma, appoggiandomi a Mauro, qualcosina di buono sono riuscito a fare: arrivai terzo. Tutte le strade me le insegnò lui, curva dopo curva, vantaggi e ostacoli”.
[Alessandra Tuci]