grosseto rifiuti urbani. «PD PIÙ SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE»

Inceneritore di Scarlino
                        L’inceneritore di Scarlino

GROSSETO. Le Associazioni ambientaliste presenti oggi (mercoledì 10 febbraio 2016 per chi legge – n.d.r.) in consiglio comunale di Grosseto, convocato sul tema dei rifiuti urbani, escono amareggiate e deluse, sia per la scarsa presenza dei consiglieri del Pd, che stava per far saltare il consiglio per mancanza del numero legale, sia per i contenuti delle risposte date dall’amministrazione comunale alla richiesta, ampiamente giustificata dalle associazioni ambientaliste, della estensione rapida della raccolta differenziata porta a porta a tutta la città e dell’offerta sul mercato locale delle materie prime da recuperare.

Non sono serviti i tanti vantaggi documentati e prodotti dal Ministero dell’Ambiente e dalla Comunità Europea che tale scelta produrrebbe: minori tariffe ai cittadini, più occupazione stabile e locale, migliore qualità dell’aria e della salute (evitando l’incenerimento), maggiore partecipazione e consapevolezza sociale nella difesa dell’ambiente e nel risparmio energetico.

rifiuti e riciclo
                     Il contrario di ciò che fa il Pd…

La giunta uscente è consapevole che neppure nel 2016-2017 verrà rispettato l’obiettivo di legge della raccolta differenziata al 65%.

Lo testimoniano le considerazioni dell’assessore Tei, circa i numeri che consentiranno di non subire nel 2016/2017 le penali dal gestore delle Strillaie, numeri validi solo a condizione che la raccolta differenziata non cresca troppo: c’è solo uno spazio aggiuntivo per un incremento di organico raccolto e da compostare, ma non anche per la raccolta delle carte, vetro e plastiche.

Deludenti anche le considerazioni dell’assessore Cardosi, secondo cui bisogna aspettare che prima il mondo imprenditoriale decida di investire negli impianti di recupero di materia e, solo dopo la loro realizzazione, le amministrazioni pubbliche potranno organizzare la raccolta differenziata spinta e l’offerta sul mercato delle materie raccolte in modo differenziato, invertendo completamente la logica economica, che impone gli investimenti solo a fronte di piani finanziari certi e concreti di utilizzo degli impianti da realizzare.

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Il riciclo è politica industriale

Quale imprenditore potrebbe investire quando tutte le scelte e gli errori evidenti commessi in questi anni dalle amministrazioni pubbliche locali sono andate solo ed esclusivamente a favorire gli interessi legati alla filiera dell’incenerimento?

Misere anche le risposte per giustificare il fatto indiscutibile che siamo gli ultimi nella raccolta differenziata e i primi nel costo del servizio.

Secondo la giunta gli incrementi di tariffa degli ultimi anni sarebbero dovuti ai costi della bonifica delle Strillaie, alla presenza del turismo o ancora alla totale copertura dei costi in tariffa, come se negli anni passati tali condizioni erano assenti o come se tali condizioni sono esclusivamente presenti nel comune di Grosseto e non invece condizioni presenti in tante altre realtà.

Un solo fatto positivo: la possibilità di un confronto serrato e democratico, ottenuto anche per la disponibilità e pazienza del Presidente del Consiglio Comunale.

Roberto Barocci, Forum Ambientalista Grosseto
Michele Scola, Italia Nostra Grosseto
Andrea Marciani, Comitato Beni Comuni Grosseto

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