GUIDO DEL FANTE VITTIMA DELLA LOGICA RENZIANA

Guido Del Fante, segretario del Pd di Agliana
Guido Del Fante, segretario del Pd di Agliana

AGLIANA. Guido Del Fante ha rassegnato le dimissioni da segretario comunale del Pd di Agliana.

La decisione era nell’aria, peraltro già preannunciata nel corso di un’assemblea di iscritti al Pd aglianese.

La notizia non suscita meraviglia dopo le note turbolenze verificatesi prima e dopo le primarie della coalizione di centro-sinistra e durante la concitata fase della campagna elettorale per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale.

Del Fante, giovane intraprendente ed attivo, era riuscito a risvegliare il Pd aglianese dopo un lungo periodo di letargo e di immobilismo politico ed organizzativo.

Purtroppo dopo la vittoria di Renzi alle primarie del Pd e di Giacomo Mangoni a quelle per la candidatura a sindaco, in considerazione della sua appartenenza alla sinistra di Civati, è stato progressivamente messo in disparte ed emarginato.

È stato accusato, dai renziani, di aver sostenuto la candidatura del sindaco uscente Ciampolini, mentre in qualità di segretario comunale avrebbe dovuto assumere una posizione “super partes”.

Di fatto è stato ridimensionato nel suo ruolo di segretario.

Ciò che è successo ad Agliana è riscontrabile in tutti i comuni della provincia di Pistoia, piuttosto che d’Italia, dove alle primarie ha vinto un candidato renziano.

Ha vinto la logica del “pigliatutto” per cui chi non era schierato con il vincitore è stato zittito ed emarginato decidendo su tutto: programmi, composizione delle giunte, nomina degli assessori etc. etc.

Anche a livello nazionale Renzi, dopo aver defenestrato Letta ha costituito un proprio staff di fedelissimi emarginando tutti gli altri: cuperliani, lettiani, civatiani ed altri, eccetto qualcuno come è avvenuto ad Agliana che non ha esitato a salire sul carro del vincitore.

La logica nazionale si è affermata anche a livello locale.

Sistema Renzi & Neoliberismo oltranzista
Sistema Renzi & Neoliberismo oltranzista

Se il Pd, nell’assetto politico attuale, presenta delle marcate similitudini con la vecchia Democrazia Cristiana, dopo l’estromissione ogni identità di sinistra, tuttavia nella Dc, pur nella proliferazione delle correnti (fanfaniani, dorotei, andreottiani, sinistra di base, morotei, forze nuove etc. etc.), si riusciva a mediare fra le varie aree per cui nella dialettica fra maggioranze e minoranze si riusciva a trovare una sintesi sia nei programmi che negli organigrammi ed ogni componente aveva il suo spazio e la propria visibilità.

Tale modo di far politica è stato definitivamente aborrito dal renzismo.

E pertanto Del Fante, giustamente insofferente di trovarsi in una posizione di esclusione e di emarginazione, ha ritenuto opportuno togliere il disturbo e rassegnare le dimissioni dalla carica di segretario, vittima anche lui come tanti altri, della logica escludente e prevaricatoria del renzismo.

[*] – Coordinatore dei Circoli della Piana del Prc-Fedrazione della Sinistra, ospite

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LA PROVA di quanto afferma Papi, è chiaramente rintracciabile in questo documento: Giovani Democratici: «Le correnti non fanno per noi». Quella renziana è, senza ombra di dubbio, la tecnina del «me la dai o scendi» descritta in Piana commissariata: ora il Pd può bruciare a ruota libera.

e.b.

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