I 60 ANNI DELL’EUROPA UNITA, COSÌ PER DIRE

Europa

ALLO STESSO TAVOLO si è seduta gente che costruisce muri contro gli immigrati e gente che salva gli immigrati in mare.

L’Europa della gente che vive nel benessere e di gente ridotta in povertà e con le farmacie vuote; presidenti di paradisi fiscali che tassano al 5% e presidenti di Stati che (tar)tassano i contribuenti oltre il 60%.

Gente che ha votato per andar via dall’Europa e gente che ci sta dentro senza rispettare le regole; gente che ha l’euro e non lo vuole, gente che sta fuori e vorrebbe l’euro, gente che sta dentro ma sta lontano dall’euro.

Si siedono allo stesso tavolo politici che si spiano tra loro, che hanno ognuno un proprio micidiale esercito, i propri servizi segreti.

Si confrontano personaggi che dicono alle nostre mucche di produrre meno latte e altri che decidono di farci pagare multe per queste mucche che producono troppo latte.

Si sorrideranno, odiandosi amichevolmente, fascisti e comunisti, liberali e socialisti e anche quelli del partito più numeroso: i pagnottisti, quelli della pagnotta. Che criticano l’Europa ma vanno a pupparsi sontuosi stipendi a Strasburgo. O magari truccano i rimborsi spesa, viaggiando in economy e facendosi rimborsare per una first.

L’Europa di chi disse che con l’euro “lavoreremo un giorno in meno e guadagneremo come se lavorassimo un giorno in più” e nel frattempo si metteva a 90 gradi di fronte al Dio Marco Tedesco, facendo pagare a noi il conto di quel bordello.

Insomma, pare che la sola cosa che unisce questa Unione sia proprio la disunione, la voglia di tutelare il proprio a danno degli altri. Poveri noi.

[Angelo Fragliasso]

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