I CENTO ANNI DELLA PITTRICE PRATESE ORTENSIA CELESTE

Una delle opere di Ortensia Celeste

PRATO. L’associazione culturale Asterisco a cento anni dalla nascita della pittrice organizza nei locali della trattoria “Soldano” una mostra di Ortensia Celeste. Nata ad Asti nel 1919, ha lavorato per diversi anni in Comune a Prato dove vive da tempo. Ha tenuto personali in molte città d’Italia, Stati Uniti, Francia, Inghilterra, Svizzera, Giappone, Venezuela e Canada. Alcune sue opere si trovano al culto in diverse Chiese e Basiliche e fanno parte di raccolte sia pubbliche che di istituti di credito, nonché di qualificate collezioni private.

L’idea di questa mostra, come quasi sempre accade, nasce per una serie di circostanze irripetibili: Marco della Trattoria di Soldano che chiede a Roberto Toccafondi di organizzare una mostra di quadri da esporre nel suo locale; la voglia da parte dell’associazione Asterisco di rimettersi in gioco con il desiderio di muovere qualcosa di culturale in Prato con la collaborazione di Monia Nannini (nonostante il pochissimo tempo a sua disposizione) ma, cosa più importante, i 100 anni di Ortensia Celeste, ancora in forza, con la sua giovanile voglia di dipingere, il desiderio di mostrare i suoi lavori ai figli dei suoi primi clienti ed ai loro figli, di generazione in generazione.

Come se il tempo per Ortensia Celeste si fosse fermato.

Alcune delle opere in mostra

Nei locali di Soldano sono in mostra uva, funghi, castagne, e qualche fiore, dei paesaggi tipici della campagna toscana. La mostra durerà un anno, fino a settembre 2019 quando Ortensia Celeste farà una grande festa con i suoi lavori.

Intanto, un piccolo aperitivo la mattina del 27 Gennaio 2019 dalle ore 10 alle ore 12, sempre nei locali della trattoria Soldano, per parlare con l’artista, intervistata da Monia Nannini.

“Come si può fermare il tempo? Ortensia Celeste in qualche modo ci è riuscita, immortalando attimi di paesaggi noti eppure resi eterei dalla sua pittura raffinata e quasi fiabesca; dipingendo fiori bellissimi e volti di maternità e Madonne graziosi e rassicuranti; ciocche d’uva e funghi che celebrano la bellezza del cibo e la sua godibilità.

Ma la cosa più impressionante per chi la conosce o avrà occasione di farlo, è proprio la sua lucidità e la grande passione per la pittura: Ortensia infatti non ha ancora posato il pennello, continua a dipingere instancabilmente come penso abbia fatto all’inizio della sua carriera.

La pittura è stata il fil rouge della sua vita, così lunga e piena d’arte.

“Il rapimento dell’anima traspare nelle figure, nei volti, in tutta la pittura di Ortensia Celeste, il leggero tocco, quasi impalpabile dei fiori recisi, la trasparenza dell’acqua nel vaso che accoglie le primule, l’effervescente giallo della mimosa in vaso, l’esplosione incisiva dei girasoli sulla rustica sedia impagliata su fondo evanescente.

[lucarelli- —associazione culturale asterisco]

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