PRATO-PISTOIA. A questo aggiungiamo le esternazioni di questa mattina a conferma come la stampa prenda sempre per oro colato quello che gli viene proposto senza nemmeno verificare le fonti.
Infatti basterebbe controllare la relazione della Corte dei Conti Ue del 16/12/14 che riconferma gli orientamenti prescrittivi dell’Unione e che naturalmente “bacchetta” l’Italia perché ci sono troppi aeroporti ed aeroportucoli, che ovviamente la relazione Cdp a nostro modo di vedere incoraggia disperdendo risorse.
Sul grado di saturazione basterebbe verificare cosa dicono le carte, invece di ascoltare le bischerate di Nardella. In base ai movimenti infatti la classificazione del traffico aeroportuale di Firenze sia odierno che futuro (quindi con voli commerciali aumentati del 100%) sarà comunque classificata light, quindi leggera: ma allora Nardella di cosa parla? Però per Nardella che apre bocca, lo spazio si trova, per soggetti qualificati che spiegano tecnicamente le cose no, invece, perché la verità è di intralcio.
Rammentiamo ai “soliti” che non vogliono intendere “che il tempo di percorrenza medio” stimato dalla Ue per arrivare da un qualsiasi punto dell’Unione al primo aeroporto disponibile sia in auto/treno/autobus è di 90 minuti.
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[ciulli – comitati per la salute prato-pistoia]
Mi fanno piacere queste precisazioni di fonte UE, logiche, razionali, indiscutibili. Stiamo però attenti, perché con la gente che ci ritroviamo tra i piedi (Nardella, ma soprattutto Renzi ed anche Rossi) le forzature non sono escluse. Sarà il caso di tenere gli occhi ben aperti e, se necessario, essere forti ed organizzati anche dal punto di vista legale.
A proposito di tempi di percorrenza in treno, saprete meglio di me che se fosse ripristinato il Firenze S.M.N-Pisa Aeroporto con al massimo due fermate intermedie (facciamo Empoli e Pontedera), ma anche nessuna, il tempo di percorrenza sarebbe ben inferiore a novanta minuti. E poi, se Nardella e gli altri compagni di merende non lo sapessero, esiste, disponibilissimo anche per i toscani, pure l’aeroporto di Bologna Borgo Panigale.
Piero Giovannelli