PISTOIA. Fa uno strano effetto vivere nella città nominata Capitale della cultura per il 2017 ed essere, allo stesso tempo, anche cittadino di uno Stato che copre alcune sue statue (quindi un po’ della sua cultura) per non rischiare di mettere in imbarazzo il presidente iraniano, che si appresta a fargli visita.
La questione diventa tragica, oltre che comica, quando non si riesce a stanare chi ha partorito un’idea tanto balorda, e quando si viene a sapere che l’ospite iraniano non aveva richiesto alcun tipo di trattamento speciale.
Dunque, tutta farina del nostro (anzi, loro) sacco. Il renzismo, che non è solo un neologismo della lingua italiana ma una linea di valori che ispira l’azione politica di Renzi, ha portato a questo: una totale assenza di cultura e di un’ideologia dalle quali dipendono poi le azioni politiche. Difatti gli unici valori (se così vogliamo chiamarli) sbandierati dal nostro premier sono il giovanilismo (che per definizione significa poca esperienza) e la governabilità costi quel che costi (se crolla il mondo, Renzi si sposta e continua a governare). A queste condizioni è palesemente impossibile avere quel piccolo scatto d’orgoglio che avrebbe impedito di coprire le statue dei musei Capitolini.
Grazie alla nomina che Pistoia ha ottenuto a Capitale della cultura, il nostro sindaco Bertinelli ha vinto la lotteria quasi alla fine del mandato elettorale (il merito se lo prende lui e tra poco mollerà la patata bollente ad altri), ma le scatole bianche piovute dal cielo sulle statue romane non fanno presagire niente di buono.
È evidente che il punto di forza della nostra Italia, che è l’arte, la quale coincide anche con la nostra cultura, sia da troppi anni oggetto di scempio da parte dei nostri stessi governanti. Tutto questo dovuto alla loro viltà e al loro pressappochismo. Ora, Pistoia governata dal Bertinelli è la riduzione in scala dell’Italia governata dal Renzi. I soggetti sono i soliti e l’approccio ai problemi che il territorio presenta è lo stesso: i due chiacchierano ad alta voce, e spuntano solo quando c’è la possibilità di prendersi dei meriti. Se qualcosa va male la colpa è dei vecchi venuti prima.
Le condizioni sono propizie perché anche a Pistoia, mentre il mandato a Capitale della cultura si starà esaurendo, piovano dal cielo delle “scatole” bianche per coprire quel che invece andrebbe esaltato. Se e quando accadrà, anche le risposte rimarranno le solite: io non c’ero, e se c’ero dormivo, e se dormivo sognavo di non esserci.
Se noi siamo i gufi, loro sono dei corvi del malaugurio. Giovani, ma che corvi rimangono.
[Lorenzo Zuppini]
Buona sera. Per la cronaca la colpa l’hanno data a Ilva Sapora, capo del cerimoniale di Palazzo Chigi, prossima alla pensione…..ora…mica 20 anni fa…ci fanno sapere che manco sa l’inglese…
Come meschineria non c’è male…il nostro Capo, non perde l’occasione per manifestarci misura, garbo e signorilità.