PISTOIA. C’è un Marino insolito, un artista inedito che ritrae la realtà traendo ispirazione, sin dagli inizi della carriera, dai colori accesi e vivi di una tavolozza. Lo spirito pittorico esplode attraverso il colore, la grazia, la poesia e l’amore per la natura, umana e animale. Donne che non sono soltanto Pomone, le celebri figure femminili evocatrici di fertilità che identificano tutto il pensiero del maestro pistoiese, animali che non sono solo cavalli.
Vede la luce per la prima volta in Italia una collezione di 25 opere, quasi tutte pittoriche, allestiste nelle quattro nuove sezioni del rinnovato Museo Marino Marini di Pistoia, che da questa sera, notte dei musei e di artisti da riscoprire su scala internazionale, mostreranno un volto diverso di Marino. È la mano di un ventenne che dagli albori del ‘900 rivolge la propria attenzione alla cultura del colore e alimenta in maniera prolifica l’immaginario naturalistico con un segno pittorico moderno e di forte impatto emozionale.
Da una dimensione artistica, ancora in divenire, Marino crea una sorta di bestiario rurale, popolato da galli, tacchini, tori, che si alterna alla raffigurazione di bambini e donne dal tratto sorprendentemente impressionista, ispirati ai movimenti artistici coevi.
“L’ altro Marino” è il titolo del nuovo allestimento curato da Ambra Tuci e Francesco Burchielli che si propone, in occasione di Pistoia Capitale della Cultura 2017, di mostrare il carattere inedito di un patrimonio che rivela un punto di osservazione nuovo e alternativo alla realtà caratterizzata da cavalli, cavalieri, pomone, ballerini e giocolieri che conosce il grande pubblico. Un vero e proprio tesoretto che la Fondazione Marino Marini diretta da Maria Teresa Tosi, fa uscire allo scoperto nell’ambito della Notte che questa sera si accende sui musei d’Europa e sul Palazzo pistoiese che apre le porte in una veste totalmente rinnovata, frutto di una complessa operazione di restyling.
“Nell’intervento di ampliamento e riorganizzazione degli spazi e dell’illuminazione dell’edificio storico – dicono i curatori – trovano spazio quattro sezioni pensate per accogliere questo nuovo allestimento. Opere inedite, mai viste in Italia, che mirano a valorizzare l’eclettismo di Marino, un grande pittore che amava la scultura e viceversa, un grafico e un incisore innamorato della materia, attratto dall’arte primitiva”.
Le opere, realizzate in un arco temporale che si estende tra il 1920 e il 1965, sono disposte nelle sale “I ritratti”, “Mobilità del colore & nudi”, “Gli animali di Marino” e “I nudi”. Nella prima trovano spazio Piccolo ritratto (1965), Ritratto di Paolo (1956), Chagall (1962), Ritratto di Marc Chagalli (1962), Ritratto di Mies Van Der Rohe (1967), Autoritratto (1929), Testa barbuta (1922). Nella seconda si possono ammirare Mobilità del colore (1958), Donna sdraiata (1929-30), Nudo in piedi (1942), Nudo (1930). La sala dedicata agli animali accoglie Il Gallo (1960-65), Toro (1950), Toro (1952), Tacchino (1929), Gallo ruspante (1965). La sezione dei Nudi ospita Fanciulla sul prato (1926), Risveglio (1939), Le tre grazie (1945), Cariatide (1950) e Pomona (1950).
“In molte di queste opere – aggiungono i curatori – si percepisce la sensibilità di un grande protagonista del Novecento, figlio del suo tempo, che rielaborava e faceva propri stimoli e spunti provenienti da modelli stilistici a lui cari come quelli di Rodin, della corrente impressionista e di tanti altri con cui condivideva l’amore per la forma viva e il colore”.
Del resto è lo stesso Marino che lo confessa in uno dei pensieri pubblicati dalla moglie Marina: “la pittura nasce in me come un bisogno spontaneo e vivo di ricerca di colore. Non esiste un risultato scolpito, se non passa attraverso questo stato d’animo”.
Ingresso libero. Orari di apertura: dal martedì al sabato dalle ore 10 alle ore 18, domenica dalle 14.30 alle 19.30.
[dugo – comunicato]