PISTOIA. I “nati stanchi” hanno scelto la nostra città per cominciare a divertirsi.
Stiamo parlando di Stefania, Andrea e Chicca (stanchi viene dalle iniziali dei loro nomi) che, nati al Nord, a un certo punto della loro vita scelgono di mettere insieme i loro destini per vivere una comune aspirazione, un nuovo lavoro che unisca alla convivialità la loro passione per il vino.
Così scelgono la Toscana, dove hanno selezionato i produttori vitivinicoli presso cui approvvigionarsi; dove hanno vagliato le città meno dispersive, escludendo quelle a conclamata vocazione turistica come Firenze o Pisa e dove hanno finito per dare la palma a Pistoia.
L’Enosteria, il loro locale, ha aperto i battenti i primi giorni d’aprile in via Bozzi 7, in un fondo storico, tipico del centro-città, che i gestori hanno reso accogliente curando anche di evidenziare i prodotti: il vino prima di tutto, ma anche specialità gastronomiche provenienti da varie parti d’Italia.
L’offerta del locale è quindi il vino in tutte le sue declinazioni accompagnato da taglieri di salumi e formaggi provenienti da produttori artigianali, con le loro tradizioni di tipicità e biodiversità.
Lo scopo dichiarato è di “evitare la standardizzazione dei sapori, l’impoverimento dei gusti e la scomparsa delle tradizioni e degli artigiani che devono poter continuare a realizzare prodotti inimitabili ed emozionanti”.
“Un grande vino richiede un pazzo che cresca la vite, un saggio che vegli su di essa, un poeta lucido che lo fa e un amante che lo beve”, queste le parole di Salvador Dalì che campeggiano sulla prima pagina del sito web dei nati stanchi, www.enotecanatistanchi.com, e che ci pare dipingano bene l’idea di avventura economico-culturale intrapresa dai nostri.
Stefania e Chicca ci hanno accolto con un sorriso e un bicchiere di rosé che andava oltre le premesse. Nunc est bibendum, ora bisogna bere!
Senza fretta, con gli amici. Da provare.