I PADRI DEL FUMETTO AL MUSEO MARINI

Museo Marino Marini
Museo Marino Marini

PISTOIA. La mostra ha aperto i battenti venerdì 22 aprile alle ore 18,30 nelle sale del Museo Marino Marini.

Arrivano “I Magnifici Quattro”. I padri del fumetto illustrati da Daniele Capecchi, un omaggio ai grandi protagonisti dell’illustrazione internazionale e ai sognatori di tutti i tempi. In programma un vernissage ‘mascherato’ con l’autore. 

Si respirerà aria di supereroi alla mostra di Daniele Capecchi, il primo artista italiano che dal carisma di Batman, Alan Ford, Kriminal e altri grandi protagonisti del mondo fumettistico internazionale, trae ispirazione per realizzare un progetto che probabilmente alimenta dall’età dell’adolescenza: dare un volto a coloro che il fumetto lo hanno inventato. Frank Miller, Alan Moore, Magnus, Moebius, illustratori in veste inedita di illustrati.

“I Magnifici Quattro” e alcune delle loro opere più significative, ritratti dall’artista pistoiese nella tecnica della pittura ad olio, sono al centro della personale-collettiva tra le sale del Museo Marino Marini di Pistoia.

Dei padri dell’illustrazione popolare si conoscono le opere ma non i volti. È questo uno dei punti cardine dell’evento che rende innovativo il linguaggio e la creatività dell’artista pistoiese, affiancato dal regista Massimo Talone nell’ideazione del progetto realizzato ad hoc per il Museo Marino Marini di Pistoia, dove Capecchi torna ad esporre per la seconda volta.

Dall’avvio della sua carriera Capecchi è interessato ad affrontare il percorso di ricerca stilistica focalizzato sul tema del ritratto, sull’analisi del volto, dell’espressione e dello sguardo. Una ricerca che va oltre la superficie della forma e del disegno per scandagliare l’interiorità umana attraverso la profondità del pensiero e l’espressività.

“È un omaggio ai grandi maestri dell’illustrazione – spiega Daniele Capecchi – impressi nei ricordi di un bambino che è poi cresciuto con le imprese e le caratteristiche dei loro personaggi; le opere di questi grandi illustratori hanno guidato il mio percorso di crescita, hanno alimentato il mio immaginario e orientato la mia fonte di ispirazione”.

Per l’ideatore Massimo Talone la mostra “racconta un immaginario che l’autore porta con sé e che, attraverso il progetto pittorico esprime all’esterno e in parte ci chiede di immergerci e osservare liberamente, nel tentativo di scovarlo”. Dall’età della formazione i quattro volti continuano a dialogare con il gesto dell’artista che vuole in qualche modo fermarli nel tempo attraverso l’uso del contrasto bianco-nero.

“L’elaborazione, la rilettura delle loro creature fantastiche – aggiunge Talone – diviene quindi un omaggio, un’analisi privata dell’anima, che invece esplode da quei quattro sguardi”.

La mostra rientra nella stagione di eventi espositivi d’arte contemporanea promossa e organizzata dalla Fondazione Museo Marino Marini con il coordinamento di Ambra Tuci e Francesco Burchielli.

Frank Miller

Onney, 27 gennaio 1957. È fumettista, sceneggiatore, regista. Statunitense, considerato uno tra i fumettisti americani più importanti e influenti dell’era contemporanea. Con uno stile unico, originale, vicino al film di genere noir.

Creatore della serie Sin City, è famoso per avere portato insieme ad Alan More, le atmosfere cupe e ‘adulte’ nello sfavillante mondo dei super eroi tipici delle loro origini. Importanti le sue storie su Devill, con la creazione di Elektra, di Anno Uno, de Il ritorno del cavaliere oscuro.

Alan Oswald Moore

Northampton, 18 novembre 1953. È fumettista, scrittore, compositore, cantautore occultista britannico. La sua fama nel mondo del fumetto la deve principalmente a opere come Batman, The Killing Joke, Watchmen, From Helle, V for Vendetta, Che cosa è successo all’Uomo del Domani? A quarant’anni, nel giorno del suo compleanno, si autoproclama Mago.

Una esperienza esistenziale ‘mossa’ potremmo dire, ma ricca di visioni, proprio quelle visioni che Daniele insegue dall’inizio della sua carriera pittorica, esaltando le dimensioni, costruendo ‘ravvicinate improbabili’, scomponendo il monocromatico in sfumature espressive capaci di spiazzare la visione dell’osservatore.

Magnus

Prima di Magnus c’era Roberto Raviola: un giovane disegnatore, nato nel 1939 e cresciuto nella Bologna del dopoguerra, diplomato in scenografia all’Accademia di Belle Arti, appassionato di teatro e complice di scorribande tra studenti goliardi. Ancora giovane, intraprese la strada dell’illustrazione di libri, poi come grafico pubblicitario, ma era già folgorato ‘sulla via del fumetto’.

Il museo Marini
Il museo Marini

Troppo forte la suggestione dei “giornalini” che leggeva fin da piccolo, su settimanali mitici quali Il Vittorioso, nutrendo la sua fantasia con i mondi fantascientifici di personaggio come Flash Gordon e di Saturno contro la Terra, con l’esotismo di Mandrake e il gotico incantato del Faust di Rino Albertarelli, con l’umorismo del Topolino di Floyd Gottfredson e l’epopea eroica del Far West americano.

Moebius

Jean Giraud più noto con gli pseudonimi di Moebius e di Gir. È considerato uno dei più importanti disegnatori di fumetti al mondo ed è noto soprattutto per le sue storie fantastiche/fantascientifiche. A sedici anni inizia la scuola di arti applicate, che costituisce la sua unica formazione tecnica.

A diciotto anni, mentre ancora frequentava la scuola, pubblica sulla rivista «Far West» il suo primo fumetto: Les aventures de Franck et Jéremie, una serie umoristica. Lo stesso anno inizia a collaborare a «Coeurs Vaillants».

Nel 1960, divenne assistente di Jijé. Con lo pseudonimo di Gir, nel 1962, assieme allo sceneggiatore Jean-Michel Charlier iniziò la serie a fumetti Fort Navajo per la rivista «Pilote», creando il personaggio di Blueberry, protagonista di un’ampia saga western estremamente curata come ambientazione, testi e disegni. Fu l’inizio di un lungo successo.

Contemporaneamente a Blueberry, Giraud, stanco della serialità e dei ritmi serrati cui era costretto, desideroso di maggior libertà, iniziò una carriera parallela sotto lo pseudonimo di Moebius, realizzando storie fantastiche con un stile onirico assai personale, prima per il mensile satirico Hara Kiri, poi per Charlie e l’Echo des savanes. Alla fine del 1974, insieme a Philippe Drullet, Jaen-Pierre Dionnet e Bernard Farkas, fonda il gruppo “Les Humanoide Associés” che nel 1975 li porta a pubblicare su «Metal Hurlant», una rivista trimestrale che raccoglie il meglio della produzione fantastica e fantascientifica a fumetti.

Moebius pubblica la serie Il garage ermetico di Jerry Cornelius (in questa serie la scrittura abolisce la struttura tradizionale della sceneggiatura). Suoi personaggi come Arzach, John Difool e Incal (1981) con testi di Alejandro Jodorowsky. Nel 1996, scrive testi per il manga Jiro Taniguchi Ikaru. Il suo continuo bisogno di innovazione lo porta nel cinema, in produzione con opere come Tron, Alien, The Abyss, Il quinto elemento, Les Maitres du temps.

Museo Marino Marini, corso Silvano Fedi 30, 51100 Pistoia. Info: 0573.30.285. www.fondazionemarinomarini.itfmarini.direzione@gmail.com. Orari: dal lunedì al sabato 10-17.

[comunicato]

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