PISTOIA. È conosciuta per più motivi Volterra, caratteristica località medioevale della provincia pisana. Per la presenza di un noto manicomio, ma anche come scenario dell’inquietante sceneggiato tv a puntate “Ritratto di donna velata”, per lo stanziamento della civiltà degli Etruschi, popolo misterioso tanto da essere quasi invisibile con il culto dell’al di là, oltre ad essere città del tartufo e dell’alabastro.
Questa terra oggi si è mossa, come scossa alle fondamenta dopo secoli da qualche defunta anima etrusca. I geologi parlano di “frane dormienti”, ovvero situazioni critiche che possono rimanere stabili anche per decenni, su cui l’homo italicus ha edificato con una certa spensieratezza. Adesso possiamo vedere lo sperone collassato di piazza Martiri della Libertà, il tratto di mura medioevali crollato a ridosso di abitazioni, mentre Volterra continua ad essere la stessa, sonnacchiosa ed arroccata sul suo colle nonostante il clamore suscitato dagli avvenimenti.
I lavori di ripristino sono iniziati subito, i primi finanziamenti sono arrivati. Circa cinquanta gli smottamenti nel territorio circostante con la viabilità interrotta, i lavori saranno lunghi e servirà parecchio denaro. Potrebbe essere d’aiuto la saga dei vampiri di “Twilight” di Stephenie Meyers che ha venduto circa 100 milioni di copie nel mondo, visto che l’epilogo dell’episodio New Moon si svolge in piazza dei Priori. I protagonisti Edward e Bella si inoltrano in un tombino in vicolo Mazzoni, entrando nel covo sotterraneo dei Volturi, antica famiglia di vampiri italiani da secoli residente a Volterra.
Da qui il battage pubblicitario con tour guidati e ricerche, l’idea di una campagna di comunicazione sociale per salvare l’antica residenza dei Volturi, dove Edward e Bella si baciano, attraverso delle donazioni, dato che il luogo rischia adesso di scomparire. Basterebbe che risponda un decimo dei lettori della saga letteraria e cinematografica osserva lo scrittore Giampaolo Simi, versando ognuno un contributo minimo di sole cinque euro, cinquanta milioni di euro in totale.
Il covo dei Volturi potrebbe così essere realizzato davvero continua Simi, nel cuore di Volterra sul modello dei Dungeons, moderni tunnel dell’orrore realizzati in più parti dell’Europa occidentale, da Parigi a Londra, visto che la Volterra di Twilight in realtà non esiste.
Stephenie Meyers ha scelto la città toscana tramite Google Maps, in quanto la parola riecheggia il nome dei Volturi, “avvoltoi” letteralmente, sebbene l’etimo etrusco significa invece “colle delle querce”, poi ha messo una fontana dove in realtà non c’è, ha cambiato il nome al santo patrono di Volterra facendolo diventare San Marco, usando quindi solo un po’ d’immaginazione. Noi italiani invece pensiamo che le nostre “rovine” ci sorreggeranno nel futuro, conclude Simi, tutt’al più solo conservandole come le abbiamo trovate, non abbiamo vivificato il nostro passato rendendolo attraente per un immaginario collettivo oggi globalizzato, anche perché pochi editori italiani hanno ritenuto l’immaginazione una risorsa in cui investire.
Come dice lo scrittore Simi il nostro passato, senza interventi di rinnovamento, ci sta franando sotto gli occhi, non solo quello della storia, composta da antiche “pietre”, ma anche il passato di un immaginario, che invece oggi è una forza potente in grado di muovere persone e risorse, in grado di modificare profondamente la realtà che ci circonda.