I VENERDÌ DEL CINEMA PALESTINESE

Il manifestino
Il manifestino

PISTOIA. Continua la rassegna cinematografica “I Venerdì del cinema palestinese” presso il Circolo “Garibaldi”, Corso Gramsci, 52-Pistoia. Questo il programma di venerdì 19 dicembre 2014: ore 19.30 Apericena italo-palestinese: 8 euro – 5 euro per studenti e disoccupati. Il ricavato andrà a sostegno dell’attività dell’asilo di Beit Reema – Ramallah (Palestina). Ore 21 Proiezione del Film “Miral”.

“Miral” è un film del 2010 diretto da Julian Schnabel e distribuito dalla Eagle Pictures, tratto dal romanzo autobiografico “La strada dei fiori di Miral” di Rula Jebreal, che ne ha anche scritto la sceneggiatura. Il film è stato presentato in concorso alla mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia del 2010.

Trama: Miral racconta la storia di tre generazioni di donne le cui vite si intrecciano nell’umana ricerca della giustizia, della speranza e della riconciliazione in un mondo offuscato dall’ostilità, dall’odio e dalla guerra. La storia ha inizio nel 1948, in una Gerusalemme consumata dalla guerra.

Mentre si reca a lavoro Hind Husseini (Hiam Abbass, L’Ospite Inatteso, Il giardino di limoni, Amreeka) si imbatte in 55 bambini, sono degli orfani che vagano per la strada. Incapace di voltare loro le spalle li porta a casa con sé, per sfamarli e dargli un rifugio. Nell’arco di alcuni mesi, i 55 orfani diventano quasi 2000. Hind decide così di trasformare la sua casa nell’Istituto Al-Tifl Al-Arabi e, in seguito, l’istituto diverrà anche una scuola, il cui scopo è offrire un’istruzione agli orfani e di fungere da simbolo di speranza per tutte quelle ragazze vittime del conflitto Israeliano-Palestinese.

Sono trascorsi trent’anni, siamo nel 1978, una bambina di 7 anni arriva all’Istituto in seguito alla morte della madre. È Miral (Freida Pinto, The Millionaire), che crescerà tra le mura protettrici dell’Istituto, completamente ignara delle problematiche che infiammano il paese. All’età di 17 anni, all’apice della resistenza dell’Intifada, a Miral viene affidato il compito di lavorare come insegnante in un campo rifugiati, lì, Miral viene a conoscenza dell’odio, della frustrazione e della guerra che sembrano essere un antico retaggio della sua stessa famiglia.

Miral si innamora del fervente attivista politico, Hani (Omar Metwally, Munich, Rendition), e così si ritroverà a dover affrontare un lacerante conflitto interiore, che rispecchia la situazione che si verifica nel paese: combattere come hanno fatto quelli prima di lei, oppure seguire gli insegnamenti di Mama Hind, secondo cui l’istruzione è la chiave che aprirà la strada per la pace.

Negli Stati Uniti, la pellicola è stata contestata da diverse organizzazioni ebraiste. Il suo stesso distributore, l’ebreo-americano Harvey Weinstein, lo ha definito un film “pro-palestinese”. Una protesta è stata intrapresa anche dal governo israeliano che ha tentato, vanamente, di impedire la prima statunitense del film organizzata presso la sala dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 13 marzo 2011.

Julian Schnabel nato a Brooklyn (New York) da una famiglia ebrea, Schnabel è uno dei pittori più noti della scena newyorkese. Laureato in arte all’università di Houston, Julian ha allestito la sua prima mostra nel 1979 alla Mary Boone Gallery di New York. In Italia è forse più noto come regista cinematografico. La malattia del padre, un immigrato ebreo cecoslovacco, scomparso a più di novant’anni, lo ha avvicinato al libro “Lo scafandro e la farfalla” di Jean-Dominique Bauby. Con questo film ha vinto il premio per miglior regista al Festival di Cannes. Lo stesso film ottiene il premio alla miglior regia e al miglior film straniero in occasione dei Golden Globes del 2008, oltre a una candidatura al Premio Oscar al miglior regista, sempre nel 2008.

Comitato Pistoiese per la Palestina

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