PISTOIA. È noto che la biblioteca San Giorgio non sia fornita di un parcheggio adeguatamente ampio visto il flusso di studenti che ogni giorno la riempie.
E se teniamo conto anche di tutti coloro che posteggiano lì la propria auto per poi dirigersi alla stazione, arriviamo ad un numero complessivo di avventori veramente alto.
A pochi passi di distanza, in verità, c’è un altro parcheggio molto più spazioso ma che è a pagamento, quindi meno bersagliato rispetto a quello gratuito.
Sappiamo tutti che il costo dei biglietti del treno aumenta spesso e volentieri, e se uno studente o un lavoratore pendolare deve aggiungere ad esso anche il costo sostenuto per posteggiare l’auto, quello che era un modo per risparmiare diventa una macchina brucia soldi.
Suppongo che il giovane sindaco sia a conoscenza di tutto questo, ma i bravi vigili urbani di Pistoia hanno comunque iniziato a prender di mira pure il piccolo parcheggio gratuito che dà su via Pertini.
È semplicemente uno scandalo che gli studenti che vanno a studiare in biblioteca, o tutti coloro che vanno alla stazione per prendere il treno, si becchino la multa per aver posteggiato l’auto come meglio potevano in un parcheggio così piccolo che non lascia altra scelta.
Stessa cosa vale per i motorini posteggiati nei pressi di piazza Mazzini (ad esempio via Sant’Andrea), appartenenti agli studenti del Liceo Classico e Pedagogico, che vengono multati continuamente per non aver parcheggiato i loro mezzi entro le linee sull’asfalto.
Non si pretendono parcheggi dalle strisce bianche ovunque, ma che almeno i vigili fossero indulgenti nelle zone adiacenti a scuole e biblioteche.
Sindaco Bertinelli, mi sente?
Lorenzo Zuppini
Le regole vanno rispettate, da tutti.
E’ troppo facile fare il nostro comodo giustificando sempre “ma però non ci sono parcheggi”; “ma però vado a lavorare”, “ma però ……”
Cosa c’entrano i vigili se mancano i parcheggi “comodi”.
Andando avanti di questo passo allora possiamo giustificare tutto anche i corrotti, come disse il Presidente della Camera di Commercio di Palermo “….. avevo il mutuo della casa da pagare” (poverino, non dovevano arrestarlo, perchè, insomma, via, aveva da pagare il mutuo, cosa vuoi che sia, tanto “così fan tutti”).
L’etica di un popolo inizia dove finisce l’odio per la multa. Ed è dalle piccole cose, che inizia la cultura della legalità.
Che cosa c’entra essere indulgenti. I “poliziotti” fanno il proprio dovere che è quello di accertare le violazioni (sia un aldro, uno soacciatore, o un divieto di sosta, con i dovuti distinguo che sono tali nella sazniona. Se la regola è sbagliata che la si cambi.
Vorrei che mi spiegasse quale è il limite “oggettivo” dell’indulgenza perchè non sfoci nell’arbitrio.
Allora io che non prendo multe cosa sono un “co…..e”?
Ammesso che il “Piccolo Principe” abbia senz’altro ragione da un punto di vista formale, rimane da chiedersi perché l’unico segmento di dovere a cui i vigili assolvono con puntiglio, precisione, dedizione, applicazione (e si potrebbe continuare), sia sempre e solo quello che riguarda il perseguimento dei divieti di sosta o dei superamenti dei tempi delle soste medesime. Troppo facile…ed è chiaro perché. Perché dalle multe per divieto di sosta si ricavano tanti bei soldini, quelli giusti per rispettare il preventivo di bilancio redatto in materia; e senza troppo faticare, per giunta.
Perché, per il resto, buio pesto.
Io, per esempio, non ho mai visto mezzo vigile che sia capace di fare uno straccio di multa a chi butta tranquillamente da mangiare ai piccioni, dai quali, specie in certe zone, siamo letteralmente infestati.
Non ho mai visto mezzo vigile multare i padroni dei cani i quali permettono tranquillamente che i loro animali riempiano di escrementi i marciapiedi cittadini.
Non ho mai visto, questa volta diciamo uno, un vigile, che metta quantomeno mano al fischietto se vede un ciclista (e ce ne sono tanti ormai) che va in bicicletta sul marciapiedi.
Non ne ho mai visto uno, di vigili, che, parimenti, metta mano al fischietto se vede un automobilista che gira o si ferma senza mettere la freccia (ed ormai è così nel 90% dei casi).
Ed infine, non ne ho mai visti né uno né mezzo che sia capace di cogliere in fallo uno solo dei tanti idioti che guidano attaccati al cellulare, non solo per rispondere, ma anche, spesso, per chiamare; il che è anche peggio.
E vediamo se questa volta qualcuno si scuote davvero e chiede con decisione, ad alto livello, il perché di queste negligenze, di cui in tanti ci siamo stufati.
Piero Giovannelli
Concordo con quanto da Lei sostenuto nella seconda parte del commento, Sig. Piero, un po’ meno per quanto riguarda la prima, nella quale si accusa l’eccessiva puntigliosità dei vigili nell’elevare sanzioni per divieto di sosta o per pagamento scaduto al parchimetro.
Mi sa proprio che questa storia delle “multe” per la sosta sia diventata a Pistoia una specie di leggenda metropolitana sulla quale si fondano, spesso, gran parte delle lamentele di coloro che invece sostano sempre e comunque dove più gli fa comodo, senza badare alla libertà altrui di poter regolarmente utilizzare strade o marciapiedi oppure come una rogazione che da millenni viene proposta dai commercianti per giustificare la mancanza di parcheggi (?) ed ogni tipo di sosta selvaggia.
Dall’avvento di Bertinelli (si vocifera a causa di una vera e propria scelta dell’Amministrazione) le zone a ridosso ed entro le mura della città sono diventate una sorta di terra di nessuno dove chiunque, dotato di un minimo di INciviltà, può approfittare di qualsiasi spazio disponibile per lasciare in sosta, anche a giornate intere il proprio veicolo senza che ad alcuno, nella fattispecie proprio la PM, si interessi al fatto: basta infatti dare un’occhiata a veicoli e targhe per accorgersi che spesso sono sempre gli stessi che parcheggiano sulle strisce pedonali, fuori degli stalli blu, nelle zone di rispetto delle curve (con tanto di zebratura) sui passi carrabili ecc. ecc.: il che vuol dire che nessuno punisce e che per questi furbacchioni tali zone sono divenute vere e proprie isole felici dove sostare a costo zero. Non parliamo poi della prima periferia dove non si vedono vigili ad annate intere, fino a che qualcuno esasperato non li chiama (passi pure da Pontelungo a qualsiasi ora del giorno e della notte, fino al centro Hidron, per accorgersi che per attraversare la strada intasata da veicoli posti in ogni dove, che impediscono pure e sempre il passaggio degli autobus, ci vuole un bel coraggio).
Altri esempi? In via della Pace, fino alla Barriera, all’ora di ingresso ed uscita dalle scuole vi sono file di auto su entrambe le corsie, addirittura nel mezzo della strada, lato via Vannucci, a colonne ordinate a lisca di pesce. La famigerata via Carratica: doppia fila istituzionalizzata, tanto che a percorrerla in bici diventa una sfida a chi ti mette sotto per primo: non ci sono i posti per i commercianti? Eppure basta prendere via Campo Marzio e, dall’intersezione di questa con piazza Resistenza fino alla rotonda di viale Arcadia, vi sono posti vuoti a non finire (alle ore 17.30 del 23/3 u.s. ben 37 posti liberi: trentasette!!): e non vedi un vigile nel raggio di un kilometro.
I parchimetri? Le riporto quanto riferitomi da un mio conoscente (degno di fede) che giorni fa si è recato a pagare una sanzione per sosta scaduta: «in un anno che parcheggio negli stalli blu di via Pacinotti non ho mai pagato una volta e mi hanno fatto solo due contravvenzioni: a conti fatti ho risparmiato un sacco di soldi!»
Ci ha fatto caso che la PM non ha più in dotazione né le moto né, soprattutto, gli scooter con i quali pattugliava le strade del centro? Adesso passano (quando passano) le stesse coppie di agenti in auto, facendo finta di non vedere lo schifo di macchine posteggiate nelle posizioni più impossibili che ti impediscono anche la visuale alle strisce pedonali, tanto che se devi attraversare e la visuale è impedita da un bel suv o furgone che arriva fino nel mezzo della strada, devi andare a sentita, rischiando gli alluci sotto una ruota raggio 19′ (anche il non fermarsi mai, ma proprio mai, a far passare i pedoni sulle strisce, anzi accelerando alla loro vista, è un bel segno di degrado civile, incrementatosi negli ultimi anni). Se non vado errato, inoltre, l’Amministrazione ha denunciato nel 2014 un considerevole minor introito relativo ai proventi da sanzioni del CdS: non credo che questo sia dovuto alla mancata irrogazione di multe per gravi infrazioni, per l’accesso non autorizzato ai varchi ZTL o per il mancato funzionamento dei Photored, ma – a vedere quello che succede in giro – solamente dalla mancata applicazione delle regole per quanto riguarda la sosta.
Sostanzialmente quindi non mi pare affatto vero che i vigili siano così solerti in questo campo: basterebbe farsi un giretto a piedi e ad occhi attenti per il corsi e le vie della città per rendersene conto e farla finita con la vecchia tiritèra delle multe per la sosta.
Ah, comunque anch’io sono – come dice Piccolo Principe – un c…….e, visto che pago sempre il parchimetro e lascio l’auto solo dove si può lasciare: sono un po’ un Tafazzi, mi piace rispettare le regole e mi schifa di più il fatto che questa città sia lasciata in balia delle auto, tipo suk del Cairo, che una cacata di cane su un marciapiedi, che tra l’altro, vivaddio, è un prodotto naturale.
Scusi la verbosità. Cordialmente
Andrea Bellandi
Grazie delle precisazioni, sig. Bellandi, che sono senz’altro attendibili. A tal proposito, io potrei aggiungere, tra i luoghi di periferia, il passaggio a livello che divide Via Spartitoio da Via Mazzini, dove, a causa della presenza di un negozio luogo di ritrovo di ludopatici assortiti, specie nei momenti di chiusura e riapertura del suddetto passaggio a livello, si creano file ed ingorghi enormi, a causa dei cafoni che hanno lasciato le loro macchine nel mezzo per andare a ciciarsi i soldi con le macchinine ed altre varie amenità. Oppure, mi dicono, che esista un’altra area franca nella zona di Porta San Marco e nella susseguente Via Antonelli.
Però, e lo dico anche per non contraddirmi con il mio precedente intervento, rimane il fatto che quando i vigili intervengono, quasi sempre lo fanno per elevare multe per divieto di sosta, con l’aggravante che lo fanno, magari, quando l’infrazione certamente esiste, ma non è tale da ledere in maniera sostanziale la circolazione ed i diritti altrui. Per cui, concludendo e chiarendo, certamente i vigili devono assolvere questo loro dovere, ma la cosa inizia a “puzzare” quando ci si accorge che, in pratica, non fanno altro o entrano in azione solo quando non ci sono pericoli di particolari contrasti.
Cordialmente anche da parte mia,
Piero Giovannelli
Concordo pienamente! Delle funzioni tipiche del corpo di PM – riguardo al servizio in strada – poche mi pare ne vengano effettivamente svolte, per dire: non vi è una zona in cui giornalmente o anche occasionalmente si verificano ingorghi o situazioni pericolose per l’incolumità degli utenti della strada nelle quali si veda mai un vigile a monitorare e regolare il traffico, soprattutto quando ciò comporta il doversi confrontare, anche aspramente, con i responsabili di comportamenti superficiali e incivili (pensi appunto alla doppia fila in via Carratica o alla costante presenza di veicoli lasciati in posizioni impossibili nei pressi del semaforo tra corso Fedi e corso Gramsci, nei pressi di una nota pasticceria).
Sarà anche vero che il Corpo è a corto di agenti, che non si vogliono inasprire i rapporti con la cittadinanza e tutto ciò che si vuole, ma l’impressione è proprio quella che si tende a preferire la sanzione facile, cioè quella che non comporta il confrontarsi con la controparte (e fare le multe a delle auto in sosta con il parchimetro scaduto in zone dove si suppone i conducenti siano in quel momento ben lontani) che correre il rischio di operare in luoghi ove si è costretti a dover colloquiare – ed anche avere contrasti – con i cittadini, ma che darebbero modo di fare veramente prevenzione, indicando modi corretti di comportarsi: spesso non è necessario multare, ma far sentire la propria presenza ed essere autorevoli (senza essere autoritari: non facile per molti!). Purtroppo però questo non avviene mai, non c’è presenza costante, non si monitora un tubo se non in modo sporadico e assolutamente inefficace; insomma, la presenza delle “guardie”, come le chiamava mio padre, non si sente nemmeno e non da oggi, ma da sempre: mi ricordo che verso i 16/17 anni (più di trent’anni fa!) sono stato beccato da due “storici” vigili un paio di volte a passare con il Ciao in centro storico e multato. Entrambe le volte mi gridarono in faccia: «E’ l’ora di farla finita di passare in centro con i mezzi a motore!». Ecco, dal giorno dopo ci si poteva passare anche con una locomotiva a vapore senza che nessuno ti dicesse “pio”, fino alla volta successiva (solitamente dopo un anno), allorquando con il solito urlaccio ti fermavano a braccia e gambe larghe in mezzo a via della Madonna, e così via. Pensa che se avessi saputo che erano sempre lì ci sarei passato? Non credo.
D’altronde se non si vogliono rotture di scatole non si sceglie questo mestiere (e questo è un lavoro che si sceglie, non che ti capita per caso), oppure si opta per un’altra occupazione, altrimenti non si opera correttamente né verso i propri datori di lavori (i cittadini) né nei confronti di se stessi.
P.S.: sarebbe comunque l’ora che iniziassero anche gli agenti di PM a dare il buon esempio, smettendo di inserirsi nelle corsie sbagliate alle rotonde (vedi Porta Lucchese), di lasciare l’auto non in mezzo alle strade, ma nelle zone dove si può lasciare, facendosi a piedi dieci metri in più e di farla finita di parlare al cellulare mentre sono al volante delle auto di servizio!
Saluti.
Andrea Bellandi
Se il principio che sostengo è giusto, ogni altra argomentazione sembrerebbe inutile.
Non possiamo continuare a dire, “ma c’è di peggio da altre parti”. Significa continuare a “giustificare” comportamenti illeciti con altri comportamenti illeciti.
Tanto per incominciare la macchine in divieto di sosta ce le mettono le persone “normali”, e quindi sarebbe meglio prendersela con loro piuttosto che sui controllori. (uguale per le cacche dei cani, ecc.ecc.)
Altrimenti dice il vero chi dice che servirebbe un vigile ogni persona, tanto è basso il senso civico della persona “media”.
Per seconda riflessione mi sorge una domanda, ed un sospetto (senza polemica).
Prima di dire che i vigili non fanno altro che ……., qualcuno si è mai preso la briga di leggere la relazione annuale del Comandante della Polizia Municipale? Da qui si capisce quanti sono e cosa fanno. E poi si può criticare a ragion veduta con i dati in mano e non con la “pancia”.
Poi si sa, parlare male dei vigili è come sparare sulla Croce Rossa, si troverà sempre qualcuno che apprezza, anzi saranno la maggioranza. Essere obiettivi e “democratici” (inteso al contrario di “anarchici”) è già più faticoso.
Egregio Principe, Lei era partito bene, per poi finir maluccio. Qui non si giustifica nessuno per poi giustificar noi stessi, anche perché – mi creda – pur rischiando di passare da immodesto o supponente, sono poco propenso a commettere illeciti, di qualsiasi natura, anche di minor entità, come quelli contrari al norme del CdS, tanto che spesso mi prendo di bischero da amici e familiari.
Qui si parla di dati di fatto ed il fatto è che – mi passi il luogo comune – i cittadini di questo stato, per natura o tradizione, se lasciati senza controllo, ne approfittano alla grande e ciò a tutti i livelli, dal divieto di sosta fino ad arrivare a peccati ben più gravi per il vivere civile, come la corruzione e come lei stesso ben sostiene.
Ci vuole quindi il cane da guardia? Ebbene si, ci vuole! Il problema però e che nel caso nostro i cani da guardia, pochi o tanti che siano, oberati o meno da altri compiti (ma da ciò che si nota stando in strada non pare) se ne stanno buoni buoni nella cuccia evitando così di smusarsi qualora ce ne fosse necessità.
Di due cose, quindi, l’una: o lei fa parte della PM e si sente quindi tirato ingiustamente in ballo, cercando così di difendere la categoria per appartenenza di corpo, ma al tempo stesso non presta orecchio o è sordo agli spifferi che dalle sue parti da tempo tirano, oppure gira con occhi poco attenti il nostro sputo di città e non ascolta i commenti della gente. Tanto per dire, da diversi operatori e frequentatori del centro, da un po’ di tempo, quando si parla delle multe viene fatto rilevare, con sorpresa, come non si martelli più come prima e si vedano meno i vigili in azione.
Detto in special modo da un commerciante, che poi si lamenta (lamento oggi all’incontrario) del fatto che non si circola più dal casino che c’è, fa veramente riflettere; badi bene… è proprio roba grossa, che non mi invento io.
Lasci poi stare le relazioni, per esperienza so che sono come – mi passi i termini volgari – la pelle del pisello, me la tiro come più mi piace e pare per far passare solo ciò che voglio io.
E la finisco qui per evitare di di avvitarsi in una polemica inutile e rompere definitivamente l’anima alla gentile redazione di L.F.
Con ossequi.
Andrea B.
guardi nessuna polemica, anzi mi sembra un confronto costruttivo ed istruttivo, anche per chi ci legge, e nessuna difesa d’ufficio.
vivo la città, non prendo multe e non sono un vigile urbano.
sabato pomeriggio a Firenze, mi sentivo un idiota: io e mia moglie eravamo gli unici pedoni che aspettavano il semaforo verde per attraversare la strada, e questo succede sovente anche al Lux. ma non me la sento di dare la colpa ai controllori, E vedo passare anche genitori con bambini. Se persone adulte non sanno trasmettere messaggi positivi e di rispetto delle regole ai propri figli, cosa vogliamo aspettarci dalla Società?
Ed il messaggio positivo non può e non deve venire dalla multa, quella è l’ultima ratio, è la conferma del fallimento del “sistema”.
premesso questo volevo far notare una incongruenza. La discussione nasce da uno sfogo Pi un multato che dice “andate a fare le multe da un’altra parte” perchè i vigili devono essere indulgenti con una categoria di persone. Persona che tra l’altro non è più intervenuta.
Lei mi fa notare che un’altra categoria di persone, che in passato reclamavano indulgenza pro loro, oggi reclamano più controlli che portano a più sanzioni.
E qui sta lo scoglio.
Qualche pomeriggio fa sono passato da via Carratica e mi sono messo a ridere perchè non c’era un posto, ma non nel parcheggio, nemmeno in doppia fila. E mi sono tornati alla mente i vigili di un tempo che con il fischietto non facevano fermare in via Carratica nemmeno una mosca, ma erano tutti pronti a criticarli ed a chiedere “buon senso (visto ho buone orecchie, ma anche buona memoria). Si, però “buon senso” a “senso unico” (mi si passi la battuta).
Ma di chi la colpa? Della “gente” o di chi dovrebbe controllare?
E’ qui che sta la domandona: ma davvero siamo un paese che necessita di un cane da guardia per ogni persona perchè la maggior parte non sa cosa è il senso civico sino a quando non ne subisce le conseguenze negative?
E’ questa la rilfessione cui mi porta il commento del suo conoscente commerciante.
Poi che i vigili dovrebbero essere più presenti sulle strade come deterrenza, vale per loro come per gli altri.
Faccio 25.000 Km l’anno, sa da quanto tempo non sono fermato dalla Polstrada o dai Carabinieri? ANNI. ma non per questo non metto la cintura, telefono o non metto la freccia se svolto.
Ma questa non vuole essere una scusa o una difesa di qualcuno, ma la constatazione dei fatti.
Non c’è più rispetto per la civile convivenza tra persone e si aspetta che l’Autorità si sostituisca, quando basterebbe la semplice educazione.
E’ questo che mi rode.
e vorrei concludere con questo scritto
Una volta, quando ero alle mie prime armi e giornalista in America, mi mandarono a fare la cronaca dell’inaugurazione di un corso per allievi poliziotti. Parlarono il comandante della scuola e il Chief Justice – che corrisponde pressappoco al nostro Procuratore della Repubblica -, ma non ricordo cosa dissero. E se non lo ricordo, è certamente perché dissero le solite cose che si dicono in queste cerimonie: Dovere, Legge, ed altre maiuscole. Poi salì in cattedra l’istruttore, un uomo sulla cinquantina, di cui invece ricordo anche il nome – Jefferson, si chiamava – ma soprattutto le parole.
“Ragazzi – disse -, fin qui avete sentito quello che la nostra professione dovrebbe essere. Ora, lasciatevi dire quello che in realtà è e vi offre. Uno stipendio da fame, vi offre, e una carriera lenta, al termine della quale, se vi va bene, finirete con una pensione che vi consentirà di occupare le panchine dei giardini pubblici, ma raramente il sedile di un bar. Vostra moglie, se avete avuto la fortuna di sceglierne una beneducata, non vi rinfaccerà la vita di ansie e di stenti che le avete imposto, ma voi glielo leggerete sul viso e I vostri figli, sui banchi di scuola, si vergogneranno di essere figli di un piedipiatti. Solo le persone rispettabili avranno rispetto di voi. Ma le persone rispettabili sono poche, e di solito poco coraggiose: per cui, se qualche volta vi sorrideranno, lo faranno di nascosto, quando nessuno le vede. La cosiddetta società vi affida il compito di frugare nelle fogne ma non ammette che vi ci sporchiate le mani. O per meglio dire non ammette che la sporcizia si veda. Essa esige che I delitti vengano scoperti e I delinquenti riconosciuti. Se non ci riuscite, sarete considerati dei buoni a nulla, se non addirittura dei venduti ai farabutti: se ci riuscite, sarete accusati, o almeno sospettati di avere usato mezzi illeciti e violenti. E ricordatevi che mentre qualunque criminale, anche il più efferato, avrà sempre dalla sua torme di intellettuali, attori, scrittori, giornalisti; il poliziotto non può contare su nessuno, nemmeno sui suoi superiori. I quali, nel migliore dei casi, gli faranno da scudo finché possono, ma possono poco contro le pressioni della pubblica opinione e della politica. Perché voi, agli occhi di chi fa la pubblica opinione e la politica rappresentante l’arroganza ad il sopruso del Potere, sebbene non ne avrete mai nemmeno quanto basta per ottenere un trasferimento. Nessuno vi obbliga a fare I poliziotti. Ma se lo fate, dovete rinunciare anzitutto al diritto di protestare. Anche se vi ammazzano, non aspettate che vi ringrazino perché questo fa parte dei rischi del mestiere. Solo cinque minuti di soddisfazione vi riserva la giornata: quelli in cui, guardandovi nello specchio per farvi la barba, potrete dire: “Eccolo qui, il piedipiatti. Eccolo qui lo sbirro, lo spione, la carogna che si prepara a rischiare anche oggi la pelle per difendere quella degli altri e il loro diritto a chiamarlo sbirro, spione e carogna. Senza di lui, senza questo figlio di puttana, I figli di papà e mammà si sentirebbero persi e non oserebbero nemmeno uscire di casa”. Questo è l’unico compenso che potete aspettarvi dal nostro mestiere che nessuno vi obbliga a fare. A me è bastato, e seguita a bastarmi. Ma tengo a dirvi che non ne ho mai avuti altri, né mai mi si è riconosciuto il diritto di chiederne altri” ..