PISTOIA. Fibrillazione oltre le righe, ieri sera, al Circolo Arci Casa del Popolo di Santomato. Sul palco dell’ex sala da ballo infatti, disposta longitudinalmente dopo i successi del concorso acchiappatalenti divenuto nel tempo Santomato live, c’era, oltre che la band del Ranfa – una bella voce stridula tanto cara al rock and roll degli anni ’70 – Ian Paice, la batteria, storica e leggendaria, dei Deep Purple, quelli di Smoke in the water.
Fibrillazione motivata da un’anomala e gradita iperaffluenza di spettatori, che non si sono voluti in alcun modo perdere le rollate di Ian Paice, icona, insieme ad un ristretto nugolo di colleghi, vivi e morti, di quell’indimenticabile stagione artistica che trovò il culmine nella registrazione del live Made in Japan.
Il repertorio, inutile stare a raccontarlo, è stato tutto quell’emisfero musicale, boreale, che ha ritmato il dopo boom mondiale e la rivolta della fine degli anni ’60, che raggiunse l’apice con il concerto di Woodstock. Perché ieri sera, non era tanto sentir suonare Ian Paice e la sua batteria, ma vedere, Ian Paice e la sua batteria, posizionata alle spalle del microfono di Andrea Ranfagni e al cospetto di Giuliana Monti e il pubblico, calorosissimo, di Santomato, una casa del popolo che ha dovuto fare meravigliosamente i conti con il tempo e dal liscio, con filotti annessi, è dovuto passare alle serate planetarie e videogiochi.
Lo zoccolo duro del Circolo Arci c’era anche ieri sera, ad essere onesti, ma i pionieri della Casa del popolo hanno preferito restare sulle sedie disposte all’ingresso; complice, il clima impazzito di questi ultimi anni, che in pieno dicembre regala ancora serate con temperature primaverili. E poi, dentro, c’era troppa confusione: anche se alla batteria c’è Ian Paice, fa lo stesso.
Non tutti, in verità. Qualcuno, che abitualmente organizza tornei di calcetto e sagre di beneficenza, ieri sera è stato assoldato alla causa del servizio d’ordine, con modesti risultati. Son cose che capitano, c’è tempo per imparare; anche la Casa del popolo, del resto, come Roma, non fu fatta in un giorno!