ideali. UN GIARDINO AL GENERALE DALLA CHIESA

AGLIANA.  Il Prefetto di Pistoia, Emilia Zarrilli ha tagliato il nastro del nuovo giardino pubblico intitolato al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che ha visto la partecipazione dei vertici provinciali dell’Arma e lo spettacolare intervento della Banda regionale dell’Arma che ha ottimamente suonato dei brani del repertorio istituzionale.

Gli oratori si sono rivolti alle due classi dei bambini delle scuole elementari, riportando loro la drammatica vicenda del celebrato Gen. Dalla Chiesa, ucciso dalla mafia oltre trenta anni or sono e che aprì così una reazione dello Stato nella lotta alla mafia, risvegliando molte coscienze e nuovi scenari per l’affermazione della Giustizia.

Il Sindaco Mangoni, ha registrato l’evento per accreditare la propria Giunta politica, caduta in misera dopo il recente scandalo del “Regolamento S.a. de nojantri”, omettendo ogni citazione del contributo del Consiglio Comunale.

 

Il taglio del nastro della targa di intitolazione

Da destra, Il Consigliere di opposizione Benesperi, il tecnico Ornella Pellegrineschi, l’Assessore Fontana e l’Assessore laico Tonioni

I ragazzi delle scuole elementari

Marco Giunti, tra i rappresentanti ombra delle due anime del Pd: Giuntoli e Nesti (in maglia bianca)

Gli Assessori Buscioni e Fontana: tengono famiglia e non leggono Linea Libera

Foto di gruppo tra le istituzioni e i bambini

Il Sindaco Giacomo Mangoni

Il Prefetto Dott.ssa Emilia Zarrilli

 

Emblematica l’immagine del Sindaco senior Marco Giunti, molto amato e popolare nella cittadina, che si è trovato in mezzo alle due anime del Pd, rappresentate da Raffaello Giuntoli e Luciano Nesti: il primo, noto Dc, oggi mangoniano di ferro (e dunque renziano) sarebbe uno dei più intransigenti sodali della Giunta piddìna bene affiancata dalle 4M (tutte assenti, alcuni dicono che ora sono rimaste in tre come nella celebre canzone dei Genesis); l’altro, comunista d’antan, già spalla (pentita) di Magnanesi è stato fin da subito in disaccordo con la nomina dell’assessore laico Fragai, imposto dal partito in modo militare.

Una scelta sciagurata che – ci raccomanda di precisarlo orgogliosamente – “ha sempre e subito contestato, senza falsi pudori, primo e sempre fin da quando venne annunciato al Packy bar di Spedalino nel lontano giugno 2014”.

Il tempo – ci ha detto Nesti – è galantuomo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Nesti allude anche che non importava il pasticcio del famigerato Regolamento di s.a.: quello è solo uno dei problemi di indirizzo politico della odierna giunta.

Il buon Luciano, nostro lettore assiduo, nel confermarci l’interesse per le nostre inchieste e le informazioni esclusive riportate, si rammarica di vedere colpita l’Amministrazione dem, oggi fagocitata da un Pd prepotente e vorace.

Noi non possiamo che accogliere il suo sfogo e proseguire nelle denunce degli episodi di malagestio, sperando in un atto di dignità che permetta alla cittadina di recuperare la legalità perduta, in una nuova cultura di democrazia autentica e non simulata.

[Alessandro Romiti]

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