PISTOIA. Anche domenica sera, come il giorno precedente, i musicisti assoldati per allietare la serata nel giardino interno del liceo classico Forteguerri di Pistoia, sono saliti sul palco alla spicciolata.
Al microfono, come leader indiscusso della compagnia e procacciatore specifico di questo evento di tre giorni, Dancing the Blues, organizzato da Pistoia Festival e Arci nell’interregno tra il terzo (Hozier) e il quarto (Passenger) appuntamento della 36esima edizione del Blues’In, Emiliano Emiblues Degl’Innocenti, che per fare da contorno al fiore all’occhiello della serata, il vecchio, ma non ancora domo, Guitar Crusher, ha convocato a raccolta l’armonica spagnola Marcos Coll, Giavanbassista Grasso, naturalmente al basso, il lucchese Matteo Sodini alla batteria e il livornese Nicola Venturini all’organo.
Serata gradevole, parecchio, costellata dalla qualità, ottima, del repertorio sonoro offerto in un contesto oltremodo adorabile, la location: il giardino interno del liceo classico di Pistoia, al quale si ha accesso dalla cancellata principale posta su corso Gramsci, come dal retro, dal quale si arriva da via Bozzi dopo aver superato un ingresso medievale in pietra, è veramente il bosco in città. Un bosco naturale, un giardino, per essere ambientalmente un po’ meno approssimativi, che non ha alcun bisogno di implementazioni ecologiche posticce, come l’erba sintetica; basta che ognuno di noi, che lo frequenta con diversa assiduità – e questa occasione potrebbe essere il precedente assoluto –, lo sappia conservare al meglio, per quelli che lo visiteranno poi, figli compresi.
A rendere ancora più piacevole l’atmosfera, ieri sera, domenica 12 luglio, terza e ultima serata di questa prima esperienza collaterale al Festival, ci è messo anche un ponentino particolarmente adatto, che ha trasformato il supplizio tantalico del giorno in un meritato riscatto postmeridiano.
E senza dimenticare che anche ieri, come del resto venerdì e sabato, l’ordine del giorno della manifestazione era il Blues, in parecchie delle sue salse, soprattutto quelle usate per le prime esternazioni.
Tanto blues e tanto rock blues, con i musicisti che hanno asfaltato la strada allo sfasciachitarre di turno, quel Guitar Crusher che da parecchi anni, quando arriva in Italia, si collega ad uno dei suoi più abili e fedeli rilettori, Emiliano Degl’Innocenti, uno degli interpreti più attendibili, in città, della vecchia scuola del Mississipi.
Nonostante tutte queste premesse oltremodo lusinghiere invece, anche ieri sera, il popolo della noche, che continua a dare l’impressione di non aver alcuna voglia di intrattenimento artistico, ma solo della baraonda del mercato, ha preferito disertare l’incontro con l’arte, visto e considerato che ad ascoltare i sei musicisti c’era una quantità ridotta di personale umano.
L’intrattenimento decentrato, invece, è una delle prerogative indiscutibili delle amministrazioni che cullano e curano, da svariati decenni, proprio come Pistoia, un evento internazionale come il Festival Blues. Pensiamo alla limitrofa Umbria, dove da Perugia, ogni anno, durante Umbria Jazz, si proiettano in parecchi angoli della Regione una serie imprecisata di attrazioni collaterali, che sono puntualmente, figlie, madri, sorelle o comunque parenti strettissime, di altri eventi consolidati, reclamizzati e a costi decisamente diversi.
Ieri, per Guitar Crusher (domani sera, martedì 14 luglio, al Fox di Bonelle, con Degl’Innocenti, Cecconi, Marcianò e Durante), i suoi cinque strumentisti al seguito e un’areazione naturale semplicemente impagabile, bastavano 5 euro: la città è piccola, la stampa mormora.