«CAMPO LEGALITÀ» CON GIOVANI SICILIANI E CALABRESI

La conferenza stampa del Campus
La conferenza stampa del Campus

LARCIANO. [a.b.] Si è svolta ieri mattina, 26 luglio, nella sala consiliare del Comune di Larciano, la conferenza stampa di presentazione del Campo della Legalità 2014 “Dal bene confiscato al bene comune”, organizzato da Arci Pistoia e circolo Arci “La Torre” in collaborazione con numerosi e importanti partner istituzionali e del mondo dell’associazionismo e terzo settore. Alla conferenza sono intervenuti tra gli altri “progetto che sia esempio e vanto a livello non solo territoriale ma anche nazionale”), la vicepresidente di Arci Pistoia Silvia Bini, il presidente del circolo “La Torre” Marco Cortesi, l’assessore del Comune di Buggiano Sara Viti, il consigliere comunale di Ponte Buggianese Enrico Cardelli, il rappresentante Spi Cgil Vincenzo Scotellaro, Renzo Corsini dell’Anpi Pistoia, Alessandra Pastore di Libera Pistoia, il presidente della cooperativa Spiga di Grano e vicepresidente Co&So Enrico Pellegrini e il rappresentante del Ceis Renzo Innocenti.

Nel territorio pistoiese sono arrivati 14 ragazzi dalla Sicilia e dal casertano per costruire un ponte di cooperazione fra la Toscana e i territori ad alta infiltrazione mafiosa. La presenza dei giovani vuole anche rafforzare le ragioni dell’antimafia sociale e accendere i riflettori sul triste primato della provincia di Pistoia, prima in Toscana per numero di beni confiscati alle mafie. Nel corso dei numerosi interventi si è posto l’accento sull’importanza della iniziativa che dopo due anni di pausa Arci Pistoia e Circolo “La Torre” hanno voluto riproporre con la realizzazione di un campo della legalità democratica inserito nell’ambito del progetto che vedrà lavorare insieme ragazzi siciliani, campani e toscani.

Il campo si svolgerà nei territori di Larciano, Ponte Buggianese e Pistoia. Su volontà dell’Arci sarà messo al centro il bene confiscato presente nel comune di Larciano, con l’intento di dare, insieme a numerose altre associazioni del territorio, un contributo alla gestione del bene e alla costruzione di importanti momenti di partecipazione collettiva. Il campo – iniziato ieri – avrà la durata di dieci giorni (dal 25 luglio al 3 agosto), e i ragazzi partecipanti saranno impegnati in lavori agricoli presso cooperative sociali del territorio, atti simbolici di ripulitura del terreno intorno al bene confiscato di Larciano, oltreché in importanti momenti formativi organizzati con il contributo di istituzioni, realtà dell’associazionismo e mondo sindacale. Il fine principale di questo laboratorio, infatti, sarà quello di evidenziare l’importanza delle “buone pratiche” e quali comportamenti, anche indirettamente, possono favorire l’illegalità e l’ingiustizia sociale.

Primo giorno di Campo
Primo giorno di Campo

Nello spirito della legge ottenuta al costo della vita ormai più di trent’anni fa dal deputato siciliano del Pci Pio La Torre, è volontà di tutti i soggetti sociali che hanno promosso il Campo della Legalità lavorare unitariamente per mettere il bene confiscato presente a Larciano a disposizione della cittadinanza, con l’intento di promuovere le “buone pratiche” che contrastano la diffusione della cultura e del radicamento delle mafie, anche in Toscana e nel pistoiese.

In particolare il Circolo Arci “La Torre” crede che “restituire il bene alla comunità significhi in primis allargare la responsabilità, e per questo è importante che ciascuno – istituzioni, associazioni, cooperative, cittadini – faccia la propria parte, nel sapersi prendere cura del bene. Per questa ragione auspichiamo, per i beni confiscati di Larciano, una gestione che permetta una fruizione più aperta alla cittadinanza ed in primis al mondo della scuola, affinché questo bene diventi un’officina di idee, proposte e pratiche per creare i necessari anticorpi ad un’illegalità sempre più diffusa anche nel nostro territorio”.

“In questo senso – si legge in un documento – riteniamo che sia importante far vivere, anche con piccoli eventi, fin da subito il bene confiscato; con questo spirito abbiamo organizzato il campo della legalità e ci proponiamo di organizzare numerose altre iniziative. Per il futuro prossimo, auspichiamo per il bene di Larciano la creazione di una fattoria didattica che serva ad avvicinare giovani e meno giovani alla terra, al rispetto dei suoi ritmi, ad un cibo sano e frutto di una filiera corta che valorizzi l’economia del territorio e la conoscenza di vecchi saperi per promuovere la sostenibilità ambientale e nuovi stili di vita. Il bene, inoltre, dovrà essere un luogo capace di promuovere il benessere della comunità, favorendo la coesione sociale, curando la dimensione ludica come fattore di ricreazione e buona socialità, promuovendo il diritto alla cultura e favorendo l’accesso ai saperi e ai nuovi linguaggi. Per realizzare questo progetto, insieme a numerose altre realtà dell’associazionismo e della cooperazione sul territorio, auspichiamo quindi una ristrutturazione dell’immobile che permetta la realizzazione di spazi utili a promuovere vari e importanti laboratori, capaci di coinvolgere l’intera cittadinanza”.

Un ringraziamento particolare è andato per tutti alla “disponibilità all’impegno civile” dimostrato dai 14 ragazzi che hanno scelto di partecipare al campo, permettendo di ricostruire questo importante legame fra territori diversi e lontani ma accomunati dall’impegno nel contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata.

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