PISTOIA. La lotta che i docenti precari stanno portando avanti per la conquista di un posto di lavoro utile, dignitoso e sicuro è la stessa lotta che le masse popolari portano avanti contro lo smantellamento dei servizi pubblici, per il diritto alla casa, per l’istruzione pubblica, per la sanità efficiente e gratuita, contro la devastazione ambientale, ma più in generale è la lotta comune contro il sistema capitalista che mette il profitto di pochi davanti agli interessi di molti.
Costruire Organismi Operai ed Organismi Popolari che si occupano di far fronte ai problemi che si manifestano in ogni abito di lavoro e della vita sociale è l’unica soluzione per mettere fine alla deriva distruttiva a cui i ricchi stanno portando il nostro paese. Soltanto i lavoratori e il resto delle masse popolari, mobilitandosi e organizzandosi, possono far fronte alla crisi economica e politica di questo sistema sociale che non è più in grado di dare risposte efficaci ai problemi che quotidianamente peggiorano le condizioni di vita di di numeri sempre crescenti di esponenti delle masse popolari.
Bene stanno facendo i docenti precari che si stanno mobilitando per l’attuazione del primo articolo della Costituzione Italiana, sono un esempio positivo per tutti, da sostenere e imitare.
Chiedere ai rappresentanti politici e ai candidati che si presenteranno alle prossime elezioni regionali che cosa ne pensano del Ddl governativo sulla buona scuola è sicuramente un punto di partenza per mettere questi personaggi alla prova e capire realmente che cosa sono disposti a fare, fin da subito e non dopo le elezioni, per sostenere e rafforzare la battaglia dei docenti precari.
È fondamentale però tenere in considerazione quello che molti di loro sono stati e hanno fatto fino a ieri: quanto sono stati legati ai partiti di governo e quanto possono essere realmente intenzionati a rompere con i diktat di Roma a partire dai famigerati patti di stabilità.
La promozione di Organismi Popolari all’interno di ogni scuola pubblica e privata (che si uniscono a partire dalla necessità di trovare una soluzione concreta alla stabilizzazione lavorativa dei docenti), ma che successivamente iniziano ad occuparsi anche del resto dei problemi che colpiscono gli istituti scolastici e che poi iniziano a coordinarsi con tutto quello che si muove a livello cittadino (comitati, associazioni, collettivi, sindacati di base ecc.), rimane l’aspetto centrale per il successo della battaglia per un lavoro utile, dignitoso e sicuro per tutti i lavoratori della scuola.
Oggi è sicuramente più facile costruire un governo di emergenza che risponda direttamente alle direttive delle Organizzazioni Operaie e Popolari anziché “convincere” i vari Bertinelli, Nardella, Rossi e Renzi ad applicare leggi che vadano negli interessi dei lavoratori e del resto delle masse popolari. Se così non fosse allora non si capirebbe perché, loro stessi, abbiano prima ideato e poi approvato senza se e senza ma leggi criminali come la riforma sulla buona scuola, il Jobs Act o la finanza di progetto se poi fossero disposti a rinunciarci soltanto perché chi ne subisce gli effetti peggiori glielo chiede gentilmente.
Invitiamo tutti i lavoratori e il resto delle masse popolari ad organizzarsi e a attivarsi per costruire un proprio governo d’emergenza.
Noi siamo e saremo sempre al vostro fianco!
[pcarc pistoia]