AGLIANA. Le dichiarazioni della Sindaca, rese nella commissione consiliare del 25 febbraio scorso relativamente alla vicenda Nesti/Goduto – la storia di un concorso fasullo, ma democraticamente sostenuto dalla Giunta nonostante una sentenza negativa del Tar della Toscana (anche questa è legalità…) –, sono state attentamente analizzate sia da noi che da nostri consulenti.
La Sindaca informava che, per il giudizio di “ottemperanza”, l’Amministrazione nulla avrebbe dovuto pagare per la differenza di quanto il dott. Goduto – il vero vincitore del concorso da capo dei vigili di Agliana – ha percepito nella sua attività di lavoro rispetto alla cifra che avrebbe percepito in relazione alla posizione stipendiale D3, se avesse svolto il suo lavoro ad Agliana come capo della polizia municipale.
Secondo le dichiarazioni della Ciampolini – che sono ufficiali – nulla sarebbe stato dovuto, perché non sarebbe stato affatto certo che lei, Sindaco, avrebbe conferito al dottor Goduto gli incarichi che si è visto conferire il dott. Nesti, incardinato in modo illegittimo per n manifesto errore di attribuzione dei punteggi del concorso.
Se ci è permesso contraddire il potere come a noi piace, l’errore di valutazione del Sindaco è stato doppio: perché il Tribunale ha stabilito – e su ciò incombe ancora il giudizio finale del Consiglio di Stato – che il dott. Goduto è il primo in graduatoria e pertanto l’incarico di “organizzazione” sarebbe spettato di diritto al vincitore in modo automatico in séguito all’esito stesso delle prove: il Sindaco non avrebbe potuto affidare le mansioni “di organizzazione” a suo piacimento, se non operando in eccesso di potere. Di questo non sembra essere stata bene avvertita la Ciampolini: ma la suprema Corte di Cassazione lo ha stabilito, in più sentenze e con orientamento, a quanto pare, univoco.
Inoltre, il dott. Goduto è, sì, Comandate della polizia municipale a Seravezza e dunque percepisce lo stipendio del livello D3, ma in realtà lo è solo dal 2007: pertanto dall’anno 1999 – momento in cui è stato leso il suo diritto di nomina come vincitore – e fino al 2007, dovrebbe avere diritto di vedersi riconosciuti gli emolumenti che di fatto gli sono stati impediti nonostante la sentenza del Tar della Toscana.
Sono circa 7 lunghi anni di differenze di stipendio fra la paga tabellare del vigile semplice, e quella di Comandante dei vigili. Se le cose stanno come sembrano stare, gli errori della Ciampolini appaiono davvero imperdonabili: porteranno, verisimilmente, l’Amministrazione a essere doppiamente “soccombente” e, al tempo stesso, l’azione di tutela del dott. Goduto potrà causare un ulteriore dissanguamento delle casse comunali per il pagamento di risarcimenti strabilianti che gli aglianesi avrebbero potuto evitare solo che la Giunta avesse obbedito alle indicazioni del Tar rendendo l’onor dovuto al rispetto della legalità che tanto dice di amare come valore fondante della democrazia e della trasparenza.
Dunque è il caso di chiedere nuovamente: chi pagherà per questi gravi errori, conseguenti a un comportamento illogico, incauto e irresponsabile di un’amministrazione che si è distinta al grido di “resistere, resistere, resistere”? Pagheranno i cittadini o la Commissione preposta alla formazione della graduatoria?
Intanto sulla spinosa vicenda il Consiglio Comunale è stato opportunamente spostato a dopo il 9 marzo, giorno in cui sarà tenuta la votazione delle primarie del popolo piddìno. È solo un caso?
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