PISTOIA. Esiste un legame particolare tra cibo e cultura e questo è uno dei sottotemi di Expo 2015.
Ogni Paese ha la sua cultura e la propria identità culinaria e, come ci dice il Professor Marino Niola, “il cibo è cultura. L’alimentazione è un linguaggio, si impara a mangiare come si impara a parlare e le prime esperienze alimentari ci segnano in maniera indelebile, ogni alimentazione è lo specchio di una cultura e ci distingue gli uni dagli altri”.
In questa conferenza i nostri ospiti ci parleranno del ruolo strategico del cibo quale elemento fondamentale per l’integrazione culturale. Le tradizioni alimentari, infatti, attraverso la loro funzione di veicolo del “sapere”, contribuiscono in maniera efficace al dialogo tra i popoli, svolgendo un’azione conciliativa nelle relazioni interculturali.
“Tramite l’atto di mangiare e assorbire il cibo, noi diventiamo ciò che mangiamo; il che equivale a dire che assumendo il cibo nel corpo, noi assimiliamo il mondo” scrive lo studioso Michail Bachtin, analizzando il cibo tra gli aspetti della cultura popolare. Ben oltre il livello biologico, le sue parole ci fanno pensare a come il cibo, da oggetto, diventi un soggetto ricco di significati e valori, sperimentabili e condivisibili tra uomini. Non è un caso che l’atto del nutrirsi, in tutti i sensi che racchiude per il singolo e per la comunità di appartenenza, è anche un percorso di momenti fondamentali nello sviluppo di ogni identità: parte integrante del confine della persona, diventa un’occasione, di inestimabile valore, di conoscenza di sé e di crescita reciproca. Ma la parola d’ordine, per il nostro presente e per il nostro futuro è condivisione. Dell’acqua, del suolo, dei raccolti, delle conoscenze. Ma anche delle delicatessen, delle specialità, delle tipicità. Di quei capolavori del gusto di cui è disseminato il mondo. Insomma non va condiviso il mero nutrimento, ma anche la sua qualità e la sua storia. Perché, come diceva Plutarco, non ci sediamo a tavola per mangiare, ma per mangiare insieme.
Seguirà una degustazione di cibi della tradizione gentilmente offerta dalla Sezione Soci Coop di Pistoia negli Antichi Magazzini del Comune di Pistoia.
Elisabetta Moro è Professore Associato di Antropologia Culturale all’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. Tra i suoi insegnamenti: Antropologia culturale, Tradizioni alimentari del Mediterraneo e Mitologie contemporanee. Editorialista del settimanale svizzero «il Caffè della domenica» per il quale cura anche la rubrica Oltre il cibo – www.caffe.ch. Tra i suoi libri: La santa e la sirena. Sul mito di fondazione di Napoli (Imagaenaria) e L’enigma delle sirene. Due corpi, un nome (L’ancora del Mediterraneo). E con Marino Niola ha scritto II libro delle superstizioni (L’ancora del Mediterraneo).
Marino Niola è professore di Antropologia dei simboli presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Specialista delle tradizioni popolari, si è dedicato a ricerche sulle persistenze del folklore nella società contemporanea, pervenendo ad analisi delle identità collettive sui terreni delle forme rituali, delle pratiche di “superstizione” e delle condotte alimentari; Totem e ragù. Divagazioni napoletane (Napoli 2005); I Santi patroni (Bologna 2007); Si fa presto a dire cotto. Un antropologo in cucina (Bologna 2009); Il libro delle superstizioni (con E. Moro, Napoli 2009); Non tutto fa brodo (Bologna 2012); Miti d’oggi (Milano 2012); Hashtag. Cronache da un paese connesso (Milano 2014).
Seguirà una degustazione di cibi della tradizione gentilmente offerta dalla Sezione Soci Coop di Pistoia negli Antichi Magazzini del Comune di Pistoia.
[bartoletti – comune pistoia]