IL COMMENTO. AGLIANA, PENNELLATA VERDE AL PD DI MANGONI

I Verdi appoggiano Mangoni
I Verdi appoggiano Mangoni

AGLIANA. La conferenza stampa congiunta dei Verdi-Pd di stamattina, sabato 3 maggio, è stata presenziata dal copresidente toscano dei Verdi Lorenzo Lombardi che tinge, in questo modo, di una pennellata ambientalista la campagna elettorale aglianese di Giacomo Mangoni.

Il sostegno dei Verdi, dice Lorenzo Lombardi, avrà prerogativa di garantire al Pd un volto più rispettoso dell’ambiente e così indirizzare l’amministrazione verso nuovi criteri di gestione del territorio, per una riduzione del rischio idraulico, per una politica tesa alla chiusura dell’impianto d’incenerimento, per la riduzione del traffico veicolare.

Il giovane candidato Pd si presenta come difensore del prioritario principio della “tutela della salute” e su un’apposita domanda, s’impegna a promuovere una politica volta alla “dismissione” dell’impianto, non tout court, ma per come deve intendersi proponibile tale eventuale “chiusura” (leggasi, valutazioni circostanti le esposizioni finanziarie e mantenimento degli occupati del Cis, oltre al rispetto degli indirizzi di Ato – n.d.r.). Lucio Dalla avrebbe detto: Telefonami tra vent’anni.

Abbiamo fatto ai due esponenti una domanda relativa alla denuncia di fallacia dell’indagine epidemiologica posta in atto da Usl 3 e prossima alla conclusione, che sembra essere dirimente sulla scelta, anche se fuorviante perché viziata (nessuna smentita di Usl 3 ad oggi). Lombardi, ha ribadito la sua reverenza istituzionale e ha dichiarato che, comunque lui (ed è in buona compagnia con il consiglieri Ruotolo, Salaris, Biancalani e tanti altri), “si fida di Usl 3 e Arpat”: i processi di decisione politica, vanno governati con la “competenza” e auspica la partecipazione e il confronto dei cittadini (ovvero dei Comitati) con gli “organi di controllo”, promuovendo delle “tavole rotonde” alle quali ammettere i cittadini che, oggidì – riporta il presidente verdista – presentano delle competenze meritevoli di stima. Mangoni, vuole difende la sua onestà intellettuale, ma sembra amare gli eufemismi e dichiara di essere convinto che ”…l’inceneritore non fa bene, certamente” (che è lo stesso predicato di dire che “l’inceneritore fa male” – n.d.r.), ma non intende promettere ciò che sa di non poter mantenere. Insomma, una revisione ai processi di valutazione introdotti dagli organi di controllo sembra essere davvero impossibile pur se la polemica infuria da anni sulla pelle dei cittadini.

In cauda venenum, ossia ultima battuta cattiva. A noi, che abbiamo partecipato a più sessioni di confronto con gli organi di controllo, viene da sorridere. Lombardi auspica l’apertura dei Comitati ai “tavoli istituzionali” e così, forse, ottiene un duplice effetto: si toglie la “patata bollente” dalle mani e pittura il movimento dei Verdi (e il Pd aglianese) di quella cosa che piace tanto in campagna elettorale e che si chiama “democrazia partecipata”.

Peccato che sembri ignorare le frustrazioni sofferte dai Comitati (quelli con C maiuscola, cioè che operano davvero nell’interesse dei cittadini), che sono sopportati malamente dai politici e dai tecnici. Se va bene, sono appena ammessi ai consessi seminariali, senza potere di favella, ma non certamente a tavoli istituzionali con esiti decisionali. In che mondo è vissuto fino ad oggi il copresidente dei Verdi?

Mangoni vuole essere onesto intellettualmente. Insomma, “conferma ma smentisce”, “accoglie ma respinge”, “riconosce ma nega”. Queste dichiarazioni sembrano davvero prevedibili, formali ed evasive, cioè retoriche e, pensandoci bene, siamo sicuri di averle già sentite, cinque anni fa, in altra campagna elettorale…

È forse il solito disco rotto?

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