
PISTOIA. Ed è subito sera. Domani, 1° luglio, in piazza del Duomo, a Pistoia, quando il palco preventivamente allestito del Festival accenderà i riflettori sulla 36esima edizione, la prima della sua storia senza mercatino, bancarelle, a macchia di leopardo, con nove concerti spalmati su 24 giorni, fino all’epilogo, stratosferico, affidato a Sting.
L’onore – di oneri, in questa manifestazione collaudatissima, ce ne sono ben pochi, affatto, forse – spetta ai Mumford & Sons, band londinese che nonostante sia in vita e in auge da appena otto anni ha già conquistato gli animi, maledettamente nostalgici, di molti giovani che bazzicano il rock and roll e i suoi dintorni.
Il gruppo è composto da Marcus Mumford (voce, chitarra e batteria), Winston Marshall (voce, chitarra resofonica e banjo), Ben Lovett (voce, organo e tastiera) e Ted Dwane (voce e contrabbasso) e sono un estratto, piacevole e impegnato, di buona parte della new age tanto britannica quanto nordamericana, con un sound che richiama i gruppi storici che animarono la stagione più calda e irripetibile della storia del secolo precedente.
Hanno meditato bene prima di mettere alla luce le loro prime due incisioni: una volta partorite, però, hanno girato il mondo in lungo e in largo, dagli Stati Uniti (addirittura ospiti dello show più seguito sul pianeta, quello di David Letterman) al Canada, passando dal nord dell’Europa e sbarcando addirittura in India, dove si sono fusi e confusi con i musicisti del posto, arricchendo, spiritualmente e sonoramente, il loro background.
Due anni fa il gruppo ha iniziato a pensare se fosse il caso o meno di continuare: fans e discografici hanno pensato al peggio, ma poi, nel 2014, il quartetto, con venature folk, romantiche e un po’ haevy, quando occorre, ha rassicurato tutto e tutti, tornando sui palcoscenici per brevi e intense dimostrazioni live, ma soprattutto assicurando che, in cantina, i Mumford & Sons abbiano già la loro terza incisione.
Domani sera, a battezzare la seconda vita e prima rinascita dei M&S, ci sarà il pubblico di Pistoia, quello del Festival Blues; anzi, no, ci sarà il pubblico del Festival di Pistoia, che come tutte le rassegne planetarie che si rispettano, al termine del concerto, se ne torna a casa.