PISTOIA-VALDINIEVOLE. Si è finalmente aperto un forte dibattito sull’assetto istituzionale del nostro territorio, in particolare della Valdinievole. Si va da chi pensa che si debba costituire un maxi-comune unico, a chi propone soluzioni intermedie, fino a chi invece, invocando premura e cautela, tradisce il desiderio che tutto resti esattamente com’è. Davvero poco appassionante è inoltre la contrapposizione tra unione e fusione, posta come un antitesi concettuale svuotata di ogni contenuto e portata avanti come se i cittadini non esistessero. Questo non è nelle cose.
Io credo che territori che hanno già una forte continuità sul piano sociale, economico e culturale si prestino a un immediato processo di fusione, mentre territori contigui che mantengono ancora delle significative differenze gioverebbero di più del passaggio intermedio dell’unione, da intendersi comunque non come semplice condivisione di servizi e piattaforma per più vantaggiose economie di scala, ma come soggetto politico capace di avere un ruolo strategico e di attrarre risorse nel quadro regionale.
Che si parli di unione o di fusione, l’importante a mio avviso è semplificare il quadro e prepararsi allo scenario in cui ci troveremo dopo la definitiva abolizione delle province, continuando però a porre la questione della rappresentanza dei territori e del federalismo locale, che devono essere garantiti. Dal piatto, inoltre, vanno tolte le ipotesi, entrambe insostenibili, del maxi-comune e del lasciare tutto com’è.
Io penso che in Valdinievole siano identificabili quattro aree: quelle prossime alle tre città più grandi (Montecatini, Monsummano e Pescia) e la Valdinievole nordoccidentale, rappresentata dai comuni di Buggiano e Uzzano, cui forse per ragioni storiche e culturali va aggiunto quello di Ponte Buggianese. Ognuna di queste aree ha le proprie specificità, soprattutto dal punto di vista economico, oltre a una continuità territoriale interna.
La prospettiva, per il futuro, è quella di riorganizzare la Valdinievole in quattro grandi comuni, una prospettiva da realizzarsi attraverso gli strumenti dell’unione e della fusione, scegliendo con criterio quale adottare e coinvolgendo il più possibile la cittadinanza, cui spetta un diritto di autodeterminazione inalienabile. Servono soluzioni incisive e nel contempo sostenibili e funzionali. E questa dei quattro comuni mi pare la migliore.
L’auspicio è che il Partito Democratico, che ha l’onere di governare in quasi tutti i comuni della Valdinievole, faccia propria una soluzione del genere di quella che prospetto, ferma restando l’autonomia delle amministrazioni.
Massimo Baldi
Segreteria Provinciale Pd Pistoia