«IL GATTO CON GLI STIVALI» AL FRANCINI

Il gatto con gli stivali
Il gatto con gli stivali

CASALGUIDI. Dopo la bella e partecipata serata di sabato con l’applaudito concerto di Rossana Casale, il Teatro Francini di Casalguidi, oggi, martedì 10 marzo, alle 10.30, si apre stavolta ai più piccoli con un nuovo appuntamento della rassegna A teatro con la scuola!, promossa dal Comune di Serravalle Pistoiese e dall’Associazione Teatrale Pistoiese.

A tornare in scena la storica compagnia fiorentina di burattini, Pupi di Stac, stavolta impegnata con Il Gatto con gli stivali (fascia d’età: 3/7 anni), la celeberrima fiaba, scritta da Perrault attorno alla fine del ‘600, nota ai più nella traduzione di Carlo Collodi del 1875.

Testo e musiche sono di Enrico Spinelli, le scene di Enrico Guerini, la regia di Pietro Venè: protagonisti Margherita Fantoni, Patrizia Morini e lo stesso Venè.

In questa allegra versione burattinesca si prendono un po’ le distanze dall’impostazione moralistica, tipica della tradizione delle favole, per cui “per i giovani l’industria, l’abilità e la svegliatezza d’ingegno valgono più d’ogni altra fortuna ereditata”. Con vena più scanzonata ed ironica si punta l’attenzione sul personaggio del gatto, nella cui scaltrezza il pubblico dei bambini volentieri s’immedesima, quasi ad esorcizzare le difficoltà e le inadeguatezze dei piccoli di fronte al complesso mondo degli adulti.

“Ci hanno aiutato nel nostro intento – spiega la Compagnia – le numerose versioni presenti nella tradizione popolare italiana come “La Golpe” del Pitré o “Re Messemi-gli-becca-il-fumo” del Nerucci e ancora nell’Imbriani e nello Straparola. Quasi sempre l’astuta bestiola è una gattina, mentre il ragazzo è rozzo e incapace e spesso l’ingratitudine verso l’animale fa perdere al giovanotto ogni ricchezza. Non nel caso di questa messinscena dove, come al solito, abbiamo scelto un rassicurante lieto fine, preceduto, però, da una prova di lealtà e sincerità da parte del “Marchese di Carabà”.

L’allestimento si avvale di una grande struttura con scenografia distesa che rappresenta il paesaggio e che viene modificata a mano a mano che la storia procede avvicendando i luoghi scenici. L’animazione, a vista, favorisce il rapporto stretto con il pubblico che è chiamato a più riprese dai Narratori ed dallo stesso Gatto a partecipare all’azione.

[marchiani – teatro manzoni]

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