il lupo pecoraio. GRAMELLINI, DANTE E GLI IPOCRITI: PRIMA I POLITICI, GLI INTELLETTUALI, I GIORNALISTI O CHI ALTRI…?

La sinistra Pd (quella del Partito Democristiano) ha creato una massa di ipocriti per smaltire la quale occorrerà qualche secolo di Europa islamizzata agente in onda di prorompente Sharìa


Anche Mazzanti è un cosiddetto “lupo pecoraio”: ha il vello ovino, ma nasconde il dente canino per azzannar bene quelli che lo richiamano all’ordine. Forse farebbe meglio a far meno corsettine alla Màgia – finalizzate a tenere a bada trippa e colesterolo – e a privilegiare quell’ordine legale, ignorato dall’assessora Marini, al quale ha giurato lealtà e fedeltà quando si è insediato in consiglio. Spergiuro…?

 

GIURÒ IL MAZZANTI, MA PERÒ S’INCAZZA

SE GLI SI DICE: «NON TU FAI UNA MAZZA!»

 


 

Questo mondo ha bisogno di meno filosofi, meno politicamente corretti, meno cattocomunisti, meno Mattarella, meno Drgahi, meno magistrati, meno procuratori della repubblica e più gente normale. Che ne dite?

 

QUEL borghese piccolo piccolo di Gramellini che ogni giorno sul Corriere (spesso non della sera ma della sega) ci regala “caffeini napoletani sospesi” per insegnarci a pensare e a vivere, cosa che forse è lui il primo a non saper fare, stamattina se la prende con pettegolesco risentimento (Gramellini ce l’ha un po’ l’aria della pia donna da dopo-vespro governativo…) con il professor Alessandro Barbero, universitario che firma contro il Green Cazz di Draghi e Mattarella vari, tutti perfetti attentatori alla Costituzione in nome del bene collettivo e della gioia comune di vivere agli ordini di democratici all’estratto di Cirinnà.

Il Barbero, in quanto professore universitario e intellettuale, secondo Gramellini (mi richiama la granella di mandorle sul Ferrero Rocher) avrebbe dovuto aderire non alla protesta contro la “dragheria delle cazzate”, ma all’enciclica bergogliana Laudato si del politicamente corretto/corrotto vaccinale esteso anche a gatti e cani di famiglia, così siamo più sicuri.

E siccome Barbero ha detto che Dante avrebbe messo i politici fra gli ipocriti, Gramella di mandorle mette fra gli ipocriti anche i professori universitari e «la loro piccola corporazione», espressione in cui basta l’aggettivo piccola – a gente che sa leggere l’italiano – per capire quanto disprezzo in salsa di stronzeria pura, ci sia sotto l’apparente bontà di una pia donna pettegola da dopo-vespro governativo.

Contrariamente a Barbero, che la dice come la pensa, Gramella di mandorle la dice come vuole il padrone e perciò non avrà mai problemi: perché lui non fa parte della piccola corporazione degli universitari (tra l’altro frutto dell’appropriazione del potere da parte dei democratici di sinistra), ma della mega corporazione dei peggiori ipocriti tali per natura, posizione e impegno assunto in nome del “corretto informare”.

Campioni della legalità. Se la democrazia poggia su questi due, preoccupiamoci, ora che Bergoglio ci ha fatto capire che Dio è morto!

Potevo mai, io, Edoardo Bianchini, libero da sempre, restare sugli attenti dinanzi a un ordine dei giornalisti che, sui miei 104 giorni di arresti domiciliari illeciti, non ha voluto fare niente, neppure una scorreggia in senso di dichiarato disprezzo per chi non è mai stato e mai sarà leccaculo prezzolato di regime?

Che i professori universitari fossero, più o meno tutti, dei paraculo, lo avevamo visto quando Benito e il “re bassotto” fecero scattare l’obbligo di fedeltà al Dux: solo in 13 o giù di lì dissero vaffanculo: tutti eroi, loro, perché si opposero al regime.

Oggi che, con Barbero, si oppongono alla pandemia cerebrale del governo delle punture salvavita una minchia, allora gli accademici sono ipocriti (a iniziar da Barbero stesso), stronzetti, massoncini, fascistelli e incapaci di intendere qual sia l’alto valore della democrazia ispirata alle cucce dei cani utilizzate come casseforti domestiche nelle ville cirinnìache di Capalbio.

È appena il caso di ricordare al grande Gramella di mandorle che, se dagli intellettuali ci si aspetta la difesa della vera libertà democratica, tutti gli ordini dei giornalisti d’Italia andrebbero, con la gran parte degli intellettuali come costui, messi alla gogna per l’apologia della prostituzione obbedienziale che ogni giorno diffondono a favore di cariche dello stato (vedi presidenza della repubblica) illecite e quant’altro.

Mattarella, infatti, si è fatto eleggere capodiché da un parlamento che lui stesso, giudice costituzionale, aveva dichiarato illecito in quanto messo in piedi da una legge elettorale anticostituzionale. E tutti i governi che si sono succeduti da Monti in poi non li aveva eletti un bel nessuno: perciò… di cosa stiamo parlando?

Chi è, quindi, dopo i politici che Dante metterebbe tra gli ipocriti, più ipocrita degli ipocriti? Il professor Barbero, che dice quel che pensa, oppure i giornalisti come Gramella di mandorle che esercitano la linguistica non per comprendere le parole del Caffè (la rubrica del Corriere da lui tenuta), ma per leccare il culo alle cosiddette autorità costituite?

Sanno tutti che a Quarrata siamo fuorilegge da tutte le parti, ma tutti pregano, come Giani, la Madonna di Montenero. Sono o no degli ipocritoni?

La sinistra Pd (quella del Partito Democristiano) ha creato una massa di ipocriti per smaltire la quale occorrerà qualche secolo di Europa islamizzata agente in onda di prorompente Sharìa. Perché l’ipocrisia è stata talmente seminata bene, che è in casa di ognuno di noi che, ipocritamente, quando sentiamo certe bombe, facciamo finta di credere che siano solo il canto di un usignolo.

Un esempio? Eccolo: pensate al sindaco Mazzanti e rileggetevi quello che La Nazione ha scritto sulla famosa Marcia della Giustizia che – si badi bene – era frutto di collaborazione Ciotti-Radié Resh-Comune di Quarrata.

Giustizia e sfruttamento dell’ambiente evidenziati nel titolo. E un primo cittadino che si permette di intervenire pur sapendo:

  1. che la giustizia non esiste e che lui stesso la ostacola ogni giorno rifiutando di comportarsi coerentemente con il suo giuramento di rispettare la Costituzione e le leggi italiane
  2. che il territorio del suo comune è ostaggio, come una metaforica Scampia, degli interessi personalistici e/o privati favoriti dai tecnici del Comune che autorizzano anche la somministrazione di orrori edilizi o, in metafora dantesco-realistica, vendita di merda fritta
  3. che Quarrata è una specie di zona franca in cui una giunta di lupi-pecorai, regolarmente iscritti all’Anpi e mai veramente osteggiati dalle opposizioni, non vede, non dice e non sente che la legalità è garantita solo agli unti del signore e gli altri fischiano.
    Esempi: un avvocato, Francesca Marini, che è responsabile della Legalità, ma non fa nulla; un assessore all’edilizia, Simone Niccolai, che si costruisce capannoni abusivi; un segretario, responsabile dell’anticorruzione, che favorisce dirigenti, funzionari e impiegati che producono falsi a pippo di cocco per tombare mille fogne di cacca rappresentati da falsi documenti e/o abusi d’ufficio
  4. un sindaco che sale sul palco e ci parla di Giustizia quando è lui il primo ad essere uno ingiusto e uno spergiuro senza faccia e senza vergogna.
Questo non lo disse un fascista come me che lavorava alla Nazione

E che dire di prefetti e procuratori-capo che, ben consci di tutto questo, proteggono una situazione così indecente tenendo 104 giorni agli arresti domiciliari chi, come me, ha alzato la lapide del bottino e ha fatto respirare a tutti quello che Dante realistico non potrebbe altrimenti definire che puzzo di merda?

È questa l’Italia democratica e costituzionale? Dio ce ne scampi! Con PPP (Pasolini) ribadisco: la mafia non è in Sicilia o qui o là.

Intrusa nelle cellule del corpo malato, è davvero l’unica e certa pandemia. Al cui confronto il Covid, comunistelli del post-ideologico, è un puntino sulla «i»: ’na cacatièll’ ’e mosca, come dice De Sica il maresciallo in uno dei film con la Lollobrigida bersagliera.

Requiescant in pace e soprattutto amen!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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