IL MANIFESTO PRE-ELETTORALE DEL COMITATO ANTINCENERITORE

L'inceneritore di Montale
L’inceneritore di Montale

MONTALE-PIANA. Il Comitato anticeneritorista rivolge un appello alle comunità di Agliana, Montale e Montemurlo per l’imminente tornata elettorale: mai come questa volta la frammentazione e contrapposizione delle varie fazioni è stata tanto esacerbata e virulenta. Mai come oggi si era delineata una più “opportuna” e diffusa critica sul detestato impianto di incenerimento del Cis che è presente nei programmi politici d’ognuno: tutti sono accomunati dalla parola magica, perché politically correct di “chiusura dell’impianto”.

Insomma, oggi è dimostrato che l’incenerimento dei rifiuti è argomento impopolare: per questo, alcuni autorevoli esponenti del Pd (Menicacci alla Stazione di Montale e il candidato Mangoni alla sede del Comitato) hanno cercato prudentemente di evitarlo.

Il Comitato approva con fervore il programma del M5S di Agliana che attribuisce una chiara e univoca responsabilità dell’impianto sulla minaccia per la salute della cittadinanza e, non ultimo, per l’aggravio della tassa per lo smaltimento dei rifiuti, quasi raddoppiata in soli 8 anni.

Ebbene, è da ricordare che il cittadino ha un solo momento per “dire la sua” e rispondere alle reticenze, falsità e ripetute omissioni che sono sistematicamente adottate dai responsabili del Cis (con la consapevole partecipazione degli amministratori): il momento del voto.

I cittadini della piana circostante l’impianto del Cis, potranno finalmente protestare contro la gestione scellerata di un impianto che è usato – questo è il paradosso – come uno strumento di formazione del “consenso” politico e invita a escludere ogni preferenza a coalizioni che sono state, e saranno, promotrici dell’incenerimento dei rifiuti. I cittadini non si facciano ingannare dalle predicazioni di pseudo-tutela dell’ambiente, espresse da formule ipnotizzanti, su piste ciclabili, fotovoltaico, luci a led, acqua “bene comune”, riduzione di aree edificabili, raccolta differenziata (quella “spinta pap” che è, oramai, consolidata dappertutto).

Il cittadino scelga responsabilmente, riconoscendo nell’inceneritore un argomento sostanziale, non solo per la sua dimostrata pericolosità, ma per la criticità finanziaria che è anche di grave pregiudizio per lo sviluppo di una “economia verde” nell’intera zona, come dimostrato dalla vicenda della soc. ex-Recoplast: una realtà industriale che è stata soppressa, con costi enormi per la comunità, grazie alla pervicace volontà politica del Partito Democratico che ha consolidato nell’approvazione del Pir (Piano Interprovinciale Rifiuti) la propria decisione in favore per l’incenerimento dei rifiuti, approvato due anni or sono nelle tre Province della Piana.

L’appello del Comitato è dunque vòlto all’attuazione di un’autentica politica eco-sostenibile sui rifiuti, responsabile, economica e quindi da raggiungere senza l’incenerimento; questo sarà possibile solo con una conversione immediata dell’impianto in un sistema di riciclo a freddo e con l’attuazione di una politica dei rifiuti fondata sulle 4R (Riduzione, Riuso, Riciclo e Recupero).

I cittadini, non si facciano scippare “soldi e salute”: votino per una diversa politica sui rifiuti e ricerchino nei programmi le soluzioni per un’autentica tutela e vantaggio delle risorse economiche della comunità, oggi vessata da tasse ingiuste. Diffidino dalle solite facce di politicanti che promettono tutto, sapendo che “tutto non si può mantenere” e che si impegnano, sapendo di “non potersi impegnare”: solo così potranno riprendersi quello che è stato loro tolto da trent’anni di devastante e irresponsabile politica inceneritorista.

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