IL MINISTRO ORLANDO A PRATO, BIFFONI: “INSISTERE CON I CONTROLLI E NORME ADEGUATE”

Al tavolo in prefettura il ministro ha annunciato il potenziamento dell’ispettorato del lavoro

Il tavolo in prefettura con il ministro Orlando

PRATO. “Prato è una realtà complessa e senza dubbio è quella dove l’attenzione alla sicurezza sul lavoro e al contrasto all’illegalità è tra le più alte. Il potenziamento dell’organico dell’’spettorato del lavoro è un aiuto importante al costante impegno delle istituzioni e delle forze dell’ordine sul fronte dei controlli, mentre di pari passo stiamo lavorando sulla prevenzione e la formazione anche grazie al protocollo d’intesa con la Regione Toscana.

È però fondamentale affrontare con la Repubblica Popolare Cinese e altri Paesi il tema della clandestinità dei propri cittadini, un fenomeno organizzato su cui è necessario un intervento internazionale”.

Il sindaco Matteo Biffoni è intervenuto ieri pomeriggio all’incontro con il ministro del Lavoro Andrea Orlando, tornato a Prato per fare il punto su legalità e sicurezza sul lavoro. Al tavolo convocato dal Prefetto per il Comune di Prato era presente anche l’assessore allo Sviluppo Economico Benedetta Squittieri.
“Ringrazio il ministro per la sua presenza e attenzione. Nella nostra provincia i controlli effettuai avevano provato a un miglioramento della situazione certificato dai numeri. Durante la fase acuta del Covid vi è stato un obbligato allentamento e con la ripartenza si è registrata anche un aumento dei reati contestati grazie ai controlli preventivi che sono ripresi in modo regolare.

Il ministro Orlando e il sindaco Biffoni

Mettiamo in campo tutti gli strumenti possibili, la Regione ci conferma il finanziamento regionale per il sostegno ai controlli Asl del progetto lavoro sicuro e interforze. Resta la questione dei clandestini: l’irregolarità comporta anche una facile introduzione al lavoro nero e se a Prato abbiamo un sistema di sostegno rodato per chi denuncia, grazie allo sportello antisfruttamento del Comune di Prato e al protocollo d’intesa con la Procura della Repubblica, resta il problema della clandestinità organizzata, in particolare per chi arriva con un visto regolare e poi finisce in uno stato di clandestinità.

È difficile rompere questo meccanismo, servono accordi chiari con i Paesi interessati e la riforma della legge. E visto il grande lavoro fatto dal ministero del Lavoro per il caporalato in agricoltura, riteniamo utile che sia estesa questa normativa anche in altri settori”.

[edr — comune di prato]

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