PISTOIA. Dopo un accurato e attento restauro, l’opera Miracolo di Marino Marini è tornata a far bella mostra di sé nell’atrio del Palazzo comunale, in piazza Duomo a Pistoia, da dove era stata prelevata il 20 ottobre scorso per essere restaurata.
La statua equestre è tornata nella sua collocazione originaria prima delle festività natalizie, come annunciato in occasione della partenza dell’opera per il restauro.
Ad accogliere il ritorno della scultura in bronzo nella sua sede originaria sono stati il sindaco Samuele Bertinelli, il presidente del Rotary club Pistoia Montecatini Terme “Marino Marini” Alfredo Pasquinelli, la direttrice della Fondazione Marino Marini Maria Teresa Tosi, il funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato Maria Cristina Masdea. Presente anche Enrico Salvadori, della ditta Salvadori Arte di Pistoia, che ha curato il restauro dell’opera.
L’opera in bronzo, conservata nell’atrio del Palazzo comunale dal 1979, aveva la necessità di un intervento di restauro conservativo poiché esposta da oltre trent’anni agli agenti atmosferici.
L’intervento può essere considerato anche una “anteprima” e un passaggio preparatorio in vista della grande mostra Marino Marini. Passioni visive, a cura di Flavio Fergonzi e Barbara Cinelli, che sarà realizzata dalla Fondazione Marino Marini di Pistoia, d’intesa con il Comune, nell’ambito del programma di Pistoia capitale italiana della cultura 2017.
L’intervento, approvato dalla Soprintendenza ed eseguito da Salvadori Arte di Pistoia, è consistito nel consolidamento del basamento in bronzo della scultura (con sostituzione e trattamento delle componenti interne, degradate dalla ruggine) e la pulitura delle parti esterne in bronzo con metodi non invasivi, per non incidere sulla patina originale che si era creata naturalmente a protezione del metallo. Inoltre la base in ferro su cui poggiava la statua, ormai degradata e inutilizzabile, è stata sostituita con una nuova base in lamiera di bronzo con sportellino (che consenta di accedere al tombino sottostante in caso di necessità). Inoltre è stato realizzato un sistema di barre in acciaio affinché l’opera sia bene ancorata alla base per garantire più stabilità.
Realizzato in collaborazione con il Comune di Pistoia, proprietario del bene, l’intervento di recupero è stato finanziato dal Rotary Club Pistoia – Montecatini Terme “Marino Marini” – con il coordinamento dell’architetto Daniele Negri e della sottocommissione del Club da lui presieduta – e dalla Fondazione Marino Marini.
La scultura in bronzo ritrae un cavallo nell´atto di disarcionare il cavaliere dopo essersi imbizzarrito per un evento improvviso ed è stata donata alla città da Marino Marini nel 1975.
L’autore andava particolarmente orgoglioso di quest’opera che, per qualche tempo, è stata esposta in piazza del Duomo.
Descrizione e storia del Miracolo. Fa parte di un nucleo di opere (oltre un centinaio) che Marino Marini volle donare al Comune di Pistoia e che andò a costituire, nel 1976, il Centro di Documentazione dell’opera di Marino Marini, istituito nelle Sale Affrescate del Palazzo comunale. Nata nel 1983 la Fondazione Marino Marini per volontà della moglie dell’artista Marina, nel 1990 il Centro e la Fondazione stessa sono stati trasferiti nel Convento del Tau. In Palazzo Comunale sono rimasti il Miracolo e una Testa d’uomo dell’artista del 1927.
Descrizione dell’opera. La scultura monumentale Miracolo è stata realizzata da Marino Marini negli anni 1953/54. Il gruppo equestre è il soggetto più conosciuto dell’opera dell’artista, che ha iniziato a lavorarci fin dagli anni Trenta e può essere vista come un vero e proprio simbolo.
Infatti, Marini ha affermato che “c’è tutta la storia dell’umanità e della natura nella figura del cavaliere e del cavallo, in ogni epoca. È il mio modo di raccontare la storia. È il personaggio di cui ho bisogno per dare forma alla passione dell’uomo (…)”. Tutte le opere denominate Miracolo compaiono nel lavoro dell’artista dopo aver vissuto la tragedia della guerra, durante la quale Marino ha potuto vedere gli orrori e la devastazione che questa ha lasciato.
Egli stesso descrive così i suoi miracoli: “Il cavaliere diventa sempre più incapace di padroneggiare il suo cavallo, e la bestia, nella sua ansietà sempre più feroce, si rende rigida invece di impennarsi. Credo sul serio che andiamo incontro alla fine del mondo”. Con queste forme dissolte, estremamente drammatiche, Marino dispiega un’ansia tutta di origine etica per la con dizione umana.
Dice infatti: “Ad un certo momento l’idea parte fino a distruggersi. Questa idea infuocata, la poesia di questo cavaliere che ad un certo punto si rompe, vuol andare in cielo, non sta più bene né sulla terra né in cielo, vuol bucare la crosta terrena o vuole addirittura andare nella stratosfera, ma non vuole stare tranquillo sulla terra in mezzo agli uomini che non sono più tranquilli, che sono diventati dei matti. Tenta di scappare: o buca la crosta terrestre o esce fuori nello spazio e finisce per distruggersi per essere addirittura distrutto da questa idea… questo è il periodo della tragedia ancora un po’ umana; poi, da ultimo la tragedia c’è ma non è quasi più umana: il cavaliere è diventato un fossile”.
Biografia. Marino Marini è nato a Pistoia il 27 febbraio 1901 e ha frequentato a Firenze i corsi di pittura e di scultura all’Accademia di Belle Arti. Nel 1929 gli viene assegnata la cattedra di scultura alla Scuola d’Arte di Monza e nel 1940 diventa titolare all’Accademia di Brera.
In questo periodo alterna all’insegnamento frequenti viaggi all’estero che gli permettono di venire a contatto con l’arte internazionale e di conoscere i maggiori artisti contemporanei che contribuiscono ad approfondire la sua ricerca ed arricchire gli studi.
La sua attività artistica è iniziata molto presto ed è stata sempre intensa: numerose sono state le esposizioni sia in Italia che all’estero e la fama di Marino è legata tanto alle sue sculture – cavalli e cavalieri, pomone, ritratti – quanto alla sua attività di pittore, disegnatore, incisore. Le opere sono esposte nei musei di ogni parte del mondo.
[puggelli – comune pistoia]