
PISTOIA. Abbiamo sempre affermato che la Fondazione Caripit è l’unico ente in grado di venire incontro alle richieste del territorio. Le forme e i modi con cui il Presidente Ivano Paci è intervenuto sono state anch’esse fonte di discussione ed anche polemiche, ma resta il dato incontrovertibile per il quale, senza la munificenza della Fondazione, oggi Pistoia sarebbe ancora più squallida. Altro che capitale della cultura!
Si dirà che gli enti istituzionalmente preposti, cioè i Comuni in primis, non hanno sufficienti fondi a disposizione e ciò è parzialmente vero, come è vero che a partire dal Sindachino di Pistoia per finire ai due deputati di zona, Bini e Fanucci, ovviamente targati P[artito] D[esolante], la “pochezza” o la furbizia caratterizzano questa triade che assomiglia sempre più alle Sorelle Bandiera (ve le ricordate?). Si, insomma , se non facessero pena, farebbero ridere.
Il Ministero dei beni culturali stanzia per la sola Toscana 20.520.000 euro, immediatamente disponibili, per la tutela e/o il ripristino del patrimonio culturale, e la Provincia di Pistoia riesce a “catturare” ben € 150mila per “rinnovo ed adeguamento museale degli ambienti… del Museo Casa Giusti a Monsummano Terme”. L’On: Fanucci, con i suoi ricciolini a putto (col baffo) cinquecentesco ha niente da dirci?
E l’On. Bini può dirci come mai le nostre mura urbane stanno crollando e la nostra fortezza è sempre più preda di erbacce ma, a differenza di Siena, nemmeno un centesimo è arrivato da Roma?
Mentre più di un milione di euro prendono la via dell’Isola del Giglio per ristrutturare una villa romana, nella Provincia di Pistoia basta e avanza la miseria elargita, tanto più per il restauro di un museo in quel di Monsummano (che Fanucci ben conosce…) che sarà stato visitato sì e no da 162 persone.
Dimenticavamo il Sindachino Bertinelli, ma lo abbiamo fatto di proposito: non merita citazione alcuna quando si parla di arte e più in generale di cose serie. Lui le cose serie, poche, che ha da dire, le esprime solo a Ponte alle Tavole in occasioni uniche (le elezioni) e si tiene stretto l’assessorato che più gli si confà: quello alla logorrea.
Tanto per rimanere nel “circondario”, è bene sapere che manufatti di enorme pregio quali la Chiesa di Sant’Andrea, quella di San Giovanni e la Santissima Annunziata sono in condizioni di estrema precarietà.
Soprattutto la Santissima Annunziata alla quale la Fondazione ha concesso € 100mila su richiesta della Curia. Tutti sappiamo per personale esperienza che tutto ciò che non viene curato, si deteriora e poi inesorabilmente crolla.
Poiché possiamo ragionevolmente pensare che il Vescovo Tardelli ristrutturerà il suo tessuto pastorale in relazione al numero dei sacerdoti a disposizione, è facile comprendere come queste tre, un tempo Parrocchie, abbiano terminato il loro compito e debbano, per il futuro, adempiere ad altri scopi.
È una semplice intuizione, ma, forse, non siamo lontani dalla verità.
Non interessa quale sarebbe dovuto essere l’iter per accedere a questi finanziamenti; interessa rilevare che l’impegno reale sul territorio dei “tre moschettoni”, Bini, Fanucci e Bertinelli, è riuscito ad ottenere “il nulla”, un marchio di fabbrica che è elemento distintivo dei vostri, non miei, rappresentanti perché da voi, non da me, votati.
Se vi capiterà mai di transitare lungo il viale Arcadia e ritrovarvi casualmente, mancando le indicazioni, dinnanzi alla fortezza medicea di Santa Barbara, prima di immettervi nei giardini di Piazza d’Armi, fortemente voluti da un Sindaco galantuomo e comunista che si chiamava Gentile, sicuramente vi verrà alla mente un confronto fra gli Uomini di un tempo, comunque colorati, e i quaquaraquà odierni.
Dunque il Prof. Ivano Paci, Presidente della Fondazione Caripit, una volta tanto, ha ragione nella sua reprimenda a Pistoia e Provincia, che io traduco nel termine “accattoni degli spiccioli”.
E forse nemmeno quello.
[Felice De Matteis]
Scarica: Beni Culturali
ANTONELLA GRAMIGNA (su facebook): <>.
ANTONELLA GRAMIGNA (su facebook): “Io credo, e prima di tutto, che si debba usare un tono più rispettoso verso esponenti di Governo. Tutto qui. È giusto e doveroso chiedere spiegazioni ma con rispetto”.
RICCARDO MICHELOZZI (sempre sul gruppo facebook “#PISTOIAPIÙBELLA”): “Caro lorenzo sono in accordo sul merito però non si può utilizzare questa terminologia offensiva nei confronti di nessuno chiunque sia. pena il decadimento del merito”.
DANIELE DELPIN (sempre sul gruppo facebook “#PISTOIAPIÙBELLA”): “La risposta non si è fatta attendere. Complimenti Pistoia ! https://www.facebook.com/adessoitaliavaldinievole/photos/a.764027733707718.1073741830.685637004880125/824862700957554/?type=3“
acciderbola!…mi ero perso la gramigna….chi meglio di lei può insegnarci l’educazione e il rispetto per i suoi amici statisti con la S maiuscola? Scherzi a parte (?) fa un po senso vedere che c’è ancora in giro gente, che ancora non si è accorta che in Francia c’è stato l’illuminismo e la presa della Bastiglia, che non capisce che il sale della Democrazia è avere giornalisti e semplici cittadini fortemente critici verso il potere e chi lo esercita. Fa senso vedere che Emilio Fede ha fatto scuola. Fa senso vivere nell’unico paese occidentale dove la religione interferisce continuamente e in parte determina le leggi di uno stato che si professa laico, oggi più che mai con il beneplacito di quelli che un tempo i preti se li mangiavano a merenda. Tutti amici della signora gramigna, tutti rigorosamente vincitori (manco un perdente tra gli amici di costei), tutti rigorosamente ex bersaniani, ex dalemiani ex qualcosa e proprio per questo ora fedelissimi di Renzi. Ma ci faccia il piacere gramigna, lei e la sua educazione pret a porter.