PISTOIA. Il Partito Comunista esprime la propria solidarietà e vicinanza al Movimento delle Maestre in Lotta e sosterrà con tutte le proprie forze la lotta lanciata dal movimento stesso sul territorio Pistoiese partecipando al presidio permanente che verrà organizzato nei pressi dell’Ufficio Scolastico Provinciale; inoltre esprimiamo sdegno e indignazione nei confronti della sentenza che ha portato allo scatenarsi della protesta da parte delle maestre su tutto il territorio nazionale.
Infatti, grazie alla sentenza emessa dal Consiglio di Stato il 20 dicembre scorso che cancella l’abilitazione all’insegnamento per i maestri (50.000 a livello nazionale) in possesso del solo diploma magistrale conseguito prima dell’anno scolastico 2001/2002, nella sola provincia di Pistoia dal prossimo 30 giugno ben 17 maestre se ne andranno a casa e si prevede che in tempi brevi scatterà il licenziamento per altre 100 di loro.
Come se non bastassero i licenziamenti, c’è un altro effetto devastante prodotto dalla sentenza che si abbatterà su questa parte del corpo docente: infatti gli insegnanti in possesso del solo diploma magistrale, non potranno più far parte delle Gae, le graduatorie a esaurimento che rappresentano oggi l’unica strada percorribile per ottenere il posto di ruolo.
Il che significa per loro ripiombare nel vortice delle supplenze e nelle graduatorie d’istituto, trovando di fatto cancellato il posto fisso che si erano conquistate in anni di sacrifici lavorativi e di precariato più totale.
Come Partito Comunista crediamo che sia vergognoso il silenzio assordante della politica istituzionale, che da una parte si è limitata (vedi il sindaco Tomasi) a ricevere le maestre in lotta mostrando loro solidarietà (che, si sa, non costa nulla), e dall’altra è rimasta inerme e impassibile di fronte agli eventi lasciando la situazione nelle mani della magistratura, dimostrando ancora una volta l’evidente continuità politica tra centrodestra e centrosinistra.
Partito Comunista di Pistoia
