PISTOIA. L’avv. Baldi si adonta perché su f.b. ho scritto che non è bella in fotografia e sotto sotto minaccia vie legali (se diciamo che sono belle siamo sessisti, se diciamo che sono “così, così”, siamo indegni maschilisti… bah!), ma non è questo, ovviamente il problema.
La signora che ha preso la tessera del P[partito] D[istruttore] si rivolge a Vannino Chiti apostrofandolo con il “lei” e con un ossequioso “caro senatore”: non si rivolge all’uomo di Bassolino con il tipico “compagno”, ma con fare ultraborghese, ne converrete, tipico dei democristiani; carriera rapida, quella dell’avvocato/a visto che ha preso la tessera Pd ai tempi di Bersani e già è nel consiglio nazionale del suo partito.
Ma non è questo, ovviamente, il problema. Il problema è che, lo si voglia riconoscere o no, in questo magma di non-politici che vogliono fare i politici, convivono tranquillamente i tav e i no-tav, i rapaci delle tasse e i disobbedienti, i giustizialisti e i garantisti, un Presidente della Repubblica che non è espressione della volontà popolare e che era “il braccio destro di De Mita”, i sostenitori della Caritas-business, tipo Manes, e i tupamaros del tutto contro tutti.
Un partito finito, senza idee se non le poltrone e le prebende che ne derivano (vedi).
Avv. Baldi, la politica è sostanza: perché nella sua letterina non ha chiesto a Vannino Chiti (che io posso chiamare “dott.” ma per niente “onorevole”) perché le Breda sono state svendute e perché sono state “regalate” prima a Bassolino e poi agli uomini dagli occhi a mandorla?
Senza tanti “lei” e senza, tanto meno, “onorevoli”. In questa storiella, che l’avv. Baldi dimostra di non conoscere, è l’essenza della nostra distruzione, ma soprattutto della vostra di gente del P[partito] D[istruttore].
Perché siete un partito di “papponi”. Se ha un briciolo di “ossatura politica”, rimetta l’incarico; se non si fida del mio consiglio si rivolga alla Laing o, come ha “coniato” il bomba-Renzi, a qualche altra “asfaltata” (noi abbiamo scritto, una volta, “trombata”: e mal ce ne è incòlto… forse) della politica.
Si fidi: e se non si fida, si fidi dei commenti di un suo compagno che mette sempre, a fine-commento, il suo numero di iscrizione al Pd, come nei campi nazisti.
Perché il suo partito, caro avvocato/a, è come un campo di sterminio: chi dissente, muore (politicamente).
Ma questo, l’ex-compagno Vannino Chiti non glielo spiegherà mai. Come il suo altro idolo “Re Giorgio”, che ha nominato tre presidenti del consiglio (tutto minuscolo) illegalmente e senza il consenso popolare di una elezione come Dio comanda.
È giovane e ha tempo per riflettere: lo faccia fino a quando sarà in tempo, altrimenti anche lei potrebbe ricevere una maleodorante telefonata che la rimetterà in riga.
Faccia lei e mi ringrazi: adesso qualcuno, tramite Linee Future e alcuni “lugubri” commenti postati su facebook, ci fa sapere che esiste anche lei che, per cortesia, abbia la cortesia di farmi scrivere ciò che penso.
Grazie.
________________
Sul diritto alla libertà di espressione è utile rifarsi, oltre che all’art. 21 della Costituzione, anche alla Convention européenne des droits de l’homme, art.10: «1. Toute personne a droit à la liberté d’expression. Ce droit comprend la liberté d’opinion et la liberté de recevoir ou de communiquer des informations ou des idées sans qu’il puisse y avoir ingérence d’autorités publiques et sans considération de frontière» (Affaire Morar c. Roumanie).
Buon giorno Felice, come ho avuto modo di scrivere, a me pare che si faccia confusione tra sarcasmo e offese (riguardo a illeciti penali siamo davvero al ridicolo). Lei è senz’altro un giornalista dalla penna corrosiva (ed è un merito), ma penso che un personaggio pubblico, un politico o aspirante tale deve sempre andare al di la della forma (naturalmente ove ci siano anche i contenuti) per rispondere nel merito delle cose. Se non è in grado di mettere se stesso e il proprio ego da una parte come può fare politica? Capisce quindi signorina Baldi che certe sue “sparate” minacciose non depongono a favore delle sue legittime ambizioni. Lei non è Renzi e non se le può permettere. E’ una giovane di belle speranze (da vedere se legittimamente riposte) che ha tutto da dimostrare ai cittadini e poco da pretendere.
Massimo Scalas
PS. Simona Laing: nella vita ho imparato una cosa (forse un po buddista…ma sopratutto molto cristiana) …che tutto è circolare, ciò che facciamo, ha conseguenze sempre e spesso non sono quelle previste. E questo è un cerchio che non si è ancora chiuso. Quindi aspetto fiducioso seduto sulla riva del fiume convinto che non sarà il cadavere della Laing a passarmi davanti.