PISTOIA. Leggo – purtroppo solo a quest’ora, perché il giornale impegna – il toto-Regione del Tirreno.
E del gratta-e-vinci m’interessa molto il rimestone che riguarda il sestetto Pd. Del sestetto, poi, siccome io ragiono “a un elemento per volta”, m’interessa ancor più che, nonostante tutto, non si fa cenno al fatto che, per par condicio, di sei la metà è tre e, quindi, ci dovrebbero essere due trinità: tre maschi e tre femmine.
Qui non vedo la terza femmina, però. Che Federica Fratoni fosse in corsa era più che naturale: ha segnato il trapasso della e dalla Provincia al poi.
Non meno naturale la nomination di Alice Giampaoli. È logica (di partito): è stata lealista più del re a Pistoia. Ha saputo mantenere il religioso silenzio quando le nuove norme la hanno estromessa dal Consiglio Comunale. Ha fatto un po’ come Bertinelli quando se ne andò e si levò dal giro: premiato (non si sa quanto, però) con la successiva carica di Sindaco. Anch’egli anche per religioso silenzio.
La Giampaoli si è comportata uguale: ché poi dovrebbe avere anche un filo d’amicizia con Bertinelli, se non altro per «forteguerriana pietas». Entrambi si sono forgiati negli stessi teNpi – scriverebbe il Vernacoliere –, modi e luoghi. E sotto lo stesso dinasta.
Ma la terza quota rosa? Non la vedo. Verrà, forse, usurpata da un maschiaccio con gli spunzoni neri e buchenti sul viso? O sarà lasciata, più giustamente, a una gota liscia e rosea come quella dell’Aurora (dell’Olimpo omerico, voglio dire)? E perché non pensare neppure a chi di Renzi è stata fin dalla prim’ora?
La Laing è innomibaile, per caso? C’è un editto di damnatio memoriae, nei suoi confronti, da parte di un Pd molto meno democratico e parcondicionario di quanto dice a tutti di essere?
Buona serata, Pistoia! Me ne vado a cena, posso?
Che domande, direttore! Le prime due sono “credere, obbedire e combattere”.
La terza nominata risulta essere una persona valida; dunque non confacente all’odierno P(artito) D (emens)!
Ammetto con piacere che, dopo tanti e forti disaccordi con i commenti del Bonacchi, questa volta il medesimo ha piuttosto ragione. Ma è molto triste che le cose vadano così.
Piero Giovannelli