IL PEGGIOR MODO PER RICORDARE DE ANDRÉ

Andrea Scanzi e Giulio Casale al Francini
Andrea Scanzi e Giulio Casale al Francini

CASALGUIDI. E non contento di aver monopolizzato, all’insegna della demagogia, il pomeriggio, con la presentazione del suo ultimo libro Non è tempo per noi, Andrea Scanzi si è voluto anche prendere la serata.

Si è allontanato un po’ da Pistoia, ma è rimasto nella circoscrizione, sempre sotto l’egida della Cgil (presente al gran completo), occupando il palco del teatro Francini di Casalguidi con la loro biografia di Fabrizio De André, sua e di Giulio Casale: Le cattive strade, titolo, scontatissimo, per raccontare, direttamente da Wikipedia.

Un’ora e mezzo di retorica a livello cristallino, con quel buonismo irritante che avrà fatto rivoltare nella tomba chissà quante volte l’indimenticato ligure; una litania di luoghi comuni raccontata con il timbro di voce che si addice ad Art Attack e intervallata dall’interpretazione di alcuni dei saggi minori del cantautore ligure affidata a Giulio Casale, il sosia di Andrea Pirlo, che non contento di scimmiottare l’intonazione di Fabrizio, si è anche preoccupato di emularne i movimenti del collo per il veloce riordino della chioma; per fortuna, durante le esecuzioni, pregevoli, effettuate seduto, non ha accavallato le gambe, altrimenti sarebbe stato troppo.

Al termine della serata, Andrea Scanzi ha ringraziato tutto e tutti, ma soprattutto il suo fonico, ormai giunto alla 27esima rappresentazione dello spettacolo (se non sbagliamo, per far questo, li pagano!): lo ha fatto chiedendo alla platea, osannante, se volesse un bis qualsiasi; lo ha fatto parlando male di Gigi D’Alessio, il cantastorie napoletano, che a noi non piace affatto, ma che in democrazia ha il suo peso visto e considerato che di dischi ne vende puntualmente milioni…

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