PISTOIA. Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Silvano Fedi-Enrico Fermi”, conferenza stampa di Emmanuele Bobbio, Assessore regionale con deleghe a istruzione e formazione.
L’Assessore ha parlato e presentato pubblicamente, accompagnato dal dirigente scolastico dell’Istituto “Fedi-Fermi” Paolo Bernardi, il polo della meccanica: in sostanza uno dei venticinque Poli Tecnici Professionali (Ptp) toscani, formato da 4 scuole (il “Pacinotti” di Pistoia, l’Omnicomprensivo di San Marcello ed il “Sismondi-Pacinotti” di Pescia), 13 aziende private, 3 agenzie formative e varie aziende del territorio.
Il polo tecnologico professionale non nasce solo dalla convinta volontà della Regione di arginare la dispersione scolastica toscana, una piaga, con tassi del 17%, per cui 6500 ragazzi abbandonano gli istituiti senza titolo di studio: un fallimento prima ancora della comunità che dei singoli interessati.
L’idea di fondo è quella di ricostruire un rapporto tra scuola e mondo del lavoro, abbandonando quella pericolosa discrasia, conosciuta anche alle nostre latitudini, tra indirizzi scolastici e specializzazioni produttive locali. In altre parole scuole ed imprese dovrebbero capire le competenze che servono al territorio e sviluppare così dei percorsi formativi, a partire dalle scuole, per avvicinare così istituti e realtà produttive, organizzando attività congiunte che verranno finanziate con appositi bandi.
La Regione programma e indirizza cinque ambiti (agribusinnes, moda, meccanica, cultura e turismo, nautica) che diventeranno i futuri distretti della formazione, sul modello di quelli che negli anni Settanta furono i distretti industriali, gloria dell’industria nazionale.
Si ha così l’impressione di una radicale inversione di tendenza rispetto agli scorsi decenni di devastazione industriale portati scientemente avanti dalla politica regionale e locale: a partire dal fallimento pilotato della Breda, su cui è sempre utile rileggere il libro di Pier Luigi Guastini AnsaldoBreda. Declino di un’azienda in mano alla politica (1996-2012), fino a quello della ex Recoplast ed LgPlast di Agliana, su cui avevamo invitato a interloquire l’ex presidente degli Industriali pistoiesi Giuseppe Oriana, che tuttavia aveva dimostrato di non avere sensibilità né interesse alle problematiche del tessuto manifatturiero che rappresentava. In aggiunta le chiusure di Mas e Radicifil avevano acuito la desertificazione industriale di una provincia che, almeno in passato, si era distinta per una certa vivacità imprenditoriale e manifatturiera.
L’Assessore Bobbio ha visitato i laboratori di robotica e meccatronica, convenzionati con il Dipartimento di Energetica Sergio Stecco dell’Università di Firenze, e ha ribadito che, non avendo l’Italia petrolio o altre risorse naturali di rilievo, la conoscenza, la formazione, i laboratori e l’integrazione tra aziende ed istituti scolastici rimangono l’unico investimento per politiche industriali ed occupazionali.