IL PONTE DELLE ANIME SOSPESE

Il Ponte sospeso sulla Lima
Il Ponte sospeso sulla Lima

MAMMIANO-MONTAGNA. L’ultima settimana è stata caratterizzata da due avvenimenti tragici, due suicidi al Ponte sospeso di Mammiano, il secondo più lungo del mondo, che ho la fortuna/sfortuna di avere a 500 mt da casa: se non fosse per i boschi trascurati, potrei anche vederlo dalla terrazza di camera mia.

Questa bellissima opera, ha anche un valore forte, per il motivo per cui fu realizzata; il ponte fu costruito seguendo l’idea di Vincenzo Douglas Scotti, conte di San Giorgio della Scala, direttore del laminatoio di Mammiano Basso della Società Metallurgica Italiana. Esso sarebbe servito a permettere il passaggio degli operai che da Popiglio si dovevano recare a lavorare nelle fabbriche situate sul versante opposto: senza una struttura del genere, infatti, gli operai avrebbero dovuto percorrere a piedi circa 6 chilometri per raggiungere il posto di lavoro; oggigiorno chi realizzerebbe una cosa simile per favorire il passaggio degli operai? Non certo imprenditori che ormai valutano gli operai solo su quanto sono fiscalmente convenienti e pronti a sbarazzarsene quando non lo sono più.

Ed è quasi cinicamente ironico che l’ultimo suicido sia avvenuto da parte di un giovane laureato trentenne, in depressione anche perché non riusciva a trovare lavoro, senza anche contare che sono di questi giorni le parole di John Elkann “I giovani o stanno bene a casa o non hanno ambizione”, chissà se questo ragazzo, stava bene a casa.

Comunque in questi giorni c’è chi dice che sarebbe meglio chiudere il ponte, ma una volta tanto sono d’accordo con i sindaci, perché non risolverebbe niente, non è che non ci sono altri modi di uccidersi o altri ponti, ma come al solito mi piace fare plausi e critiche; al Sindaco di Piteglio Claudio Gaggini, devo fare i complimenti per la sua dichiarazione: “Il discorso andrebbe affrontato su un altro piano, quello del disagio mentale e sociale”, perché infatti è questo il giusto metodo, non bisogna precludere un mezzo, ma bisogna eventualmente capire il perché, ed intervenire per risolvere o almeno lenire i problemi di queste persone.

Le critiche invece, come al solito, le tengo per il Sindaco Cormio, dichiarando: “A livello di cittadinanza e anche mediatico, secondo lei, non andrebbe dimenticato il primo valore di questo ponte, cioè la sua bellezza ed unicità, senza pubblicizzare troppo i due suicidi avvenuti”. A me dà l’impressione, che tenga più a fare bella figura che non a essere preoccupata per il problema; poi sul “primo valore” avrei da ridire, in quanto io sono il primo sostenitore del ponte, ma sono anche il capolista nell’affermare che non è per niente pubblicizzato e/o sfruttato, infatti è da quando è stata fatta l’illuminazione (di cui la giunta Cormio ha preso i meriti, ma non è “madre” del progetto), che aspetto di vedere cosa sarà organizzato, soprattutto nei mesi estivi, per valorizzarlo, anche se ho il tragico sospetto di come andrà a finire…

Infine il discorso sul non pubblicizzare troppo i due suicidi, sembra il solito discorso “che se non parliamo, il problema non esiste”; e in questo l’amministrazione si è rivelata fin troppo impermeabile ai disagi sociali, come d’altronde ho già scritto in passato.

Vero è che molte persone partono da altri comuni, per venire a suicidarsi, forse per la “fama” accumulata dal ponte, forse per mandare un messaggio, o forse per altro: ma quanto ha fatto l’attuale amministrazione comunale per il disagio sociale? Per le persone sole? Per la perdita di posti di lavoro o per crearne di nuovi? È venuta almeno una volta a vedere le persone che usufruiscono della distribuzione alimentare (senza assemblee per carità) come l’avevo invitata? Signor Sindaco, s’impegni in questo prima di tutti, invece che su parcheggi o quant’altro! Per il ponte crei delle attività, che lo facciano conoscere e ne facciano uno dei “fiori all’occhiello” della Montagna, invece che trascurarlo come ho visto (con i miei occhi) in questi anni, invece di “voler nascondere i suicidi sotto il tappeto come si fa con la polvere”.

E soprattutto invece di fare dichiarazioni riparatorie, sui giornali, faccia almeno una di queste cose, prima del prossimo… non fatemelo dire.

Marco Poli

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