«IL SAP NON HA DISONORATO LA POLIZIA E I POLIZIOTTI»

Andrea Carobbi Corso
Andrea Carobbi Corso

PISTOIA. Al Convegno Nazionale del Sap ero presente come delegato, insieme ad un altro componente della Segreteria, per la provincia di Pistoia.

Dopo quello che è stato detto e scritto sulla stampa sulla questione dell’applauso è assolutamente necessario intervenire al riguardo per chiarire cosa sia veramente accaduto.

Non è facile spiegare il perché, ma cercherò di farlo; innanzi tutto è opportuno sottolineare che il Sap pistoiese ha sempre rispettato il terribile dolore di una madre che ha perso il figlio, dissociandosi anche pubblicamente da manifestazioni provocatorie.

Martedì scorso, mentre venivano descritte le strategie sindacali da quello che poi è divenuto il neo segretario Generale Gianni Tonelli, è stato ribadita la necessità di una maggiore tutela per gli operatori di Polizia da parte delle istituzioni. E’ stato inoltre rimarcato che la nostra professione non è al pari di molte altre, infatti spesso accade che mentre operiamo possano verificarsi fatti in cui è molto difficile dimostrare l’estraneità da responsabilità; per questi motivi è stata proposta l’adozione di telecamere sui caschi e sulle divise che possano filmare l’operato, al fine di documentarne la veridicità, evitandone la strumentalizzazione..

Al termine di un brevissimo passaggio sui fatti avvenuti a Ferrara diversi anni fa che hanno visto condannare alcuni colleghi, è partito un applauso, che non è durato cinque minuti, rivolto soprattutto alla difficile professione del Poliziotto.

Questo, a differenza di quanto emerso dal punto di vista mediatico, esprimeva il disagio e la preoccupazione di chi da anni chiede nuovi protocolli di intervento, attrezzature idonee per evitare il contatto fisico, telecamere sulle auto, sui caschi e negli uffici per documentare la realtà dei fatti ed evitare quelle insidie che oggi sono all’ordine del giorno nel lavoro del poliziotto ma che, purtroppo, restano sono solo un sogno; sono passati dieci anni da quell’infausto episodio, ma nessun vertice della Polizia di Stato o nessun Ministro dell’Interno che si è succeduto negli anni, ha predisposto protocolli operativi o quelle semplici misure di sicurezza che il Sindacato richiama da anni a tutela degli operatori e dei cittadini, ed è questo che il Sap richiede con veemenza senza voler assolvere chi dalla giustizia è stato condannato.

Il Sap le sentenze le rispetta.

Ci offende il modo con cui quel gesto è stato interpretato e strumentalizzato.

Offende, ma è comprensibile, come, per l’ennesima volta, i nostri vertici non si dimostrino in grado di interpretare correttamente questi fatti, voltandosi dall’altra parte, facendo finta di non vedere quale grande disagio oggi serpeggia tra gli appartenenti alla Polizia di Stato; disagio a cui loro dovrebbero cercare di porre rimedio. Questa è la finalità del sindacato: tutelare la categoria nell’adempimento del proprio lavoro.

Infine ritengo giusto scusarmi con la Sig.ra Patrizia Moretti, per la terribile sofferenza ed il dolore che questa vicenda le ha rinnovato, provocato invece da chi ha inteso strumentalizzare il malessere della nostra categoria.

Il Segretario Provinciale
Andrea Carobbi Corso

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