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PISTOIA. La Federazione Provinciale di Sel, di fronte alla svendita di Ansaldo-Breda a Hitachi, esprime innanzitutto grande solidarietà a tutti i lavoratori dell’azienda e dell’indotto che vedono messe in forse le loro prospettive occupazionali e professionali, sia sul piano personale, sia sul piano collettivo.
La vicenda della Ansaldo-Breda è illuminante: azienda leader di un settore ecologicamente trainante ha pagato nel modo più pesante insufficienti scelte politiche a tutti i livelli che ne hanno limitato l’operatività e la competitività. Le maestranze pistoiesi, come storicamente è sempre stato, hanno dato in più di una occasione prova di grande attaccamento all’azienda ed hanno dato dimostrazione di professionalità e di produttività elevata; altrettanto non si può dire delle direzioni aziendali e delle politiche governative, e non solo, che non hanno saputo imprimere alla organizzazione produttiva e alla gestione degli apparati tutta la dinamicità e la carica innovativa che sarebbe stata necessaria.
Non solo sono mancate commesse decisive che potevano risollevare le sorti della fabbrica, ma sono anche state perse opportunità importanti di recuperare un corretto rapporto tra costi e qualità del prodotto che avrebbe aperto impensate possibilità di mercato e, quindi , di lavoro. Si è pensato troppo a operazioni di potere senza il necessario respiro strategico e produttivo distruggendo letteralmente un vero e proprio capolavoro dell’ingegno e della tecnica nazionale.
Oggi avvertiamo, prima di tutto, l’esigenza, in una situazione grave come l’attuale, di impegnarci per difendere il posto di lavoro di tanti lavoratori e, forse, anche qualcosa di più, per affermare una prospettiva positiva di una produzione di grande valore sociale e di salvaguardia di competenze, di esperienze, di lotte, di una vera e propria cultura che ha segnato profondamente la nostra città.
Di fronte a questa esigenza non è sufficiente, ed i fatti da ormai un anno a questa parte lo dimostrano, gridare “tutti a casa” per risolvere i problemi: sia perché tutti a casa non vanno e, tutt’al più, un ceto politico si sostituisce ad un altro con meccanismi e logiche sostanzialmente analoghe, sia perché i processi per cambiare davvero le situazioni sono molto più lunghi e faticosi.
Occorre, invece, saper valorizzare quelle persone che, e ci sono, si impegnano davvero e si propongono di dare una mano, di metterci la faccia, per risolvere determinati problemi. Ed è con queste persone che, insieme, possiamo fare un cammino decisivo nella direzione sopra delineata.
Sinistra Ecologia e Libertà di Pistoia, con tutti i suoi limiti, si è battuta, fin dalla sua costituzione, in tutte le sedi nelle quali è rappresentata per scongiurare ipotesi di spacchettamento e di svendita: nelle assemblee pubbliche con i lavoratori, nelle istituzioni locali, regionali e nazionali, a fianco dei sindacati per spingere in direzione positiva la situazione che già da tempo si presentava più che critica.
Con il medesimo impegno, oggi non ci arrendiamo e riprenderemo insieme con tutti coloro che si renderanno disponibili le nostre iniziative di lotta sugli obiettivi più volte discussi e verificati di seguito elencati:
- per una politica economica nazionale che individui nel trasporto pubblico su ferro una linea di sviluppo fondamentale
- la valorizzazione del patrimonio tecnologico e professionale rappresentato delle maestranze dello stabilimento di Pistoia
- la difesa dei livelli occupazionali sia aziendali sia dell’indotto
- l’innovazione e la ricerca di nuove soluzioni nel settore in grado di recuperare in termini di produttività e di mercato
Saremo capaci – vogliamo esprimere questo auspicio – di confrontarci con i lavoratori, con le istituzioni a tutti i livelli, con la nuova proprietà per affermare con tenacia la volontà dei lavoratori e della città di ribadire, anche in questo difficile momento, il valore, il ruolo e il significato dello stabilimento di Pistoia.
Sel Pistoia, Coordinamento Provinciale