il signore è il mio pastore 2. SULLA PIAZZA A QUARRATA C’È VENTO DI PAURA: MANCANO LE PANCHINE E GIRA ’STA FIGURA! C’È L’IT DEL ROMANZO, CHE S’AFFACCIA AI TOMBINI, E PARLA E TERRORIZZA I VECCHI QUARRATINI…

DVRA LEX

SED LEX
[però accà nisciùn’è fex!]

 

IT chiama Quarrata:
«La vuoi una panchina?
Mi spiace l’han portata
a mollo in varichina.
Il cul non puoi poggiare,
se la tua zampa è stanca:
ti devi accontentare
dei gradìn della Banca!»

È questo che a Quarrata
succede: il buon Mazzanti
ha fatto una retata
di panchine infettanti:
ora le stàn lavando,
per evitare i guai,
i vigili al comando
dell’elettrico Bai.

E intanto qualche ameno
spirito che contrasta,
ha diffonduto a pieno
’sto messaggio anticasta:
«Perché girare pòle
l’Okkióne smascherato
e a chi lo stesso vòle
è di certo negato?»

Perché alla fine i conti
non tornano giammai:
prométton mari e monti
e poi… guardate il Bai:
se il sindaco sgalletta
senza la mascherina,
gira la testa in fretta,
non vede, un lo tampìna.

Ma se un anziano, invece,
piglia un’ora di sole,
arriva il vigilozzo:
«Quell’òmo, qui un si pòle!».
E ogni parlare è inutile,
non c’è ragion che tenga;
la tua ragione è futile:
vàl la Legge del Menga!

Bonaccorso da Forrottoli
del Dolce Stil Vecchio
di là da Lamporecchio & Cerbaia

 

Gira ’sta foto e non è certo un trucco:
vortica come il vento in Facciabbùcco.

 


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